Capitolo 1 - I CAVALIERI DI ATENA

1)

La "Mitologia" è la sistematizzazione stessa della cultura e delle sue ramificazioni dalla nascita dell’umanità. È, per definizione, qualcosa di così vasto che nemmeno il più appassionato poeta epico potrebbe narrare tutte le sue storie, e sarebbe certamente impossibile riunire tutte le vicende in un unico libro. Dato che esiste un'evoluzione continua, nella Mitologia coesistono teorie differenti e anche contradditorie, e qualsiasi sforzo di discutere o allineare le differenti versioni non sarebbe niente di più che un divertente passatempo.

Nell’Antichità, i greci erano chiamati "Elleni" o "Popoli dell'Ellade", come riferimento alla loro terra natale. Anche ai giorni nostri, la Grecia è chiama "Repubblica Ellenica" ogni volta che la sua delegazione di atleti conduce la sfilata di apertura dei Giochi Olimpici.
Il nome che usiamo ha origini latine e fu adottato inizialmente per gli stranieri. In realtà, la parola "Grecia" esiste solo nella lingua italiana, essendo stata tradotta in differenti forme per gli altri idiomi, come "Greece" in inglese. Questa confusione è più comune di quanto si possa immaginare. I giapponesi, per esempio, chiamano la loro terra Nipon, o Nihon, ma non Japan (o le sue varianti, in base alla lingua), come il paese è conosciuto nel resto del pianeta.
La Mitologia racconta che il Mondo, come noi oggi lo conosciamo, ebbe inizio quando Zeus provocò un diluvio per distruggere l’umanità. Era il più potente degli dei greci e considerava la specie umana crudele e mediocre.
Solo una coppia riuscì a scappare da questa catastrofe: Deucalione, figlio del saggio titano Prometeo (colui che aveva dato agli uomini il fuoco, fino ad allora un dono esclusivo per gli esseri immortali) e Pirra, figlia di Pandora (la prima donna, che aveva ricevuto dagli dei numerosi doni). Il primogenito di questi sopravvissuti ricevette il nome di Elleno e divenne il padre leggendario del popolo greco.

Il Grande Tempio.
La dimora della dea Atena non si trova molto lontano da Atene, la più grande città della Grecia, però non compare su nessuna mappa conosciuta dagli uomini. È una montagna sacra, completamente isolata dal resto dell’universo, separata dal nostro mondo da stelle e grossi strati di nuvole.
Neppure i più avanzati e precisi satelliti di spionaggio sarebbero capaci di trovare questo luogo, interamente coperto dalla Volontà Superiore degli Dei e protetto da barriere divine che rifiutano qualunque tipo di interferenza esterna.
Questo è il Grande Tempio, la cui esistenza è oltre la logica e la comprensione umana. Cercarlo è lo stesso che andare alla ricerca di un Dio, e dubitare della sua esistenza è tanto pericoloso quanto mettere in discussione il Creatore.

Sta facendo notte.
"Perchè le stelle sono tanto agitate?" sussurra Yuuri, sistemando leggermente i suoi capelli argentati.
La sua domanda è senza risposta: ella è da sola nell’osservatorio astronomico, uno spazio circolare all’aria aperta localizzato in cima alla montagna. Il cielo notturno ricorda un planetario, limpido e popolato di stelle, come se il terribile inquinamento urbano di Atene non esistesse. Sul pavimento sotto i suoi piedi, c’è un mosaico delicatissimo di una mappa dodecimale indicante i quattro punti cardinali.
Ariete, Toro, Gemelli, Cancro…
"E’ come se le stelle stessero cadendo dalla Via Lattea..."
Yuuri si trova nel posto di osservazione stellare. Il suo abito ricorda quelli usati dagli antichi greci: un vestito bianco sopra cui è adagiata una tunica scarlatta, agganciata da una spilla all’altezza della spalla destra. Sulla sua faccia c’è una maschera, ma molto diversa da quelle che vediamo nei festival o a teatro. È una maschera di silenzio, fatta unicamente per nascondere qualunque espressione di sentimento umano.
