Eolia…
Tra le azzurre acque del Mar Egeo sfrecciava, veloce come un pesce,
un piccolo yacht turistico, guidato da due ricchi ragazzi greci, in cerca
di sballo e divertimento con le loro belle ragazze…
Dopo qualche minuto di navigazione, lo yacht ancorò a pochi
metri dalla riva di una piccola isola, deserta e totalmente disabitata…
i quattro ragazzi si tuffarono in mare e con poche bracciate ne raggiunsero
la costa: avrebbero passato lì gran parte di quella calda giornata
di vacanza…
Mentre le due ragazze prendevano il sole seminude sulla spiaggia, i
ragazzi si erano avventurati in una esplorazione dell’isola… Quel piccolo
lembo di terra sperduto tra le azzurre acque del Mar Mediterraneo sembrava
far parte di un altro mondo, in cui l’uomo non aveva mai messo piede: una
bianca e soffice sabbia copriva interamente la costa, mentre, all’interno,
la macchia mediterranea rendeva l’isola verde e prospera…
Era ormai da diversi minuti che i due ragazzi camminavano tra la vegetazione,
quando, improvvisamente, si trovarono nel bel mezzo di una radura di forma
circolare… gli ombrosi alberi, infatti, avevano lasciato spazio a un piccolo
cerchio di erba, su cui il sole batteva caldo e cocente…
I due ragazzi si coprirono il volto, colpiti improvvisamente dalla
luce… ma poi, scoprendo pian piano gli occhi, capirono che tutta quella
luce e quel calore non provenivano dal sole: al centro della radura vi
erano quattro grandi otri di diversi colori che circondavano una grande
armatura celeste, rappresentante una strana figura di chiaro stampo mitologico…
Era da questi quattro otri e da quella strana armatura che proveniva
quella luce così intensa…
Immediatamente un ragazzo si avvicinò all’armatura e agli otri,
attrattone magicamente… il compagno provò a fermarlo ma anche lui
era come ipnotizzato da quella strana armatura e dalla sua brillantezza…
il primo ragazzo si avvicinò a un otre di color giallo e ne toccò
il tappo, come tentato ad aprirlo…
Erano otri molto strani, alti quasi un metro e fatti di un materiale
simile al metallo… toccando qua e la il ragazzo, a suo discapito, riuscì
ad azionare qualche strano meccanismo in quel mitico oggetto: una luce
grandiosa accecò i due poveri sprovveduti e l’otre magicamente si
scompose in diverse parti… quando i due ragazzi riaprirono gli occhi videro
dinanzi loro un uomo alto e fiero, protetto da un’armatura gialla e bianca,
composta dai pezzi formanti l’otre, e avvolto in un candido mantello bianco.
L’uomo aveva il volto dai lineamenti decisamente femminili; i capelli risplendevano
di un biondo intenso e gli occhi erano di color oro: sembrava un angelo,
un’entità sovrannaturale…
L’uomo guardò i due ragazzi, atterriti dalla paura…
“Quindi siete stati voi a risvegliarmi dal lungo sonno? Bene, grazie,
ma ora potete anche andarvene… completerò io l’opera, risvegliando
mio padre e i miei fratelli…”
“A… andarcene… dove?” balbettò uno dei due
“Dove? -rispose l’uomo sorridendo- Ma è semplice, no? All’aldilà!”
e così dicendo l’uomo aprì le braccia, scatenando una terribile
tempesta elettrica, che travolse i due e sconvolse l’isola intera… il vento,
misto a scariche elettriche, distrusse gli alberi e la vegetazione, uccidendo
anche le due povere ragazze, completamente all’oscuro di tutto ciò
che stava per accadere…
Dal centro della radura, improvvisamente, la terra iniziò a
sollevarsi a incredibile velocità e, in men che non si dica, l’aspetto
dell’isola cambiò radicalmente: il verde terreno pianeggiante aveva
lasciato spazio a una imponente montagna rocciosa, che aveva quattro aperture
in perfetta corrispondenza dei quattro punti cardinali… queste aperture
sembravano l’entrata per delle oscure e profonde grotte e ciascuna aveva
sulla sua sommità un simbolo: una rosa dei venti… ma in ogni apertura
questa rosa dei venti era di colore diverso: nell’apertura a nord era blu,
in quella a sud verde, in quella a est rossa e in quella a ovest gialla…
Sfruttando le correnti del vento, il misterioso uomo galleggiava trasportato
dall’aria e guardava l’isola dall’alto… subito venne affiancato da altre
tre persone, che vestivano un’armatura simile alla sua, ma di colori diversi…
Questi strani personaggi avevano gli occhi e i capelli dello stesso
colore del loro cloth e avevano un’aria sovrannaturale, quasi divina…
Un uomo dai lunghi capelli blu si rivolse a quello dagli occhi dorati,
chiedendogli con amarezza:
“Quindi, Zefiro, sei stato tu il primo a essere risvegliato dal lungo
sonno?”
