Un nuovo inizio
Il Grande Sacerdote sedeva immobile sul suo trono regale… tante domande
assillavano i suoi pensieri, tanti dubbi e incertezze lo tormentavano…
“Grande Sacerdote, ha sentito quello che le ho detto? – ripeté
Shura, Gold Saint di Capricorn – abbiamo trovato il cadavere di Aiolos
ma della bambina e del Gold Cloth di Sagittarius non c’è nessuna
traccia!”
Il Grande Sacerdote continuava a non rispondere e a rimanere impassibile,
come se non ci fosse nessuno dinanzi a sé. “Grande Sacerdote… Grande
Sacerdote mi sta ascoltando?”
Il silenzio era ancora il padrone incontrastato della sala…
“Ah, sì Shura… ho capito…– finalmente il Grande Sacerdote si
era svegliato dal suo disincanto e aveva risposto al Cavaliere di Capricorn
– non ci sono tracce di Atena né del Cloth di Sagittarius… ho capito…
ma ora lasciami solo, affronteremo successivamente questi problemi…”
“Ma signore, questa settimana sono scomparse dal Santuario ben tre
persone, e tutte e tre di grande prestigio! Prima Saga di Gemini, poi Aiolos
e Atena… non possiamo…”
“Sì, lo so – disse bruscamente il Grande Sacerdote – ma ora
ti ho detto di lasciarmi solo!”
“Come desidera signore” disse umilmente Shura, uscendo dalla stanza…
“Ma che cosa diavolo sta succedendo al Santuario? – si domandava il
Cavaliere tra se e se – i due Gold Saint più anziani e prestigiosi
non ci sono più e la reincarnazione di Atena è scomparsa…
come se non bastasse il Grande Sacerdote si comporta in modo strano… che
cosa significa tutto ciò?” ma Shura non poteva rispondere a queste
domande, poiché le cause di tali sciagure non le conosceva neanche
l’uomo che le aveva provocate…
Era notte fonda e il Grande Sacerdote, o meglio, l’impostore Saga di
Gemini era rimasto per tutto il giorno seduto sul suo trono senza muoversi…
laceranti conflitti di personalità offuscavano la sua mente, domande
su domande annebbiavano la sua testa… finché, improvvisamente, il
Gold Saint di Gemini prese una decisione: non poteva più rimanere
al Santuario, aveva già causato troppe morti! Non poteva più
permettere che il male, insito nel suo animo, provocasse altre sciagure!
Rapido come un fulmine Saga di Gemini si alzò dal suo trono
e, senza farsi notare, scomparve tra il buio della notte, abbandonando
il Santuario e tutte le sue brame di potere…
Cinque lunghi anni erano trascorsi e Saga di Gemini era ormai pronto
a far ritorno al Santuario…
Affamato, debole e sporco, il Cavaliere dei Gemelli aveva vagato lungo
le montagne della Grecia per tantissimo tempo finché non era riuscito,
con sforzi incredibili e dolori al limite della sopportazione umana, a
cacciare dal suo corpo la malvagità o, forse, solo a reprimerla
nel profondo del suo cuore…
Il Santuario era molto diverso da come lo aveva lasciato… era spoglio
e silenzioso… non c’era quel fervore che lo aveva sempre contraddistinto,
non si sentivano le urla e i rumori dei giovani che si addestravano per
diventare Saint, non si incontravano Cavalieri per le strade… sembra più
che altro una landa desolata, ricca di rovine e templi.
“Per Atena! SAGA!” urlò Milo, Cavaliere d’Oro di Scorpione,
correndo verso il ritrovato compagno…
“Milo! Ma cosa è successo qui?” chiese Saga
“Tu piuttosto, che ti è successo? Dove sei stato tutto questo
tempo? Ti abbiamo cercato a lungo!”
“Eh… è una storia lunga, ma invece dimmi, cosa è successo
al Santuario! Come mai non c’è nessuno?!”
“Anche questa è una storia lunga… dopo la tua improvvisa scomparsa
sono successe molte cose che neanche immagini!!”