"... di nuovo!" un’altra stella cade verso est.
Tutti gli esseri umani nascono, muoiono e si reincarnano in base ai disegni delle stelle. Osservarle è una modo per comprendere meglio il nostro mondo. In nessun momento Yuuri devia il suo sguardo attento dal cielo.
"Il maestro Nicole potrebbe ben stare qui, ma è andato a teatro con quel ragazzo così carino…"
Nell’alto del firmamento si vede il triangolo dai vertici brillanti formato da Deneb, Vega e Altair, stelle rispettivamente delle costellazioni del Cigno, della Lira e dell’Aquila. C'è uno spazio opaco sulla mappa stellare, appena sotto alla costellazione della Vergine, che sta cercando di nascondersi all’orizzonte. È in questo spazio di cielo vuoto che Yuuri vede stelle cadenti in quantità, formando un calderone di fiamme.
"E' necessario avvisare Atena!" Yuuri è una Chierica ausiliaria del Grande Tempio, e questa è la sua missione. Yuuri chiama la dea dicendo il suo nome a voce alta.
Atena esiste in carne e ossa, così come i suoi cavalieri. È la dea protettrice dell’Amore e della Pace sulla Terra e dimora in questa regione sacra.
All'improvviso, Yuuri sente l'avvicinarsi di un'entità assassina. Un brivido percorre la sua spina dorsale, una sensazione reale come la lama di un coltello contro la sua nuca. Un nemico: e lei sta proprio nella sua mira.
<Ma come? Non me ne ero accorta...> pensa frastornata.
"Tu sei una sacerdotessa guerriero" dice l’invasore.
"Sì, sono Yuuri del Sestante!" paralizzata, non ha altra alternativa che parlare con lo straniero che le sta alle costole "Sei consapevole di aver invaso il Grande Tempio di Atena?"
L’invasore non risponde. Yuuri si sente tuttavia più insicura, sapendo di aver fatto una domanda idiota. Nessuno penetrerebbe la regione sacra "per caso". Sarebbe impossibile oltrepassare le sue barriere spirituali "senza volerlo".
"Chi ti ha inviato...?"
"Tutte le donne devono usare una maschera per potersi unire ai Cavalieri, abbandonando completamente la loro femminilità. Questa è la regola..."
Yuuri è sempre più confusa. Un rumore soffocato e la sua maschera del silenzio cade al suolo, rompendosi a metà.
"...e questa è la tua faccia!"
Yuuri alza le mani per coprirsi il volto, con un movimento istintivo. Il suo oppositore approfitta dell’occasione e raggiunge con un colpo il suo addome scoperto, sollevando il suo corpo e scagliandolo con tanta forza al suolo che Yuuri perde i sensi.
L’invasore osserva il mosaico sul pavimento con disdegno, liberando una risata di scherno.
"Ha!" il grido produce un’onda di energia che sembra l’impatto di un meteorite, distruggendo il pavimento dell’osservatorio, fino a disintegrare la mappa zodiacale in una nube di polvere.



2)

Un uomo si sveglia dal proprio sonnellino con un calcio che lo fa cadere dalle scale dieci gradini più in basso.
"Alzati, tu!"
"Ahi, fa male! E io che stavo dormendo così bene..." una pausa. Il suo tono di voce cambia completamente quando si accorge di chi l'ha svegliato. "Ai, ai, ai...!"
"Quante volte vi devo prendere a calci per svegliarvi? Sembrate delle scimmie!" esclama senza formalità il ragazzo giapponese dal corpo snello.
"B-buona notte signor Seiya!" risponde l’uomo sulle scale, scuotendo rapidamente i suoi due colleghi, che pure dormivano. I tre indossano armature di cuoio, l’uniforme dei soldati difensori del Grande Tempio di Atena.