“Proprio così, Bora… -rispose l’uomo dal Cloth giallo- degli
stupidi mortali si sono imbattuti in noi e hanno risvegliato i nostri spiriti
rinchiusi negli otri… io sono stato il primo per puro caso, poi ho immediatamente
risvegliato anche voi…”
“Questo non è importante… -intervenne un terzo, dai lisci capelli
verdi- ora dobbiamo risvegliare nostro padre!”
“Proprio così Noto! -incalzò l’ultimo dei quattro, dai
mossi capelli color fuoco- nostro padre, il Dio Eolo, deve ritornare in
vita dopo tanti millenni di silenzio! Non dobbiamo perderci in discorsi
inutili!”
“Vero Euro… -ammise Bora- e dobbiamo farlo al più presto… sono
sicuro che troveremo la strada sbarrata e irta di pericoli… quel maledetto
non ci lascerà fare i nostri comodi! Non permetterà allo
spirito di nostro padre di risvegliarsi!”
“Ne sono sicuro anche io -disse Zefiro- quel Dio è nemico di
nostro padre dai tempi mitologici e non sarà facile per noi contrastarlo…
ma ben presto su quest’isola approderanno tutti gli altri nostri fratelli,
richiamati dal cosmo di nostro padre, e in men che non si dica l’Isola
di Eolo tornerà all’antico splendore!”
“Bene… -concluse Noto- allora diamoci da fare…”
Regno Sottomarino…
Julian Solo sedeva ormai da qualche settimana sul trono del Regno degli
Abissi… la Sirena Tetis aveva fatto un ottimo lavoro, rendendolo consapevole
della sua natura divina, e, ormai, lo spirito di Poseidone stava prendendo
sempre più il controllo del corpo di Julian…
In poche settimane il Dio Poseidone, così come accadeva parallelamente
in Grecia, aveva riportato il Regno Sottomarino all’antico splendore e,
pian piano, si preparava allo scontro con Atena per il dominio sulla terra
ferma…
SeaDragon, Comandante dei Generali degli Abissi, aveva da più
di dieci anni risvegliato lo spirito del Dio e lo aveva convinto della
necessità di combattere Atena, reincarnatasi proprio in quell’epoca
per muovergli guerra… il piano di Kanon dei Gemelli era astuto e ben congeniato;
era un piano ambizioso che mirava in alto e per cui il malvagio gemello
di Saga aveva impiegato quasi metà della sua vita… ed ora il Generale
degli Abissi credeva di vederselo realizzare davanti agli occhi… infatti
Poseidone aveva ordinato a tutti i Generali degli Abissi, compresa Tetis
di Siren, di radunarsi nel suo palazzo per un’assemblea straordinaria:
girava voce che si sarebbe dichiarata guerra a una o più divinità…
Kanon era felice e sorridente: finalmente le armate dei Marinas avrebbero
combattuto contro i Saint di Atena e i due contendenti si sarebbero eliminati
a vicenda, lasciando a lui il dominio incontrastato di tutto il mondo!
Ma in realtà Poseidone non aveva ancora nessuna intenzione di dichiarare
guerra ad Atena… il pericolo imminente non era affatto la Dea della Giustizia,
bensì Eolo, Dio dei Venti…
Gli otto Cavalieri di Poseidone stavano inginocchiati dinanzi al trono
del loro Dio, riuniti per comunicazioni straordinarie. Dopo qualche istante
di silenzio Poseidone si alzò in piedi e prese la parola:
“Miei Cavalieri, vi ho qui riunito per darvi notizia di un grave fatto,
successo al largo del mar Egeo…”
“Un grave fatto? Di cosa parla?” lo interruppe Kanon sbalordito… che
c’entrava l’Egeo con la guerra ad Atena?
