10 / 07 / 2002

Stanza del Trono di Asgard…

Alberich, manovrato mentalmente da Dolvar, era entrato nella stanza del Trono, sbattendo rumorosamente il portone dietro di sé e lasciando Uru, Rung e Loki in balia di Sileno e della sua armata…
Immediatamente Hilda, Flare e Sigfrido, scossi da tutto quel trambusto, si voltarono verso il nuovo entrato e notarono con stupore che si trattava del God Warriors di Megres…
ma questi aveva sul volto un’espressione strana, che non li convinceva… sembrava diverso dal solito…
“Alberich, come mai già di ritorno? Hai notizie dei tuoi compagni??” chiese Hilda, seduta sul suo regale trono d’orato
“Di chi? Di quegli inetti? -rispose Alberich con spavalderia- no, ma sono qui per portare a termine la mia missione…”
“Co… cosa? -domandò Hilda stupita- di quale missione stai parlando? Il tuo compito era di proteggere l’entrata del Castello! Ma sento che molti cosmi ostili si sono già introdotti in questo luogo Sacro!”
“Tsz… stai zitta! Il mio compito è uno solo: uccidere Sigfrido! -disse Alberich, cogliendo tutti di sorpresa- Prendi maledetto: Nature Unity!” e così dicendo il Cavaliere di Megres espanse il suo malefico cosmo richiamando a sé le misteriose e letali Anime della Natura!
D’un tratto dal terreno e dalle pareti emersero gigantesche e mostruose radici, pronte ad attaccare Sigfrido di Dubhne!
“Hilda, Flare, allontanatevi! -urlò Sigfrido- il cosmo di Alberich è ostile e credo sia inevitabile uno scontro tra noi due!”
Hilda si alzò di scatto e prese per mano la sorella minore, allontanandosi e andandosi a nascondere con lei dietro al massiccio trono d’orato…
“Sigfrido ma che sta succedendo?” chiese Flare preoccupata, poiché circondata da terribili radici e rampicanti
“Alberich ha risvegliato le Anime della Natura… fate attenzione, sono molto pericolose… ma forse conosco un modo per placarle!” disse il God Warriors di Dubhne
“Preparati Sigfrido, non vivrai a lungo!” disse Alberich all’avversario
“Alberich, hai deciso di tradire Odino?!” chiese Sigfrido
“Taci tu morirai! -urlò il God Warriors di Megres- Attaccate Anime!” e come ebbe finito di dire ciò, le terribili Anime della Natura si scagliarono velocissime contro Sigfrido, pronte a trafiggerlo con le loro punte acuminate…
“Nessuna astuzia… nessun sotterfugio… si sta mostrando a viso aperto… non è da lui… -pensò Sigfrido- …ma ora devo placare queste mostruose Anime, altrimenti potrebbero attaccare anche Hilda e Flare… devo tentare il tutto e per tutto!”
Le radici appuntite stavano per raggiungere e trafiggere Sigfrido, ma questi non sembrava intenzionato a difendersi, anzi era rimasto immobile dinanzi all’attacco delle Anime e aveva allargato le braccia come per offrirgli il suo corpo…
Le acuminate punte delle Anime si bloccarono a pochi centimetri da Sigfrido e poi, improvvisamente, si placarono, ritornando nelle profondità della terra da cui erano venute… Sigfrido fece un respiro di sollievo…
“Ci è mancato poco… -pensò Sigfrido- fortunatamente ho capito che le Anime della Natura non attaccano chi non dimostra un cosmo ostile! Ma chissà ora cosa mi aspetta…”
Hilda e Flare si tranquillizzarono, non essendo più circondate da quelle mostruose piante, e la Regina di Asgard, con gran coraggio, si alzò di scatto, urlando verso Alberich “Cavaliere, perché attacchi Sigfrido? Perché vuoi tradire Odino per un culto stupido come quello Dionisiaco??? Ricorda che sei sempre un God Warriors! Un Cavaliere di Asgard!”
“TU NON INTROMETTERTI! -urlò Alberich- questo scontro riguarda me e Sigfrido…”
“Hilda, non muoverti! Ci penserò io a rimetterlo in sesto!” disse Sigfrido
“Ah! Ah! Ah! Lo credi davvero? Questa è la tua fine Sigfrido!” disse Alberich, impugnando la famosa Spada d’Ametista, celebre per aver il taglio del diamante e la potenza distruttiva di un vulcano!
Flare, alla vista della Spada d’Amesta, pensò subito al suo amato Hagen, che l’aveva forgiata per Alberich su ordine di Hilda… “Chissà come starà ora il mio amore? Spero solo che sia ancora vivo…”
“Alberich sei un folle! -urlò Sigfrido- se è ancora in te parte dell’antica astuzia, ferma il tuo pugno! Perché ogni attacco è destinato a fallire contro di me!”