“Non esitare, dimmi Milo! Raccontami tutto!” disse incalzante Saga
“Beh, tutto iniziò il giorno seguente alla tua scomparsa, quando
Aiolos del Sagittario rapì la reincarnazione di Atena… il Grande
Sacerdote subito lo dichiarò traditore del Santuario e ordinò
a Shura di ucciderlo… fu ritrovato solo il giorno dopo, morto appoggiato
a una colonna, ma della bambina e della sua Sacra Armatura d’Oro non erano
rimaste tracce… come se non bastasse quello stesso giorno scomparve anche
il Grande Sacerdote, lasciando nelle sue stanze solo un piccolo biglietto,
dove aveva scritto <Sono io il traditore, non Aiolos, perdonatemi e
trovate Atena>”
Saga seguiva attento, nonostante conoscesse già queste cose…
“Non posso crederci… ma poi cos’è accaduto?” disse fingendo
di non sapere… neanche lui capì perché si era comportato
così, perché non aveva detto subito tutta la verità…
ma ormai lo aveva fatto e non poteva tornare indietro…
“Dopo questi gravissimi fatti noi Gold Saint eravamo incerti sul da
farsi e quindi abbiamo chiesto consiglio al Vecchio Maestro della Bilancia…
lui ci ha detto che molto probabilmente questa era una prova voluta dal
destino, che Atena doveva affrontare per verificare se era veramente in
grado di sconfiggere il male in quest’epoca…”
“Capisco… ma come mai non c’è più nessuno ora?” Era questo
ciò che veramente voleva sapere a Saga.
“A questo punto molti Cavalieri sono tornati nelle loro patrie o nei
loro luoghi di addestramento e il Santuario è lentamente caduto
in rovina… tra i Gold Saint siamo rimasti solo io e Ioria… ti ricordi di
Ioria? Il giovane fratello di Aiolos è riuscito a realizzare il
suo sogno e a diventare Cavaliere d’Oro di Leo! Ora segue anche gli allenamenti
di giovani apprendisti Cavalieri…”
“Sono contento per lui… ma gli altri se ne sono tutti andati senza
lasciare traccia?”
“Beh, no… io e Camus ci teniamo in stretto contatto… lui è andato
in Siberia Orientale e qui ha addestrato un uomo più anziano di
lui chiamato Crystal… ora assieme all’allievo sta allenando due piccoli
bambini! Anche il Vecchio Maestro Dauko ha preso in allenamento due bambini
e lo stesso hanno fatto molti Silver Saint sparsi in tutto il mondo!”
“Bene! È questo quello che volevo sentire… quindi anche se il
Santuario sembra morto la stirpe dei Cavalieri esiste ancora! Ora, Milo,
il nostro unico scopo è aspettare… aspettare che tra qualche anno
la reincarnazione di Atena si faccia viva e riunisca tutti i Cavalieri,
riportando il Santuario all’antico splendore!”
“Lo penso anche io, Saga, quando Atena sarà abbastanza grande
e matura riunirà a sé tutti i suoi Cavalieri! Ma tu, invece,
dimmi, dove sei stato tutti questi anni?”
“Sono andato a cercare un uomo, causa per me di tante sofferenze e
unica persona che, in qualche modo, le avrebbe potute arrestare… ma non
avendolo trovato, mi era rimasta un’unica soluzione: scappare. Scappare
da tutti e da tutto, per ritrovare la mia vera natura, il mio vero ego…
ma ha poca importanza il mio passato! Pensiamo piuttosto al presente e
al futuro! Sono sporco e affamato, chiama i soldati e ordinagli di prepararmi
un buon pasto e un bagno caldo!”
“Certo Saga – disse Milo un po’ pensieroso – ora vado a chiamare i
soldati”
Giappone, alcuni anni dopo…
“Il giorno che tutto il mondo stava aspettando finalmente è arrivato!
Le Galaxian Wars, battaglie mortali tra Bronze Saint, possono avere inizio!
Saori Kido, la nipote del ricco magnate giapponese Mitsumasa Kido, è
riuscita a dare vita al sogno del suo defunto nonno: la creazione del più
spettacolare torneo della storia, un torneo galattico tra cavalieri dello
Zodiaco! Dieci Saint, di età tra i 13 e i 15 anni, sono arrivati
da diverse parti del mondo per scontrarsi tra loro nel Colosseo Grado,
in palio per il vincitore c’è il mitico Gold Cloth, una Sacra Armatura
tra le più potenti e letali… ma vediamo che i Saint stanno salendo
sul Ring! Sopra di loro vi è la giovane e bellissima Saori! Volteggia
in aria come una Dea… dal suo scettro sono partite dieci stelle luminose…
ogni Cavaliere ne aggancia una… sono lettere, dalla A alla J per decidere
gli accoppiamenti degli scontri… Che emozione, ragazzi, finalmente vedremo
una battaglia tra Cavalieri!”