“Ora te lo dirò, SeaDragon… voi sapete benissimo che nelle mie
precedenti reincarnazioni su questa terra ho combattuto, volente o nolente,
con varie divinità… la prima Guerra Sacra che mossi fu contro Atena
per il controllo dell’Attica, ma in quell’occasione persi miseramente,
quindi decisi di non combattere più altre guerre se non costretto…
ma subito venni attaccato da un Dio… una divinità minore, che non
appartiene alla divina stirpe di Crono, ma che, venuto da Oriente, si insediò
nell’Eolia e iniziò a generare terribili tempeste marine, sconvolgendo
i mari a me sacri… questo Dio è Eolo, protettore dei Venti… un Dio
molto ambizioso e sfacciato, che più volte ha messo le mani entro
sfere che non gli erano proprie, come le tempeste marine e le inondazioni,
ma che, soprattutto, ha cercato di spodestarmi dal controllo dei mari!”
I Generali degli Abissi seguivano stupefatti il discorso del loro Dio…
quindi Poseidon continuò…
“Ora i figli di questo Dio si sono reincarnati e il cosmo di Eolo si
sta espandendo sempre più… quando raggiungerà il culmine,
Eolo si reincarnerà nel suo corpo mitologico e tenterà di
nuovo di conquistare gli Oceani… voi dovete impedire che ciò accada,
andando sull’isola di Eolo e sconfiggendo tutti i suoi figli… solo così
il suo spirito si sopirà del tutto e Eolo non potrà più
reincarnarsi!”
“Ora capisco le sue preoccupazioni -disse Kanon indispettito, poiché
credeva di dover muovere guerra ad Atena- ma dobbiamo andare tutti e otto
nell’isola di Eolo? Chi rimarrà di guardia alle Colonne e al Regno
Sottomarino?”
“SeaDragon anch’io capisco le tue preoccupazioni, ma, ora come ora,
dobbiamo occuparci principalmente di Eolo… se riuscisse a reincarnarsi
nel suo corpo mitologico sarebbe veramente temibile e io, chiuso nel corpo
mortale di Julian Solo, non so se riuscirei a sconfiggerlo! Dobbiamo battere
i Cavalieri di Eolo sul tempo, sconfiggendoli prima che il loro padre si
risvegli e, per farlo, dovete andare tutti quanti… i figli di Eolo sono
semidei, nati dall’unione di un Dio e una donna mortale, quindi sono molto
potenti… forse riuscirete a sconfiggerli solo se combattete in due assieme!
Ma l’importante è che facciate presto, prima che Eolo si reincarni!
Non so quando ciò potrebbe accadere, potrebbe essere un’ora come
un giorno, quindi dovete andare sull’isola subito!”
“D’accordo, Dio Poseidone, ma lei sarà al sicuro? Protetto solo
dai soldati semplici?” chiese Tetis preoccupata
“Non vi sono problemi all’orizzonte, a parte Eolo, e se proprio dovrebbe
accadere qualcosa avrò fiducia in loro! Ora voi andate e eseguite
i miei ordini! -concluse Poseidone e, guardando Kanon, aggiunse- mi raccomando,
SeaDragon, tu sei il comandante dei Generali degli Abissi, l’esito della
missione graviterà su di te!”
“Non si preoccupi, Poseidone! -rispose prontamente il Generale degli
Abissi- farò del mio meglio!”
“Bene, ora andate… e, ricordatevi, fate al più presto! Non so
quando il Cosmo di Eolo potrebbe raggiungere il culmine!”
Così gli otto Cavalieri di Poseidone si diressero verso l’isola
di Eolo, pronti per la nuova battaglia!
L’isola di Eolo
Seguendo l’abile Sirena Tetis, esperta conoscitrice dei fondali marini,
i Sette Generali degli Abissi avevano ben presto raggiunto l’Isola di Eolo
nel Mar Mediterraneo… Mare sconosciuto a tutti e sette i Generali…
L’isola era formata da alcuni metri di spiaggia che, man mano, davano
largo a un’imponente montagna rocciosa, incredibilmente alta per trovarsi
all’interno di una piccola isola…
il clima era temperato e il cielo chiaro e sereno…
“Bel posto!” apostrofò Baian di Seahorse
“Eh! Eh! Davvero carine queste isole…” aggiunse il misterioso Kaysa
di Lemuri, ma, neanche a dirlo apposta, proprio in quell’istante un folto
stuolo di soldati apparve sulla spiaggia… erano i Winds Soldiers… i soldati
di Eolo!