“Allora prova questo!” urlò Alberich, impugnando la spada a due mani e scagliando un tremendo colpo dall’alto verso il basso… ma la lama infuocata dell’arma si fermò a pochi centimetri dal volto del potente Sigfrido…
“Maledetto…”
“Ti avevo avvertito… il mio corpo non si offre alle ferite!” disse Sigfrido, estremamente sicuro della sua imbattibilità dovuta al sangue del drago Fafnir… ma il God Warriors di Dubnhe esitava ad attaccare il compagno, sia per timore di ucciderlo, sia perché aveva intuito che questi era soggetto al controllo mentale di qualche potente Cavaliere…
“Esiti ad attaccare? Allora muori!” urlò Alberich, tirandogli contro un nuovo fendente infuocato…
ma anche questa volta la lama della spada si bloccò a pochi centimetri dal corpo del potente God Warriors di Dubnhe.
“Alberich, non so cosa ti sia successo, ma so bene come risolvere la cosa… il cosmo del drago del freddo ti mostrerà la via della guarigione! Occhi del Drago colpite nel segno!” e così dicendo Sigfrido scagliò contro il God Warriors di Megres due potenti sfere energetiche, pur trattenendosi inconsciamente per non rischiare di ucciderlo…
Nonostante il Dragon Breath Blizzard non fosse alla massima potenza, Alberich ne venne investito e sbatté rovinosamente contro il portone d’ingresso della sala… ma immediatamente il God Warrios si rialzò intrepido, pronto a riprendere lo scontro fino alla morte…
“Hilda, se continuano così prima o poi uno dei due morirà!” disse Flare preoccupata… la sorella annuì tristemente, consapevole di non poter far nulla per risolvere la situazione…
Alberich espanse il suo malefico cosmo, deciso a continuare la battaglia fino alla fine, ma ad un tratto venne colpito da un forte e improvviso dolore alla testa…
Il God Warriors di Megres iniziò a urlare per il dolore e si inginocchiò al suolo, portandosi le mani sulla nuca…
“Arrggghhh…. Cosa… mi sta succedendo? ARRRGGGHHHHH!”
Hilda, Flare e Sigfrido lo guardavano stupefatti e preoccupati… non avevano idea di ciò che stava accadendo…
Esattamente in quel momento Thor, God Warriors di Pechda, aveva colpito mortalmente l’uomo che aveva manipolato la mente di Alberich, ovvero il traditore Dolvar!
Dopo tante urla strazianti, Megres iniziò a respirare affannosamente e a riprendere pian piano il controllo della sua psiche.
Flare, Hilda e Sigfrido continuavano a guardarlo, senza capire cosa gli stava accadendo…
“Alberich tutto bene? Che ti succede?” disse la Celebrante di Odino, avvicinandosi spavaldamente al suo Cavaliere…
Sigfrido fece gesto alla sua Regina di non avvicinarsi troppo e avanzò egli stesso verso Alberich, poggiandogli una mano sulla spalla… “Megres…” gli disse
Alberich spostò la mano con violenza…. “Chi sei!! Ah, sei tu Sigfrido… cosa ci fai all’entrata del Castello?” disse il God Warriors di Megres stralunato…
“Guardati attorno Alberich! Ti trovi nella sala del trono! -disse Sigfrido- qualcuno deve aver plagiato la tua mente, sei entrato improvvisamente e hai iniziato ad attaccarmi come un folle!”
“Nella sala del trono… attaccato…” ripeté Alberich frastornato
“Alberich, non ricordi nulla? Con chi stavi combattendo prima di perdere i sensi?” chiese Hilda
“Ora ricordo… Dolvar… stavo combattendo con Dolvar…” disse Alberich
“Come Dolvar? -urlò Hilda- Mio zio era andato con Hagen a bloccare l’avanzata delle armate Dionisiache!”
“Quando sono giunto alle porte del Castello li ho visti combattere contro… poi sono intervenuto per aiutarlo…”
“Hagen! Cosa è successo ad Hagen?!” urlò Flare preoccupata
“Non lo so… stava fuggendo… ma non ricordo…” disse Alberich
“Dolvar deve aver tradito! -disse Sigfrido- lo sapevo che era solo un traditore… ma se è successo qualcosa ad Hagen, la pagherà, fosse l’ultima cosa che faccio!”
“Ma perché ti trovavi alle porte del Castello? Non dovevi proteggere i boschi d’Ametista?” chiese Hilda
“Ora mi ricordo tutto bene… stavo nei boschi, quando ho visto due losche figure avvicinarsi rapide al Castello… ho deciso di seguirle per scoprire chi erano e cosa volevano… quando ho scoperto che si trattava di Dioniso e di un’altra potente donna che volevano attaccare il Castello, sono corso alle porte e prendendo una scorciatoia li ho preceduti!”
