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Andromeda sta espandendo il suo cosmo, sacrificandosi per salvare Crystal,
quando si ricorda del suo addestramento a cavaliere: si stava scontrando
con Reda per vincere l'armatura di Andromeda, ma, per amicizia, non voleva
attaccare l'avversario; alla fine, per le imprecazioni di Nemes e gli insulti
di Reda, Andromeda si ribellò dal nemico e lo sconfisse; quando
andò a soccorrere Reda, questi lo rifiutò irato.
Intanto, Pegasus e Sirio sono entrati nell'ottava casa, quando sentono il cosmo di Andromeda; capiscono che l'amico sta rischiando la vita e Sirio racconta una vecchia storia: una lepre, per sfamanre in mendicante moribondo, si getta in un fuoco vicino, suicidandosi. I due Cavalieri sono preoccupati per Andromeda e vogliono tornare indietro, ma li ferma Scorpio, colui che aveva distrutto l'Isola di Andromeda. Scorpio immobilizza subito gli avversari, con le sue onde, ma Sirio riesce a liberarsi e scaglia il Drago Nascente; Scorpio lo schiva facilmente e scherza un po' con Sirio, stuzzicandolo a lanciare un altro colpo; Dragone accetta la sfida e, questa volta, il suo colpo viene ribattuto contro, atterrandolo. Pegasus sconvolto lancia un suo fulmine, Scoprio è tranquillo, ma ad un tratto spunta una cometa di luce, che lo colpisce di striscio; infatti, Pegasus ha il settimo senso, ma non ha ancora il controllo della velocità della luce. Pegasus ci riprova, ma, questa volta, non ha successo e viene sbattuto contro una colonna. Alla fine, Pegasus e Sirio decidono di fare un attacco combinato, ma, in questo modo, subiscono entrambi una Cuspide Scarlatta: la loro armatura è perforata e il veleno mortale dello Scorpione entra nelle arterie. Nonostante il veleno sia ancora insufficiente per essere letale, i due cavalieri sono molto scoraggiati e restano a terra, quando arriva Crystal, con Andromeda svenuto in braccio. Il Cavaliere del Cigno, ora ristabilito completamente (con grande stupore di Scorpio), esorta i Cavalieri a rialzarsi. |