Se avesse frequentato la scuola, Seiya sarebbe stato al ginnasio. L’aspetto snello e neanche 1,70 metri di altezza non ricordano per niente gli imponenti e muscolosi lottatori professionisti. I suoi capelli formano onde che danno l’impressione di un intenso dinamismo e il suo sguardo penetrante surclassa quell'energia tipica dei giovani. Con il suo vestito e la sua protezione di cuoio, sembra pronto per una festa bizzarra.
"Ragazzi! Siete la guardia notturna, dovete vigilare il Grande Tempio senza dormire!"
"C-chiaro signore! Si sa!"
"Allora perché stavate dormendo?!" continua il ragazzo. "Siete molto lassi! Non è perchè ultimamente è tutto in pace che non debba mai apparire un nemico!"
Seiya parla con autorità, come se fosse un sergente che comanda la sua truppa.
"E' per queste e altre cose che voi rimarrete sempre dei soldati semplici!" termina, allontanandosi dal gruppo, lasciando indietro i soldati, impauriti fino all’ultimo filo di capelli. "So bene che questa notte d’estate è perfetta per un sonnellino!"
Anche Seiya era in servizio, ma la sua vigilanza era solitaria. E' stato decisamente un colpo di sfortuna che fosse stato scelto per la pattuglia notturna, con quel caldo. Infatti sarebbe stato meglio accettare l’invito di Shun, sicuramente si sarebbe divertito a passeggiare ad Atene. "Però guardare un’opera teatrale così vecchia? Cosa ci trova Andromeda di divertente in questo?"
Dimenticata la lavata di capo fatta ai soldati poco prima, Seiya rilascia uno sbadiglio calmo e tranquillo. Nel cielo un’immensità di stelle.

Questo sempre fu il Grande Tempio di Atena.
Le Dodici Case della volta celeste compongono un ripido percorso attorno alla montagna rocciosa. Sono chiamate Case dello Zodiaco: Ariete, Toro, Gemelli, Cancro, Leone, Vergine, Bilancia, Scorpione, Sagittario, Capricorno, Acquario e Pesci. Questo cammino tortuoso conduce alle Stanze del Grande Sacerdote e al Tempio di Atena, il più sacro di tutti.
L’Odeon rimane ai piedi della montagna, a fianco di altre costruzioni comuni, come case e la Meridiana dello Zodiaco. Così come avviene a Delfi, famosa per il suo oracolo, la città pare erigersi intorno al monumento sacro. In questo stesso spazio convivono differenti stili architettonici, alcuni di separati da millenni di storia. Le rovine degli edifici antichi sono testimonianza dell’uso continuo di questa regione da molte e molte ere. Questa è la Sede dei cavalieri che difendono la Terra.
Dai più antichi miti e favole, Atena uscì sempre vincitrice nei combattimenti contro la furia delle divinità. Tutti i racconti narrano che la dea guerriera non fallì mai nella sua lotta per la difesa della pace. E in nessuna occasione il Grande Tempio cadde di fronte alle forze malefiche.

Ad un tratto, Seiya interrompe la sua camminata di vigilanza.
"Cos’è questa sensazione?" Un presentimento sgradevole. Il giovane volta il suo sguardo in direzione dell’osservatorio celeste, in cima alla montagna.
"Aaaaaaaaaahhhhhhhh!!
Le grida colgono Seiya di sorpresa.
"Ma cosa...." allarmato, sale la scale più rapidamente che può, saltando quattro o cinque gradini con ogni passo. Un odore penetrante e intriso di sangue gli blocca per un istante la respirazione. Un odore così forte che pare provenire dalla sua propria bocca.
"Un topo in più!" dice una voce proveniente dalle ombre, mentre sono lanciate in direzione di Pegasus le povere vittime responsabili dei gridi orripilanti.