“E poi?” chiese Hilda
“E poi ho trovato Dolvar e Hagen che combattevano, quindi sono intervenuto per aiutare Hagen, ma Dolvar mi ha colpito con il suo Colpo Demoniaco e… eccomi qui…” disse Alberich
“Capisco… allora non è più tempo per indugiare! -disse Hilda- Se Dioniso si sta dirigendo qui di persona significa che la situazione è più grave e pericolosa di quanto pensassi!”
“Megres come ti senti ora?” chiese Sigfrido al compagno
“Bene.. non preoccuparti…” rispose Alberich
“Sigfrido, Alberich, non possiamo più rimanere qui! Se Dioniso si introduce nel Castello sarà la fine! Bisogna radunare al più presto tutti i God Warriors impegnati nelle missioni ai confini e prepararci per lo scontro finale! Sono sicura che sono tutti sani e salvi…” disse Hilda tristemente, poi si voltò verso la finestra, per osservare l’Orsa Maggiore…
Sigfrido l’affiancò abbracciandola… i due innamorati stavano osservando la volta stellata, quando…
“Oh mio Dio!” disse Hilda, iniziando a piangere lacrime amare…
“Cos’è successo, sorella?” chiese Flare preoccupata
Sigfrido guardò Flare con tristezza e chinò il capo… una solitaria lacrima scese dai suoi occhi per cadere sulla sua Armatura… anch’egli, come Hilda, aveva notato che la stella di Merak aveva ormai perso totalmente luminosità…
“Flare, mi spiace…” disse Hilda alla sorella
“Cosa? Cosa vuoi dire?! -urlò Flare- non dirmi che…”
“Te lo dico io se vuoi, Hagen non c’è più!” disse cinicamente Alberich, ormai tornato a essere in pieno sé stesso…
“No! No! Ditemi che non è vero! -urlò Flare iniziando a piangere sconsolata- il mio adorato Hagen… il mio Hagen!”
Hilda abbracciò caldamente la sorella, offrendogli la sua spalla per piangere…
Sigfrido si inginocchiò, anch’egli prostrato dal dolore, e tirò un potente pugno sul pavimento, nel quale apparse subito una piccola voragine… “Maledetto Dolvar! Lo ucciderò con le mie mani! Vendicherò Hagen!”
“Mi spiace dirtelo, ma è impossibile! Non potrai mai vendicarti personalmente -disse Alberich con sarcasmo- se io ho ripreso il controllo della mia psiche, significa che Dolvar è morto… qualcuno deve averlo ucciso…”
Flare continuava a stringere forte la sorella “Hilda! Perché? Perché lo hai mandato a combattere? Non dovevi! Non doveva morire! Il mio dolce Hagen…”
Hilda guardò la sorella nei gonfi occhi blu “Flare, Hagen era un Cavaliere di Odino e ha fatto il suo dovere fino alla fine. Ora nostro dovere è vendicarlo e permette che i valori per cui è morto non vengano infangati da Dioniso!”
“Hilda! -urlò Sigfrido- riparatevi nelle stanze segrete del Castello… io e Alberich andiamo a cercare gli altri God Warriors e a uccidere Dioniso una volta per tutte! …dolce Flare, vi prometto che la morte di Hagen non sarà vana…”
“D’accordo Sigfrido…” disse Hilda tirando una leva a fianco del suo trono… improvvisamente questi si spostò e apparve una piccola botola… “ma una volta radunati tutti i God Warriors ritorna immediatamente qui… non voglio che altri miei Cavalieri rischino la loro vita inutilmente… combatteranno solo quelli realmente in forza…”
“Sì, mia regina” disse Sigfrido, mentre Hilda e Flare scendevano nella botola segreta e la richiudevano sopra le loro teste.