Queste erano le parole dello speaker all’interno del Colosseo Grado,
un gigantesco anfiteatro moderno costruito dalla Fondazione Grado proprio
per ospitare le Galaxian Wars… ma né lo speaker, né gli spettatori
sapevano che quei Cavalieri non erano fenomeni da circo, bensì le
persone su cui ben presto avrebbe gravato il destino di tutta l’umanità…
Galaxian Wars!
La cupola del Colosseo si chiuse lentamente e al centro dell’anfiteatro
scese un tabellone luminoso che segnava gli scontri… il primo sarebbe stato
tra HYOGA DI CYGNUS e ICHI DELL’IDRA…
Tutti gli spettatori erano ansiosi e in subbuglio, il momento che avevano
aspettato da giorni era arrivato…
I due Cavalieri salirono sul Ring… Hyoga, il ragazzo della Siberia,
era pronto e lo stesso poteva dirsi del suo avversario Ichi… la battaglia
mortale stava per avere inizio…
(qui ci va il riassunto della prima partita, che però manca; più o meno, gli scontri sono andati come nel cartone)
Il Cavaliere d’Oro.
Mentre Ikki di Phoenix lasciava il Palazzo del Torneo ormai deserto,
confondendosi nella nebbia notturna, nella grande arena un misterioso uomo
aveva catturato l'attenzione dei duellanti e di Saori.
Saori Kido, appena rivelatasi reincarnazione di Atena, era stupita,
così come tutti i suoi Cavalieri. Il Saint dal cosmo spaventoso
era entrato in scena dicendo "mi dispiace, mia dea, ma si sta sbagliando,
il Gold Cloth non può essere affidato a questi Bronze Saints"
"Chi sei? Cosa intendi dire?"
"Il mio nome è Mur, e sono Cavaliere d'Oro dell'Ariete, proteggo
la Prima Casa del Santuario"
"Tu, come osi sminuire la nostra forza?!?!" urlò irritato Seiya.
"Il Grande Mur, il mio maestro ne parla con molto rispetto, Seiya stai
calmo" disse Sirio bloccando un braccio del compagno.
"La vostra forza Seiya?" rispose calmo Mur.
"Si hai capito bene...la nostra forza!!"
"Ebbene, sappi che la vostra forza pur essendo molta, non è
sufficiente ad indossare un Gold Cloth"
"Spiegati meglio, non ne siamo forse degni o la vuoi per te?"
"Seiya, non ne ho bisogno: ne ho già una!"
<due gold cloth...non ci capisco più niente!> pensò
Ichi smarrito.
"Sappiate, Saint di Bronzo, che le armature d'oro infatti sono 12,
una per ogni segno zodiacale"
"Mi aveva detto qualcosa a riguardo Castalia" disse Seiya calmandosi
un po’ "ma pensavo fosse solo una sorta di leggenda"
"Sirio, comunque dici il giusto, sono proprio io, il Grande Mur e sono
venuto qui proprio su suggerimento del tuo maestro, che è impossibilitato
a muoversi per motivi superiori"
"Ho sentito molto parlare di te, il mio maestro nutre molto rispetto
nei tuoi riguardi"
"Cavaliere" disse Saori "ma cosa intendevi dire dicendo che i Saint
addestrati da mio nonno non sono in grado di vestire il Gold Cloth? Ho
allestito tutto questo torneo proprio per affidare il cloth in premio al
più valoroso!"
"Non possono indossarlo perché non possiedono la cosa piu importante
mia dea: il settimo senso!!"
"Cosa? Il settimo senso?" gridarono all'unisono tutti i Saint di bronzo
presenti.
"Mur" esclamò Sirio "vorresti forse dire che oltre il quinto
ed il sesto esisterebbe anche il settimo senso...??"
"Il settimo senso, cavalieri, è il senso prerogativa dei cavalieri
d'oro, che consente di portare colpi alla velocità della luce! I
cavalieri d'oro sono molto potenti perché hanno imparato col tempo
a conoscere il cosmo che è dentro di loro fin dal profondo. Il cosmo
di un cavaliere d'oro non nasce solo dal suo pensiero e non dipende esclusivamente
dalla sua capacità di concentrazione, non soltanto. C'è anche
un altro fattore molto più importante e decisivo: il settimo senso
è qualcosa che supera l'intuizione e che permette ai cavalieri d'oro
di muoversi e di lanciare colpi alla velocità della luce, nonché
di indossare le loro armature..."