“Chi siete? Cosa volete?” urlò uno dei Soldati
“Non ti interessa, insetto!” incalzò Baian
“Come ti permetti! Sembrate Cavalieri… chi vi manda?” chiese il Soldato
“Non penso ti interesserebbe, visto che la tua vita sta per terminare!”
rispose sempre lo spavaldo Baian
“Fate troppo gli sbruffoni… e siete solo in otto! Noi abbiamo l’ordine
di proteggere la spiaggia… non ci interessa chi siete, vorrà dire
che vi uccideremo senza neanche sapere i vostri nomi!” disse il Soldato,
facendo segno ai suoi compagni di dividersi in otto gruppi da tre soldati
ciascuno… ogni trio avrebbe affrontato un avversario!
I Cavalieri di Poseidone, senza perdere troppo tempo, risposero immediatamente
alla provocazione…
“Sottile Trama Corallina!”
“Esplosione Galattica!”
“Diamond Dust!”
“Serpent Strangle!”
“God Breath!”
“Death End Climax!”
“Salamander Shock!”
“Golden Lance!”
In un batter d’occhio i Marinas avevano annientato tutti e ventiquattro
i soldati…
“Bene… ora dobbiamo dividerci in squadre!” disse Kanon di Seadragon,
capo della spedizione.
“No! Andiamo avanti uniti! Divisi siamo più soggetti ad attacchi!”
replicò Isaac di Kraken
“Siamo Generali degli Abissi… hai forse paura di qualcosa?” lo punzecchiò
Baian
“E poi uniti siamo più facilmente trascinabili fuori strada!”
aggiunse Io di Scylla
“Non possiamo permettere che Eolo si svegli! Ora dobbiamo sbrigarci!”
fece notare Sorento
“Esatto! Per impiegar il minor tempo possibile, ho deciso di dividerci
in quattro coppie -disse Kanon- una per ogni figlio di Eolo… le coppie
saranno le seguenti: io e Kaysa, Sorento e Baiana, Krisnha e Tetis, Io
e Isaac…”
“Io ho ben altri piani, Kanon…” disse Isaac
“Cosa? Non ribellarti e segui gli ordini!” rispose Kanon
“No! Se hai intenzione di dividere il gruppo, a questo punto agirò
per conto mio… porterò a termine la missione da solo!”
“Non te lo permetto! La tua proposta è bocciata! Combatterai
con Io!” rispose Kanon
“Ma… io ritengo…” accennò Isaac
“Un Generale degli Abissi deve eseguire gli ordini, non ritenere!”
intervenne Io
“Ehi! Non voglio mica tradire Poseidone! Ho solo detto che porterò
a termine la missione a modo mio… voglio andare direttamente da Eolo e
ucciderlo prima che si risvegli… tutto ciò mentre voi penserete
ai suoi quattro figli!”
“Isaac sei uno sciocco! -rispose Kanon- ritieni che non ci abbia pensato
anche io? Ma purtroppo lo spirito sopito di Eolo si trova all’interno di
quella grande montagna… e l’unico modo per accedervi è attraversare
una delle quattro porte dei venti, protette ognuna da un figlio di Eolo…
perciò ogni nostra squadra dovrà dirigersi verso una delle
quattro porte dei venti, uccidere il figlio di Eolo che la presiede ed
avventurarsi all’interno della montagna… ci ritroveremo tutti al suo centro
per annientare Eolo, d’accordo?”
“Certo Kanon!” rispose Sorento, gli altri annuirono…
“Sì, d’accordo! Obbedirò agli ordini!” disse infine anche
Isaac.
“Ora muoviamoci! Abbiamo già perso troppo tempo!” disse Kanon
E così, dopo un accenno di lite, i Marinas si erano diretti
verso la montagna rocciosa, ognuno verso una porta…
Ma avevano già perso molto tempo in chiacchiere e ogni secondo
in quella situazione era preziosissimo…
La porta del Vento dell’Ovest: Zefiro!