“Ora andiamo Sigfrido” disse Alberich dirigendosi verso il portone, ma quando lo aprì vide dinanzi i suoi occhi uno spettacolo raggelante…
Uru, God Warriors di Dolvar, era appoggiato al muro, privo di Cloth e stremato… tra le mani stringeva ancora la sua spada sacra, simbolo del suo valore in battaglia, ma il suo corpo era ferito in più parti e perdeva sangue copiosamente… sotto di lui vi era una grande pozza di sangue purpureo…
Lungo tutto il corridoio vi erano cadaveri di Sileni, martoriati e tagliati a fettine dalla Spada Sacra di Uru…
“Uru!” urlò Sigfrido
Questi alzò la testa a stento e disse con un filo di voce “Sigfrido… hai visto? …sono riuscito a non far entrare nessuno…”
Il God Warriors di Dubnhe strinse i pugni… la sua rabbia era incontrollabile! Nel frattempo Alberich gironzolava con passo tranquillo tra i cadaveri dei Sileni, per controllare che nessuno fosse ancora vivo…
“Sig… Sigfrido… però… Rung è morto…” disse Uru stremato
“Rung… un'altra perdita tra le nostre fila…” disse tra sé e sé Sigfrido
“Si è… suicidato… per uccidere Sileno… coff… coff… -Uru sputò sangue- è stato un vero guerriero fino alla fine…”
“Uru, ora ti portiamo dentro la sala del trono, lì sarai al sicuro… -disse Sigfrido- Alberich! Viene qui ad aiutarmi…”
I due potenti God Warriors misero in piedi lo stremato Uru e lo portarono all’interno della Sala del Trono…
“Grazie, Cavalieri… andate pure, ora… non preoccupatevi per me… -disse Uru- ma Loki… Loki…”
“Loki cosa?” chiese Alberich seccamente
“Loki… è fuggito… lui non ci aiutato nello scontro… ha preferito rimanere fedele a Dolvar, piuttosto che a Odino…”
“Maledetto vigliacco! Dello stesso stampo del suo padrone, evidentemente!” disse Sigfrido sempre più nervoso
“Mmm… Loki morrà per questo!” disse Alberich
“Ben detto! -disse Sigfrido- ora andiamo a cercare gli altri e a bloccare Dioniso!”
“Sì!” e così dicendo i due God Warriors si incamminarono verso l’entrata del Castello…

Uscita del Castello Reale…

Loki correva verso l’uscita del Castello, per cercare il suo capo e chiedergli spiegazioni riguardo il suo tradimento…
Il fedele tirapiedi di Dolvar stava scendendo le scale che portavano al grande corridoio d’uscita, quando si imbatté in tre God Warriors che salivano: erano Dhol di Pechda, Cyd di Mizar e Mime di Betnash.
Il massiccio Dhol era posto al centro e, con la sua imponente stazza, impediva a Loki di continuare la discesa…
“Dhol, fammi passare!” ordinò Loki
“E perché dovrei?” rispose il rude God Warrior
“Devo uscire dal Castello… è un ordine di Hilda!” disse Loki, cercando di farsi largo tra i tre Cavalieri
“Questo ordine è davvero di Hilda o del tuo capo, il traditore Dolvar???” chiese Cyd ironicamente
“Non so niente di Dolvar… -mentì Loki- da quando è uscito dal Castello con Hagen non ho più notizie di lui… io devo andare a bloccare una nuova armata dionisiaca che si è affacciata ai confini di Asgard… quindi fate largo!”
“E te ne vai tutto solo?” chiese Mime
Il tirapiedi di Dolvar era in difficoltà… non riusciva ad ingannare i tre God Warriors con le sue menzogne…
“Uru e Rung sono già lì… devo andare a dargli man forte… quindi toglietevi di mezzo!”
“Fermo qui! -disse Dhol bloccando Loki- Smettila con queste frottole!”
“Non ci incanti con le tue parole!” aggiunse Cyd
Loki si voltò, avrebbe potuto tentare la fuga tornando sui suoi passi… ma proprio in quel momento vide Alberich e Sigfrido scendere le scale!!!!
“Loki maledetto! -urlò Sigfrido- sei un vigliacco traditore!”
“Ehi, che diavolo dite?! Io non ho tradito nessuno!” rispose Loki, ormai accerchiato da cinque God Warriors
“Uru non ne sarebbe d’accordo, vigliacco!” disse Sigfrido sempre più nervoso per la morte di Hagen
“Cosa Uru? Che gli è successo?” chiese Cyd
“Uru ha combattuto i Sileni fino allo stremo e Rung è morto per fermarli… lui invece è qui, intatto…” rispose Sigfrido
“Osi ancora dire che non hai tradito?” chiese sarcasticamente Mime
Loki era in difficoltà e non sapeva più cosa rispondere…
“Loki, morirai come è morto il tuo padrone Dolvar, per mano del grande Dhol!” urlò il massiccio God Warriors
“Aspettate un momento… io non ho tradito! È vero, non ho aiutato Uru, ma non ho neanche combattuto contro di lui!”
“Non ho voglia di sentire questi discorsi! La mia rabbia reclama vendetta e tu la subirai per primo! Occhi del Drago!” urlò Sigfrido, lanciando su Loki due potentissime sfere energetiche…
Il traditore ne venne investito e cadde dalle scale, precipitando a terra nel piano inferiore…
ma subito si rialzò di scatto e senza pensarci due volte corse lungo il corridoio verso la porta d’uscita…
Sigfrido, allora, spiccò un grande balzo e atterrò proprio dinanzi a Loki, bloccandogli ogni via di fuga…
“Di qui non si passa! -disse Sigfrido- Dragon Breath Blizzard!”