"Mur, capisco, vuoi quindi dire che i miei bronze saint non sono ancora
pronti per indossare un Gold Cloth" disse Saori.
"Esatto Milady, il mio scopo oggi era solo recuperare il Cloth del
Sagittario e mettere fine a questa stupida contesa. Ora però mi
rendo finalmente conto che Atena è tornata, lo vedo coi miei stessi
occhi. Finalmente farete ritorno nel luogo a voi predestinato: il Santuario!"
A queste parole di Mur ancora una volta i guerrieri ebbero un sobbalzo
di sorpresa, cosa mai era il Santuario, quale mistero si celava dietro
questo arcano nome?
"Il Santuario? Che luogo sarebbe mai?" domandò Ichi.
"Sappiate, cavalieri, che esso è composto da dodici Case ognuna
protetta da un Cavaliere d'Oro come me. Alla sua sommità è
situata la casa in cui risiede la reincarnazione della dea Atena! Si trova
in Grecia"
"Io andrò solo dove va Saori, è mio compito proteggerla"
disse Jabu.
"Adesso è un posto abbandonato" continuò Mur "sono solo
pochi i Saint presenti..."
"Ma certo!" esclamò Seiya "Il santuario è il colle che
sovrasta l'arena dove ottenni l'investitura a cavaliere, Marin me ne accennò
spesso!"
"Esatto cavaliere di Pegasus, e ora è il momento che Atena lo
riporti all'antico splendore!!!"
"Ma..." Saori era interdetta e indecisa "dovrei venire là assieme
a te? E poi io non ero a conoscenza dei Cavalieri d'Oro, gli unici di cui
sapevo l'esistenza sono i Bronze"
"Atena, basta parole! Venite con me! Lo rivedrete con i vostri occhi!"
disse accorato Mur.
"Ancora qualche attimo Mur" lo interruppe Seiya "spiegaci, come mai
il Santuario è desolato?"
"Perché non c'è la nostra Dea, e manca la presenza autorevole
del GRANDE SACERDOTE, il suo unico e fedele rappresentante!"
"Ma dove sono i Cavalieri d'Oro preposti a sua difesa?" chiese Ichi.
"Ebbene" rispose Mur che cominciava a spazientirsi per tutte queste
domande "i cavalieri sono dispersi in tutto il mondo seguendo i loro scopi"
"Capisco, quindi è oltremodo necessario un mio ritorno e la
nomina di un nuovo Grande Sacerdote" Saori stava cominciando a prendere
coscienza della nuova situazione.
"Esattamente dea Atena"
"Ma per farlo bisognerà riunire tutti i miei cavalieri: dai
Gold saint ai Bronze Saints!"
"Ma come faremo a rintracciarli tutti?!" disse Ban.
"A questo penseremo in seguito, anche se penso che la notizia del ritorno
di Atena spingerà tutti i Saint sparsi nel mondo al ritorno al Santuario,
inoltre nonostante i Saint vivano in diversi posti, si
tengono in contatto"
"Mur" chiese Sirio "quando partiremo alla volta del Santuario??"
"Presto Sirio, al più presto"
"Si a questo punto meglio andare" disse Seiya "per di più sono
incuriosito dal ritrovare la mia maestra, Marin"
"Io però, prima di seguirvi in terra di Grecia mi vorrei consultare
con il mio saggio maestro"
"E io dovrei far riparare l'armatura..." disse triste Ban.
"Scusate Cavalieri" urlò Nachi "ma chi ci dice che possiamo
fidarci di quest'uomo?? Potrebbe anche volerci ingannare!"
"Nachi, i tuoi sospetti sono infondati, ma per dimostrarvi la mia amicizia,
vi dirò un'altra cosa: io sono l'unica persona al mondo in grado
di ricostruire le armature danneggiate o distrutte"
"Ah sì????" disse speranzoso Ban.
"Portatela da me" rispose Mur.
Il Cavaliere di Leo Minor non credette alle sue orecchie, prese tutti
i pezzi del suo cloth e li porse a Mur.
"Hhmm questo cloth è completamente distrutto, è morto.
Per riportarlo in vita serve il sangue di un cavaliere, Ban sei disposto
a dare il tuo sangue per riparare il tuo cloth?"
"Un attimo!" intervenne preoccupata Saori "Mur, cosa significa questo?
Sangue di cavaliere? Ban potrebbe morire!! Ha appena ingaggiato uno scontro
molto faticoso, quanto sangue serve?"