Kanon di Seahorse, capitano dei Sette Generali degli Abissi, insieme
a Kaysa di Lemuri, si stava dirigendo verso Ovest, verso la porta protetta
da Zefiro! I due Marinas avevano quasi raggiunto le prossimità dell’antro,
quando videro alcuni soldati avanzare verso di loro… erano altri quattro
Wind Soldiers!
“Ehi! Dove credete di andare! -dissero- questo è il territorio
di Zefiro! Nessuno può entrare qui!”
“Toglietevi di mezzo!” disse Kaysa
“Fate largo se non volete morire!” aggiunse Kanon
“Mai! Siamo qui per proteggere la porta dell’Ovest! Sarete voi a morire”
risposero i quattro soldati, lanciandosi in modo compatto all’attacco…
“Illusi…” sogghignò Kaysa, lanciando un terribile Salamander
Shock sui quattro sventurati…
I soldati caddero atterra scossi dall’alta elettricità contenuta
nel colpo, ma riuscirono a rialzarsi…
“Maledetto mosto! Adesso ti facciamo vedere noi! -urlarono- fratelli,
mettiamoci in posizione!” e così dicendo, i quattro soldati si affiancarono
l’uno all’altro e imposero le braccia dinanzi loro… “RAFFICHE DI VENTO!”
urlarono…
Kaysa, preso alla sprovvista, venne investito dalla corrente d’aria
generata dai soldati e subì alcuni danni…
“Maledetti… come avete osato?” disse infuriato il generale…
“Non preoccuparti, li spazzo via io…” disse Kanon con tranquillità…
“Esplosione Galattica!”
I Wind Soldiers vennero travolti dal colpo di Kanon e finirono in mille
pezzi nell’ambiente circostante… così i due Generali poterono proseguire
la loro corsa verso la porta dell’Ovest… e ben presto la raggiunsero…
L’antro d’ingresso alla montagna era costituito da una tipica porta
greca, formata da due colonne e un traversone, che andava a fondersi con
la roccia della montagna intorno… al centro del traversone vi era un simbolo:
una rosa dei venti di color giallo elettrico, con al centro il disegno
di un fulmine stilizzato…
Improvvisamente dall’interno della montagna si sentì una voce,
dal tono femminile ma tagliente…
“Voi chi siete? Come avete osato uccidere i miei fratellini?”
Una figura uscì dall’antro della montagna… era Zefiro, figlio
prediletto di Eolo!
Subito Kanon e Kaysa sentirono provenire da quell’uomo un cosmo potente
e malvagio… era un uomo dai lineamenti decisamente femminili e dal brillante
Cloth di color giallo, ma soprattutto dalla potenza quasi divina!
“Allora, chi siete?” ripeté Zefiro, uscito allo scoperto.
“Io sono Kaysa di Lemuri, uno dei Sette Generali degli Abissi, e questo
è il mio capo Seadragon!” disse Kaysa
“Generali degli Abissi… allora è Poseidone che vi manda… bene,
vi stavo proprio aspettando! -rispose Zefiro- era banale che quel vostro
rozzo Dio avrebbe mandato qui i suoi sgherri!”
“Come osi definire rozzo il nostro Dio?” urlò indispettito Kaysa
“Rozzo… un sudicio marinaio dalla lunga barba e dal fetore di pesce!
Non comparabile alla bellezza divina di mio padre… e neppure alla MIA BELLEZZA!
AH! AH! AH!”
“Maledetto! Ti pentirai!” intimò Kanon
“Mi pentirò? Vederemo! -rispose Zefiro- intanto prendi! Questo
è il vento di mio padre: Eolo Whirlwind!” e così dicendo
il semidio emanò un vento fortissimo, che fece volare via di qualche
metro Kaysa, ma appena indietreggiare Kanon!
“Ah! Ah! Resistete ancora pesciolini? Bene, vorrà dire che per
voi ci vuole qualcosa di più potente! Electric Hurricane!”
I due Generali degli Abissi non fecero neanche in tempo a riprendersi
dal precedente colpo, che vennero immediatamente investiti da un’altra
raffica di vento… quest’ultima però era ancora più terribile
e mortale, poiché al suo interno conteneva fulmini, lampi e scariche
elettriche ad alta intensità!