Il God Warrior di Dubnhe sfogò tutta la sua ira, dovuta alla morte dell’amico Hagen, lanciando un nuovo potentissimo colpo su Loki… anche questa volta il tirapiedi di Dolvar ne venne investito e venne sbattuto violentemente contro il muro opposto al portone d’uscita…
“Loki sarò clemente -disse Sigfrido guardando il traditore sanguinante a terra- abbandona l’armatura e vattene!”
“Dolvar è morto… -pensò Loki- e qui ad Asgard sono tutti contro di me… meglio ritirarmi per questa volta…”
Loki si rialzò malconcio e, tenendo lo sguardo basso a terra, si tolse l’Armatura…
“Ora vattene! Non voglio più vedere la tua viscida figura sulle Sacre Terre di Asgard!” ordinò Sigfrido
Loki corse verso il portone e uscì dal Castello Reale, completamente umiliato e premeditando una terribile vendetta!
Sigfrido raccolse il God Robe di Loki e, rivolgendosi a Mime e Cyd, entrambi privi di Cloth, disse “Uno di voi due indossi questa Cloth… così potrete aiutarmi nello scontro con Dioniso!”
Mime e Cyd si guardarono… “Cyd… -disse il God Warriors di Betnash- la lascio a te… mi sembri più in forma di me e sicuramente sarai di maggior aiuto per Sigfrido!”
“D’accordo!” rispose Cyd, indossando l’armatura
“Mime… -disse Sigfrido- Hilda non vuole che altri Cavalieri rischino inutilmente la loro vita e tu non mi sembri affatto in forma… quindi compi un giro del Castello, controlla se è rimasto qualcuno e portalo al sicuro… se sono rimasti degli avversari sono solo pesci piccoli e sono certo che non avrai problemi…”
“D’accordo… lo scontro con Pan mi ha debilitato molto ma credo di farcela… io vado, buona fortuna!” disse Mime
“Grazie, ne avremo bisogno!” rispose Sigfrido, poi rivolgendosi agli altri tre Cavalieri rimasti “God Warriors, mi aiuterete a bloccare una volta per tutte Dioniso e i suoi folli tentativi di conquista?”
“Non vedo chi potrebbe non voler aiutarti!” rispose il glorioso Dhol
Cyd annuì verso Sigfrido e Alberich fece un piccolo sorriso diabolico… lo scontro finale stava per iniziare!

Scontro finale!

Improvvisamente due figure entrarono attraverso le porte del castello… ma non erano solo due figure, erano di più… tre, quattro, cinque, forse sei… avanzavano lungo il corridoio barcollanti…
“Chi siete?!” urlò Sigfrido, ma queste non risposero… allora il God Warriors di Dubhne si diresse verso lo strano gruppo, in testa ai suoi compagni… una volta vicino notò che erano semplici pastori di Asgard, ma… completamente ubriachi!
“Che vi succede? Cosa avete fatto?” chiese Cyd
“E tu… sigh! …chi sei? …sigh! Che bello... Siamo completamente fuori!” risposero questi
“Maledizione, avete tradito Odino!” urlò Sigfrido
Improvvisamente si sentì una voce forte e decisa provenire da dietro il gruppo di pastori…
“Vedete come sono felici e contenti? Chiedetegli se preferiscono servire Odino oppure me, Dioniso!”
Il celebre Dio, causa di tante battaglie, apparve magicamente dinanzi ai quattro God Warriors in tutto il suo splendore...
La sua Cloth d'orata risplendeva e brillava nel buio della notte e i suoi lunghi capelli rossi gli ricadevano dolcemente su una spalla in un codino... ogni suo gesto e ogni suo movimento esprimevano una potenza cosmica devastante...
Al suo fianco, bella come lui se non di più, vi era Arianna, sua sposa, anch'essa vestita con una luccicante Cloth d'orata.
“Così sei tu Dionisio??!!” chiese Cyd
Dioniso rise... “Voi dovreste essere i Cavalieri di Odino, giusto? Siete riusciti a sconfiggere le mie armate, complimenti... ma la pagherete per questo!”
“Dioniso vattene da Asgard! Le tue armate sono state distrutte e se non te ne andrai sarai distrutto anche tu!” disse spavaldamente Sigfrido
“Sei coraggioso Cavaliere... ma forse non capisci la differenza che c'è tra un Dio e un essere mortale come te! Io voglio esportare il culto della vite e del vino su tutto il mondo, Asgard compresa, e non sarete certo voi a fermarmi!”