"Potrà donarlo quando si sarà rimesso, o potrà
farlo qualcun altro per lui, serve metà del sangue presente nel
corpo di un uomo, ma per dei Saints è molto meno rischioso rispetto
ad un uomo normale"
"Ma io veramente sapevo che solo la privazione di un terzo provoca
la morte" disse preoccupatissimo Ban.
"Metà?!?? Ma e' una follia!!" aggiunse Seiya.
"Scusate se interrompo" urlò dal fondo della sala Hyoga, il
cavaliere del Cigno che fino ad allora non aveva aperto bocca.
"Parla pure Hyoga" disse Saori.
"Se sei tanto forte cavaliere dell'Ariete" disse il biondo Saint nei
confronti di Mur "e dici di essere cosi bravo e potente, utilizza il tuo
sangue per riparare quel cloth!"
"Non ricordo di aver mai detto di essere potente, Cygnus, in ogni caso
il mio sangue è destinato ad altro uso. Piuttosto perché
non usi il tuo, spavaldo cavaliere?"
"Cavalieri... non mi sembra il momento di litigare...." disse con un
filo di voce Atena.
"Ma Milady, quest'uomo ha detto di padroneggiare il settimo senso e
tutte le altre cose con cui si è fatto grande...cosa gli costa?"
"Adesso basta!" esclamò Ban "riparerò io stesso la mia
armatura!"
Ban si procurò due vistose ferite sui polsi, e in pochi secondi
il suo corpo fu inondato dal caldo sangue fluente, che piano piano si andò
riversando sui frantumi del suo cloth. Atena assistette inorridita a questo
barbaro rituale, e dopo pochi secondi girò lo sguardo da un'altra
parte.
Dopo qualche secondo Mur disse a Ban che poteva bastare, e, davanti
allo sguardo esterrefatto di tutti i cavalieri, appoggiò le sue
mani sulle ferite di Leo Minus, che in pochi istanti si rimarginarono in
una luce dorata.
Atena, superato il momento di difficoltà si avvicinò
a Ban per sincerarsi delle sue condizioni, mentre Seiya lo sorreggeva.
"Signorina..." disse egli con le poche energie rimaste.
"Atena, non si preoccupi, ho curato Ban, si riprenderà in poche
ora, ma ora è giunto il momento di partire per Atene, lì
sarete al sicuro, e potrete organizzare di nuovo il Grande Tempio come
un tempo"
"Io, Ichi di Idra seguirò Atena ovunque!"
"Ci sono anche io" disse Shun.
"Anch'io" su unì Jabu.
In breve tempo quasi tutti diedero il loro assenso alla partenza, tranne
Sirio e Hyoga che manifestarono l'intenzione di recarsi dai rispettivi
maestri per un consulto sulla situazione.
"Ma qui manca qualcuno" disse Mur "non ci dovrebbe essere con voi
il cavaliere della Fenice?"
"Se n'è andato...." rispose Sirio.
"Già chissà dove è andato mio fratello, non ho
avuto il tempo di scambiare con lui neanche una parola" disse triste Shun.
"Non disperate Cavalieri" Atena mise una mano sulla spalla di Shun
"Ikki di Phoenix se ne è andato, ma ha promesso che ci aiuterà
nei momenti di bisogno, e, nonostante abbia un'indole ribelle e solitaria,
sento che mi posso fidare di lui!"
Mur nel frattempo si occupava del cloth di Ban, versando l'Olichalque
e il Gammium sui resti che aveva di fronte, in pochi attimi l'armatura
fu riparata e sembrò tornare meglio di prima. Per l'ennesima volta
il Saint dell'Ariete lasciò tutti a bocca aperta.
"Grazie Mur, sei stato di grande aiuto" disse Saori "Mylock, ora vieni
subito qui!!"
"Sì, Milady? Cosa desidera?"
"Chiama un elicottero, si parte immediatamente per Atene! Sirio, Hyoga,
andate pure a consultare i vostri saggi maestri, ma ditegli che presto
li aspettiamo al Santuario!"
"Saori, Seiya, grande Mur e voi altri tutti, ci rivedremo quanto prima
al santuario!" disse sorridendo Sirio.
"Saori voi potete venire con me con il teletrasporto" disse Mur.
"Oh, grazie Mur, ma preferisco accompagnare i miei fedeli cavaliere
in elicottero!"