"Ma questi sono…"
Il primo ha tutte le ossa a pezzi, apparentemente triturati da una forza devastante. Il secondo è tutto perforato, ogni centimetro del suo corpo è attraversato da aghi. Il terzo è un cadavere sfigurato, con la pelle strappata come la buccia di una melagrana.
Sono le tre guardie che poco prima dormivano. Morti. Soldati di Atena, assassinati nel suo santuario!
"Chi va là?" grida Seiya Pegasus in direzione dei nemici, finora nascosti nelle ombre. Solo allora riesce a distinguere due degli invasori che osarono macchiare di sangue la regione sacra.
"Agrios, la Forza Brutale!" si presenta con una voce grossa il gigante di due metri e mezzo, così grande che arriva a coprire le stelle.
"Thoas, il Lampo Veloce!" dice l’altro, anch’egli alto, ma non come il primo.
"Perbacco! Io sono Pallas, lo Spirito Stupido!" la terza voce è assordante ed è la più terrorizzante di tutte. Seiya si paralizza di fronte all’ultima creatura che è mostrata alla luce delle stelle. Si tratta di un demonio.
Pallas ha le braccia sproporzionatamente lunghe e spalle curve come quelle dei gobbi delle favole europee. Il torso distorto è così piegato dalla fronte che il viso minuscolo e scheletrico resta all’altezza della cintura di Seiya, facendo sì che la creatura diriga il suo sguardo malato dal basso verso l’alto. Il mostro pare esercitare un’attrazione terribile, a volte per la passione che hanno gli esseri umani per tutto ciò che è bizzarro, lo stesso fascino che ci attrasse alla Chimera.
"Questa Armatura?" balbetta Seiya.
"E' una vestigia Adamas! Perbacco! L'Armatura della Grande Terra che protegge i Giganti!" risponde Pallas, aprendo minacciosamente le braccia, lunghe come quelle di un ragno.
È una armatura di diamante, che può essere anche chiamata "Armatura di Cristallo". Una vestigia composta di poligoni di cristallo con una brillantezza ipnotizzante. Seiya si accorge che gli altri due invasori indossano la stessa armatura.
"I Giganti?" chiede il ragazzo perplesso. "Chi sono i Giganti?"
L’ignoranza di Seiya al cospetto dei Giganti provoca in Agrios una reazione collerica.
"Atena! E i Cavalieri! Come osano dimenticare il nomie dei Giganti?!"
"Controllati, Agrios."
"Ma Thoas...!"
"Mi pare in qualche modo inevitabile." continua il secondo gigante "Noi, i Giganti, fummo imprigionati da Atena nella Gigantomachia dei tempi antichi. Immagina quante ere percorse il mondo mentre vagammo nella nostra prigionia mortale, nel vuoto tra la Terra Gaia e il Tartaro. Basta guardare il cielo. Perfino la Stella Polare cambiò posizione da quando partimmo. Innumerevoli astri estinsero la loro fiamma e si persero nel firmamento..."
"Perbacco! Smettila di fare il poeta, Thoas!" interrompe Pallas, mentre punta i suoi artigli affilati contro Seiya.
Le dita del mostro sono assurdamente lunghe, molto più grandi che quelle di una persona, e ogni movimento produce un acuto suono metallico generato dall’attrito di un dito contro l’altro. L'armatura di diamante brilla di un terrorizzante tono rosso scuro, facendo sì che la mano della creatura assomigli ad un ragno velenoso.
"Hai usato i tuoi artigli contro di loro!" protesta il ragazzo.
"Sai, la pelle di un ragazzino molle è facile da strappare!" risponde la creatura, emettendo un grido maniaco. Perbacco! PUPPET CLAW!"
Seiya scappa per un pelo dal primo assalto di Pallas, che riesce a graffiare la sua narice e a tagliargli alcuni singoli capelli. Senza neanche la possibilità di riprendersi, il ragazzo è quasi immediatamente raggiunto da Agrios, che si lancia contro di lui come una belva gigantesca, lanciandolo in aria.