“Non ci riuscirai mai! Noi non te lo permetteremo!” disse il rude Dhol
Dionisio fece gesto alla moglie di tenersi da parte “Non preoccuparti, Arianna, sistemo questi stolti in cinque minuti...” quindi impugnò il suo bastone d'orato... “Morite, sciocchi Cavalieri di Odino! Provate la potenza del Tirso!”
Dal pomo purpureo posto sullo scettro d'orato di Dioniso fuoriuscirono due sfere energetiche viola che, con estrema velocità, si diressero verso Sigfrido e Dhol!
I due God Warriors cercarono di difendersi, incrociando le braccia, ma la potenza del colpo era inimmaginabile e un boato immenso fece tremare l'intero Castello!
Sigfrido, celebre per la sua imbattibilità, era ancora in piedi, nonostante fosse decisamente provato dal colpo, ma il suo compagno Dhol era caduto atterra, ormai privo di Cloth e in bilico tra la vita e la morte...
Dhol, da uomo coraggioso e bramoso di gloria, aveva affrontato molte battaglie, ma questa sembrava davvero essere l'ultima per lui... la potenza di Dioniso era devastante e ora il God Warrior di Pechda non poteva che arrenderi all'evidenza della sua inferiorità... ma improvvisamente, in stato di coma, ebbe una visione...
era lui, da ragazzo, quando a causa della povertà in cui gravava la sua famiglia, si era avventurato nei boschi sacri a Odino in cerca di cibo da cacciare... poi, scoperto dai soldati di Asgard, era stato portato al cospetto di Hilda per una degna punizione, ma questa si era dimostrata incredibilmente comprensiva e clemente... non solo non lo aveva punito, ma notando il suo ardente spirito guerriero, lo aveva nominato God Warrior!!
Dhol aveva un forte debito di gratitudine verso Hilda e non poteva arrendersi ora, nel momento decisivo!
Il God Warriors di Pechda si rialzò miracolosamente, facendo ardere il suo cosmo di una nuova forza...
“Ehi, Dhol, tutto bene?” chiese Cyd
“Cavalieri... credevate che vi avrei lasciato soli?” disse Dhol, con un sorrisino sulle labbra
“Siete piuttosto resistenti, complimenti... ma arrendetevi all'evidenza: sono troppo forte per voi! -disse Dioniso- Io sono un Dio generoso, vi permetterei di vivere una vita felice, tra lusso e spensieratezza... ma se volete continuare a opporvi sarò costretto a uccidervi! ...sta a voi decidere...”
“E se decidessimo di passare dalla tua parte? Cosa saresti disposto a darci?” disse improvvisamente Alberich
“Alberich ma che stai dicendo!” disse con tono severo Sigfrido
“Non puoi tradire Odino! Non fare anche tu questo errore!” incalzò Cyd
“Silenzio! Voglio sentire cosa è disposto a darmi Dioniso se mi schiero dalla sua parte” rispose Alberich
“Beh, ormai dovresti sapere Cavaliere cosa sono disposto a offrirti con il mio culto: la felicità, la spensieratezza, la fuga dai problemi e dalle preoccupazioni di questo mondo! Cose che solo la vite e il vino possono darti!” rispose Dioniso
“Io non voglio la fuga! Io voglio il potere! Il dominio! Se mi garantirai ciò, posso offrirti tutta Asgard senza che si compiano altre stragi... devi sapere che Hilda non è più al Castello, la dovrai cercare altrove e io so dove!” disse Alberich
“Menti! Sento il cosmo di Hilda quì al Castello, vicinissimo... dev'essere ancora quì dentro!” disse Dioniso
“Ti sbagli! Quello che senti è il cosmo di un nostro Cavaliere allenato per anni a rendere simile il suo cosmo a quello della nostra regina... Hilda aveva previsto tutto!” continuò a mentire Alberich
Sigfrido, capendo che Alberich voleva giocare d'astuzia, gli resse l'inganno, dicendo “Alberich, non puoi dire queste cose a Dioniso! Sono segreti dei God Warriors!”
“Silenzio Sigfrido! Contro di lui non possiamo niente! Assieme a lui io diventerò il padrone di Asgard!”
Dioniso era indeciso... la storia di Alberich non lo convinceva in pieno, ma il modo in cui questi dibatteva aspramente con i suoi compagni gli faceva credere che stesse dicendo il vero...
“Bene, Cavaliere... allora portami da Hilda!” disse Dioniso
“Andiamo...” rispose Alberich incamminandosi verso il bosco d'ametista posto dinanzi al castello “Seguitemi...”
Dioniso e sua moglie Arianna seguirono il God Warriors di Megres, senza curarsi dei restanti tre Cavalieri di Odino, ormai deboli e vicini alla morte... ma questo peccato di superbia sarebbe costato molto al Dio del Vino...