"Bene, allora io vi aspetto al santuario avvertirò gli altri
cavalieri del vostro arrivo"
Dopo pochi istanti, Mylock tornò "signorina, non vorrei
disturbarla ma l'elicottero sta aspettando.."
"Beh Cavalieri io parto per la mia terra li ho cose migliori da fare,
per il momento" disse Hyoga voltando bruscamente le spalle.
"A presto Hyoga..." rispose Seiya.
Anche Sirio si avviò verso l'uscita, diretto in Cina.
"Bene!" esclamò felice Saori "Seiya, Shun, Ban, Geki, Jabu,
Ichi e Nachi, siamo otto in tutto! Partiamo, l'elicottero ci porterà
fino all’aeroporto più vicino, lì ci aspetterà il
mio jet privato!"
Atene, la mattina seguente…
Il jet era da poco atterrato nella grande arena sottostante alle dodici
Case. Il gruppo scese preceduto dal fedele Mylock.
Mur vide i nuovi arrivati dall'alto della Prima Casa, aveva indosso
la sua armatura d'oro e il mantello dietro le spalle.
"Cavaliere dell'ariete..." urlò Ban facendo grandi gesti di
saluto.
In qualche attimo Mur raggiunse Atena e gli altri nell'arena "Benvenuti
al Santuario!"
"Che posto strano...e che caldo!" disse sbuffando Ichi.
"Cavolo" esclamò Jabu "è proprio deserto qui... non c'è
un'anima!"
"Hai ragione Jabu" disse Seiya "ma ehi voi non avete un languorino
allo stomaco? Partire cosi' di fretta mi a messo fame, senza contare che
non ho potuto salutare Miho..."
"Eheh, non ti preoccupare Seiya, avrai modo di rivederla, ma ora abbiamo
cose più importanti da fare..." lo rassicurò Saori.
"Si, però qualcosa da mangiare si puo' avere? Abbiamo fatto
un lungo viaggio"
"Seiya appena ritornerà il mio amico Aldebaran, il cavaliere
di Taurus, non avremo piu questi problemi, è un cuoco provetto!"
scherzò Mur.
Il gruppo cominciò ad avviarsi all'uscita della grande arena,
quando, all'improvviso una voce femminile proveniente chissà da
dove, catturò l'attenzione di tutti.
"Seiya!!" chiamò qualcuno.
Il Saint di Pegasus cominciò a guardarsi attorno nervoso, era
una voce che ben conosceva, quando ne rintracciò anche la sagoma,
il suo cuore fu colmo di gioia.
"Marin!!"
"Seiya, finalmente sei tornato!" disse Marin facendo anche un rispettoso
inchino a Saori.
"Eheh, te lo avevo promesso no?" disse Seiya mettendosi una mando dietro
la testa.
"Conosco quell'espressione, scommetto che hai uno dei tuoi soliti vuoti
allo stomaco eh? Vorrà dire che ti preparerò io qualcosa
da mangiare, come ai tempi del tuo addestramento! Grande Mur, lascia che
i cavalieri si riposino per qualche ora alla mia dimora, abbiamo aspettato
tanti anni l'arrivo di Atena, qualche ora in più non guasta di certo..."
"Va bene Marin" rispose Mur "ma fate presto, i miei compagni cavalieri
vogliono vedere la loro dea"
"Certamente Mur. Allora ragazzi, Milady, seguitemi pure..."
"Yuppie'...finalmente potrò' gustare la tua deliziosa cucina
ancora una volta!!"
Seiya si avviò dietro Marin con il cloth box in spalla seguito
da tutti i compagni e da Atena, sempre fedelmente scortata da dietro da
Jabu.
"Uff io non vengo" disse Ban "non ho per niente fame"
"Suvvia, Ban, non fare il prezioso, vieni anche tu! Sei grande e grosso
e di bocca buona, vieni a mangiare qualcosa!" disse Saori.
"Solo se il grande Mur verrà con noi, sono in debito con lui"
"Ban non posso proprio venire con voi" rispose gentilmente Mur "ma
se vuoi potrai rimanere qui al Santuario, ti farò conoscere gli
altri saints"
"D'accordo" sorrise Saori "Ban, se vuoi rimanere con Mur, rimani pure,
noi andiamo da Marin e visitiamo i luoghi intorno al Santuario..."
"Perfetto allora, io andrò col Cavaliere d'Oro, vorrà
dire che ci vedremo più tardi"
"Bene, allora andiamo cavalieri...." urlò Marin, che si avviò
seguita dal folto gruppo.