Kaysa e Kanon vennero investiti da questa incredibile tempesta di elettricità
e caddero atterra gravemente danneggiati…
“Su Kaysa, adesso dobbiamo fargli vedere noi!” disse Kanon, ma, voltandosi
alla sua destra, notò che Kaysa era ancora atterra: non era riuscito
a reggere il colpo! La potenza di Zefiro era tale da averlo ucciso con
appena due attacchi!
“Maledetto! Hai ucciso Kaysa!” urlò Kanon infuriato
“Non è colpa mia se voi pesciolini siete molli! Sono troppo
forte per voi! Arrenditi!”
“Mai! Adesso vedrai di cosa sono capace! Esplosione Galattica!”
Kanon lanciò il suo colpo più potente sul semidio, ma
questi pose dinanzi a sé un potentissimo vortice elettrico difensivo,
che bloccò in gran parte il colpo del generale degli Abissi…
“Mff… Non sei niente male, ma non abbastanza per me! -disse il superbo
Zefiro- ora prendi questo! Thunderbolt!”
Improvvisamente un fulmine cadde a ciel sereno proprio sopra la testa
di Kanon… il Generale degli Abissi non poté far nulla per schivarlo
e ne venne colpito in pieno…
“Ah! Ah! Ah! Dimmi, com’è un fulmine in testa? Ah! Ah! Ah!”
Kanon era stremato dai ripetuti colpi, ma, probabilmente, aveva capito
qual’era il punto debole dello spaventoso Zefiro…
“Ora ti faccio vedere io! Telecinesi!” urlò Kanon.
Improvvisamente i muscoli di Zefiro vennero immobilizzati: il semidio
non era più in grado di muoversi!
“Maledetto! Cosa mi hai fatto? Non riesco più a muovermi!” disse
Zefiro stupefatto e spaventato
“Adesso è il tuo turno di subire!” rispose seccamente Kanon
“Maledetto liberami!” si lamentò Zefiro
“E cosa ci guadagno a liberarti?” chiese sarcasticamente il Generale
degli Abissi
“Nessuno mi aveva mai bloccato così! Giuro che appena riuscirò
a liberarmi ti massacro!”
“Ah! Ah! Allora ti massacrerò prima io!” rispose Kanon
“Maledetto! Io ti sono superiore! Non posso essere sconfitto da te!
Io sono il più forte dei figli di Eolo! Il prediletto! Non riuscirai
a uccidermi!”
“Smettila di lagnarti! -lo interruppe Kanon- e poi, non voglio ucciderti…”
“Cosa??” disse stupefatto Zefiro, ancora immobilizzato…
“Esatto… non voglio ucciderti… voglio piuttosto che tu uccida una persona
per me: tuo padre Eolo!”
“Ah! Ah! Sciocco! Io sono il suo figlio prediletto! Come potrei ucciderlo!
Non lo farò mai! Ammazzami ora che ne hai l’occasione piuttosto!”
rispose Zefiro
“Eh! Eh! Invece sarai proprio tu a uccidere tuo padre Eolo, poiché
ora cadrai sotto il colpo Genro Maoken! La tua mente diverrà mia
schiava e ucciderai la persona che ti ordinerò io!”
“Cosa? Non è possibile! Non puoi poter padroneggiare colpi psichici
così potenti!”
“E invece sì, figlio di Eolo, non sono come te: solo forza bruta!
E ora è giunto il tuo momento: Demone Oscuro!”
Il colpo di Kanon perforò la mente di Zefiro e, ben presto,
questi cadde schiavo sotto il suo volere… i suoi occhi si tinsero subito
di rosso omicida e il suo volto diventò quello di un killer spietato,
senza anima né cuore…
“Eh! Eh! Per Eolo sarà una sorpresa avere contro il suo figlio
prediletto!” disse Kanon
“Eolo… Eolo… devo uccidere Eolo…” ripeteva Zefiro… il nome del padre
rimbombava come un sibilo profondo nella sua testa… “Eolo… Eolo… devo uccidere
Eolo…”
Il semidio entrò nell’antro che proteggeva e si diresse con
passo lento, simile a quello di una macchina assassina, verso il luogo
dove dormiva lo spirito del padre… Kanon lo seguiva a distanza tra quelle
buie grotte, cercando bene di non farsi vedere da nessuno… il Sommo Capo
dei Marinas aveva perso un valido Generale, Kaysa, ma in compenso aveva
acquistato un alleato ancor più temibile: il figlio prediletto di
Eolo, Zefiro!!