Alberich condusse Dionisio tra i boschi d'Ametista, a lui ben noti, facendolo camminare per alcuni minuti...
“Non pensavo che Hilda si nascondesse fuori dal Castello, è astuta!” disse Dioniso, ormai in preda all'inganno di Alberich.
“Mio marito, credi veramente di poterti fidare di questo Cavaliere?” sussurrò Arianna a Dioniso
“Arianna, il modo in cui quest'uomo ambizioso discuteva con i suoi compagni mi fa credere che dica la verità... ora ci porterà da Hilda e avremo in mano il trono di Asgard senza altri spargimenti di sangue...” rispose Dioniso
Alberich, Arianna e Dioniso arrivarono vicino ai piedi di un grande albero, quindi il Cavaliere di Megres disse:
“Siamo arrivati... ora dovrò fare un incantesimo per far aprire il passaggio segreto che porta da Hilda... non allarmatevi...”
e così dicendo Alberich richiamò le Anime della Natura, dicendo nel frattempo strane parole senza senso come se fossero parole magiche per un incantesimo...
Dioniso e Arianna videro le piante della foresta prendere vita e per un attimo la totale confusione regnò attorno a loro, ma nessuno dei due era allarmato, poiché credevano alle parole dette da Alberich...
Sigfrido, che aveva seguito di nascosto i tre assieme a Cyd e Dhol, capì qual'era il piano di Alberich e comprese il perché di tutta quella messa in scena... quindi fece un gesto d'intesa a Dhol, pronto più che non mai alla lotta, e lanciò un potentissimo colpo coordinandosi a lui...
“Odin Sword!”
“Titanic Hercules!”
Tra la confusione generale, causata dalle Anime della Natura, Dioniso non poté percepire il colpo e venne colpito improvvisamente alle spalle, senza neanche potersi difendere...
Il potentissimo raggio distruttivo viola del Titanic Hercules, circondato dalle numerose figure geometriche di energia pura dell'Odin Sword, si scagliò rapido e inatteso sulla schiena del Dio del Vino e generò un incredibile esplosione...
Dioniso cadde improvvisamente atterra, morto sul colpo!
Nonostante fosse un Dio potentissimo, il suo corpo era comunque quello di un uomo, e nessun uomo avrebbe potuto resistere a un colpo combinato di Dhol e Sigfrido senza difendersi!!!!
“Moglie... ci hanno ingannato... il corpo di questo mortale, Arthur Wine, non può resistere... ma tu... vendicami...”
furono queste le ultime parole di Dioniso...
Arianna si voltò colma d'ira verso Alberich, impugnando il suo letale filo “Maledetto! Sei solo un vile bugiardo!”
“Ferma! Io non c'entro niente! Per qua si giunge veramente da Hilda di Polaris!” continuò a mentire Alberich
“Zitto! Sei un vile! Ci hai ingannato!” urlò Arianna, lanciando contro il God Warrior di Megres il suo mortale filo invisibile! Alberich, senza pensarci due volte, impugnò la sua spada infuocata e con movimenti larghi e rapidi distrusse il filo senza problemi, incendiandolo, quindi diede una terribile spadata ad Arianna, atterrandola...
“Maledetto... ora ammetti che sei un traditore!” disse Arianna rialzandosi
Alberich fece un ghigno malefico, quindi con un cenno della testa scagliò le malefiche Anime della Natura contro la sposa del deceduto Dioniso. Arianna iniziò a volteggiare su se stessa, come in una armoniosa danza, e agitò il suo filo in aria, creando una sottile trama difensiva invisibile... ma il filo era troppo poco resistente per resistere all'attacco delle Anime della Natura e venne distrutto: Arianna cadde dinuovo atterra, colpita della piante animate della foresta...
“Ah! Ah! Ah!” rise maleficamente Alberich
“Maledetto... è tutta colpa tua... come osi fregiarti del titolo di Cavaliere? Un bugiardo come te... prendi ancora!” urlò Arianna infuriata, lanciando di nuovo il suo filo contro l'avversario...
Questa volta Alberich prese con troppa superficialità l'attacco di Arianna e, tentando di schivarlo, venne colpito dal suo filo invisibile e trapassato ripetutamente da parte a parte... il God Warriors di Megres cadde atterra, sanguinando in più punti del corpo... le Anime della Natura si placarono...
Sigfrido, Cyd e Dhol, che fino a quel momento erano rimasti nascosti nella foresta, uscirono improvvisamente allo scoperto, preoccupati per le condizioni del loro compagno...
“Alberich! Tutto bene?” chiese Sigfrido
Alberich si rialzò con uno sguardo malefico sul volto... “Non preoccuparti... ora la sistemo io! Teca Viola dell'Ametista!”