"Ohhhhhhhhhhh!" il corpo di Seiya cade a terra con forza. "Che potenza incredibile questo Agrios! E pensare che mi ha solamente sfiorato..."
"Vedo che hai sopportato bene l’attacco! Sembri meno schiappa di questi morti sul pavimento."
"Puoi chiudere la bocca, gradasso!" risponde Seiya, mentre si rialza con uno sguardo di disprezzo "Non mi stai comparando con i soldati semplici, no?"
"Sei solo uno scimmiotto!"
"Seiya!" il battibecco è interrotto da una nuova voce che sorge nella notte.
"Kiki! Sei tu?"

Un ragazzino dai capelli corti e riccioluti osserva gli invasori con una sguardo spaventata. Deve avere cinque anni meno di Seiya. Le sue sopracciglia sono state rasate, forse per qualche significato cerimoniale, e al loro posto c'è un disegno curioso e peculiare.
"Sono venuto perché ho sentito presenze sospette! Chi sono questi?" il suo volto sembra combinare l’originalità di diversi popoli, potendo essere considerato tanto orientale quanto occidentale. In giapponese, il nome Kiki significa "Demonio Onorato".
Incredibilmente, il ragazzino si leva in aria senza alcun appoggio, dopo essere apparso dal niente nel cielo.
"Teletrasporto? Perbacco! Questo nano è paranormale?"
"Non occorre dirlo, Seiya. Usa la mia telecinesi!" grida Kiki, prima che il suo amico abbia potuto dire qualunque cosa.
In quell’istante, una specie di baule attraversa lo spazio, sorgendo in una sfera di luce sopra la testa di Seiya. Il bagliore fa sì che i Giganti si coprano gli occhi offuscati. È una cassa fatta di bronzo, decorata con le immagini di un cavallo alato in bassorilievo. Dal suo coperchio semiaperto fuoriesce un brillìo molto forte.
Gli invasori osservano stupefatti la apparizione nel cielo di un'enorme statua a forma di un cavallo alato, coperta da un’aura fiammeggiante di raggi azzurri e bianchi. Una vera eredità dall’era dei miti... la prova dell’esistenza dei Cavalieri. La più potente fonte di energia del mondo.
"Pegaso!"
Con ciò la statua prende vita e nitrisce, attendendo la chiamata di Seiya. Poi si sarebbe divisa in varie parti che aderiranno al corpo del ragazzo
Testa. Spalle. Petto. Braccia. Cintura. Gambe.
"AAh!" il gigantesco corpo di Agrios è scagliato contro una montagna, con un impatto tanto potente che per poco non apre una spaccatura nella roccia. Egli tossisce e si comprime l’addome con forza delle braccia, tentando di impedire che il contenuto del suo stomaco sia rigurgitato.
"Non è possibile! Un colpo invisibile?"
"Non lo avevo detto, gradasso?"
Nemmeno il miglior praticante di lotta o arte marziale, sia Karate, Boxe o Muai Thai, sarebbe capace di mettere al tappeto, con un unico assalto, un avversario del triplo del suo peso.
Ma Seiya è diverso: in lui domina la lotta per Atena. Quando il suo pugno ha tagliato il vuoto, passando ben vicino alla testa di Agrios, il movimento ha prodotto un’onda d’urto, segnale che il colpo è stato sferrato ad una velocità superiore a quella del suono.
Il colpo prova che egli è un guerriero scelto dalle costellazioni sparse per la volta celeste.
"Ah, e così? E così, ragazzino?" Agrios si rialza furioso, espellendo con forza l’aria dai polmoni. Nonostante la caduta di prima, era ancora tutto intero. In verità, i suoi muscoli sembravano essersi espansi e il suo corpo cresciuto ancora di più.
"Sei un cavaliere!"
"Seiya! Mi chiamo Seiya, della Costellazione di Pegasus."
Questo è un giovane dal potere leggendario. La sua forza viene dalla statua di Pegasus, che esce dalla cassa dorata e si divide in pezzi per formare una impenetrabile armatura protettiva.