Il God Warrior di Megres allargò le braccia e dal suo corpo vennero generati tantissimi cristalli d'ametista, che rapidi corsero verso Arianna... la vedova di Dioniso non poté far nulla e, presa alla sprovvista, venne colpita dalla temibile tecnica di Alberich e rinchiusa in una tetra teca viola...
“Ah! Ah! Ah! Asgard è salva!” urlò il Cavaliere di Megres
Sigfrido però lo guardava cupamente, non del tutto contento: non aveva gradito molto il modo poco cavalleresco con cui Alberich aveva condotto la battaglia finale contro Dioniso...
“Me che vuole Sigfrido... -pensava Alberich- il fine giustifica i mezzi! E poi lui è un debole, sempre legato ad Hilda!”
“Ora andiamo! -disse Sigfrido- dobbiamo informare Hilda e gli altri della buona notizia!”
Così Alberich, Sigfrido, Dhol e Cyd tornarono vittoriosi al Castello Reale...

Dopo la Guerra Sacra...

Dopo la Guerra Sacra con Dioniso, l'intera Asgard era tornata alla normalità... fortunatamente le Armate del Dio del Vino non avevano ucciso nessun civile, ma si erano limitate a farli ubriacare e danzare senza sosta... però tra i Soldati vi erano state grandi perdite e perfino qualche God Warriors era caduto sul campo di battaglia...
La morte più scioccante per l'intera popolazione era stata sicuramente quella di Hagen, fidanzato della principessina Flare e celebre Cavaliere da tutti molto amato; ma anche la scomparsa di Rung, coraggiosamene suicidatosi per bloccare Sileno, era stata altrettanto triste...
Ai funerali dei due eroi avevano partecipato, piangenti, tutti gli abitanti di Asgard e mai come allora l'intera popolazione si era trovata così vicina alla Regina Hilda e alla Principessa Flare, inconsolabile per la morte del suo amato...

Il giorno dopo i funerali, Hilda aveva convocato nel suo Casello tutti i God Warriors per importanti comunicazioni...
Come al solito i God Warriors sedevano lungo un massiccio tavolo rettangolare, con la Celebrante di Odino a capotavola, ma questa volta molti erano i posti rimasti vuoti: quelli degli eroici Rung e Hagen e quelli dei traditori Dolvar e Loki...
Hilda si alzò in piedi e iniziò a parlare...
“Cavalieri, vi ho quì riuniti dopo questa dura Guerra Sacra perché, come sapete, uno dei sette zaffiri di Odino è ora incustodito... quindi volevo informarvi che, visto l'onore e il coraggio dimostrato in battaglia, ho deciso di affidarlo a Uru, nuovo Cavaliere di Merak!”
I God Warriors si guardarono stupiti... Uru era sì forte e coraggioso, ma sarebbe stato abbastanza forte per difendere uno dei sette preziosissimi zaffiri di Odino?
Il nuovo Cavaliere di Merak si alzò in piedi “Mia Regina, le sono infinitamente grato per avermi conferito questo titolo e prometto, su Odino e Asgard, che difenderò lo zaffiro e la sua causa fino alla morte!”
“Bene Uru -rispose Hilda- è quello che tutti ci aspettiamo da te! ...ora, Cavalieri, devo informarvi su un'altra importante decisione che sono stata costretta a prendere dopo la morte di Hagen... come sapete il nobile Hagen era l'unico riparatore di Armature quì ad Asgard ed ora, senza di lui, molti di voi si ritrovano privi di God Robe... per questo motivo ho deciso che il possente Dhol dovrà andare tra le pericolose montagne a Nord, dagli antichi alchimisti di Ragnarok per imparare l'arte della riparazione delle Armature!”
Dhol si alzò immediatamente in piedi e disse “Mia Regina, ne sono molto lusingato, ma potrei impiegare molto tempo per imparare l'arte della riparazione delle Armature... non crede sia pericolosa una mia così lunga lontananza da Asgard?”
“Non preoccuparti Dhol -rispose Hilda- ho parlato con Odino e mi ha riferito che tutti gli Dei Nordici sono con te, soprattutto il grande dio del martello Thor... lui ti aiuterà con la sua potenza divina a imparare l'arte della riparazione delle Armature nel minor tempo possibile!”
“Bene, regina... allora partirò per Ragnarok il prima possibile!” rispose Dhol, rimettendosi a sedere.
“Questo è tutto, Cavalieri, ora tornate pure alle vostre abituali mansioni... quando avrò bisogno del vostro aiuto, vi richiamerò...” disse Hilda, alzandosi dal suo trono e uscendo dalla sala...
Uno a uno, tutti e sette i God Warriors uscirono dalla sala... era appena terminata una lunga e strenuante Guerra Sacra, ma il futuro non si sarebbe mostrato più limpido e benevolo...