Le ali del cavallo si spiegano magistralmente come un ventaglio, incastrandosi sulle sue spalle. La testa assume la forma di un elmo e il suo corpo si trasforma in uno scudo pettorale. Quello che era il collo dell’animale adesso copre il braccio destro di Seiya, mentre la coda aderisce al braccio sinistro e il petto è una cintura. Le zampe anteriori e posteriori mutano nella forma completa, proteggendo le gambe del giovane dalle unghie dei piedi fino alle cosce. La polvere di stelle si sparge, scintillando nell’aria.
La vestigia celestiale di Seiya è completa. È la sua armatura sacra, concessa soltanto ai cavalieri scelti di Atena.
"È bene che lo sappiate!" grida il ragazzo "Io sono MOLTO ardito!"
L’armatura bianco-azzurra di Pegasus provoca in Seiya un'esplosione di energia.
"FULMINE DI PEGASUS!"
"Come?! I pugni si sono moltiplicati?" si chiede la bestia mentre raggi di luce si spargono su ogni lato.
Improvvisamente un rumore soffocato interrompe il colpo supersonico del pugno di Seiya. Il movimento è contenuto dall’Adamas di Thoas, il Lampo Veloce, che fino ad allora si era limitato ad assistere alla lotta.
"Raffredda la testa, Agrios!" dice il secondo gigante, collocandosi di fronte a Seiya "Tu non capisci come questo attacco sia limitato! I pugni moltiplicati non sono niente! A me sembra che ogni colpo si trascini come una lumaca."
"Come può costui essere così veloce...?" Seiya è sorpreso e confuso. Thoas è stato capace di evitare tutto il flusso di colpi e anche di afferrare il suo pugno.
"È vero che non si deve sottostimare il potere di un Cavaliere con indosso la sua sacra Armatura!" continua Thoas, stringendo con più forza il pugno del ragazzo. "Vedrai una cosa, ragazzino!"
"Perbacco! Analizza bene la situazione..." provoca Pallas. "Pensi che un Cavaliere abbia qualche possibilità contro tre di noi?"
"Merda!" Seiya è circondato.
I tre Giganti cominciano a esercitare una pressione invisibile che fa sì che Kiki perda la concentrazione e cada a terra.
"Ahi! Cos’è stata questa telepatia?" prima di ottenere risposta, il bambino osserva perplesso l’arrivo di un altro invasore, che appare portando sulle spalle Yuuri del Sestante, svenuta.
"Signorina Yuuri?!" Kiki riconosce la ragazza per i suoi capelli argentati e la tunica scarlatta degli ufficiali del Santuario, ma ella è incosciente e non reagisce alla chiamata del suo nome.
Seiya non capisce perché non si era accorto prima della presenza di questo quarto nemico. È realmente difficile da credere. Solamente qualcuno che possiede una forza superiore riuscirebbe ad avvicinarsi ad un cavaliere senza essere percepito.
Il nuovo invasore scompare subito dopo, rapidamente e silenziosamente, portando Yuuri con sé.
"È sparito! Come?" Seiya non sa cosa pensare.
"Bene, allora! Agrios, Pallas, il nostro diversivo termina qui." comunica Thoas ai suoi compagni. "Vi siete dimenticati del nostro obiettivo originale?"
"No!"
"Perbaccolina... Hai ragione."
I giganti raccolgono i loro pugni, con grande sorpresa di Seiya.
"Ragazzino... Ci sarà un seguito.."
"Perbaccolina! L'hai scampata, questa volta, ma per poco tempo."
Agrios e Pallas si coprono nuovamente di ombre e scompaiono nella notte.
Thoas si trattiene ancora per qualche secondo.
"Seiya di Pegasus! Ti lasciamo vivere affinchè tu porti il nostro nome ad Atena!" spiega. "Dille di recarsi in Sicilia se vuole indietro la ragazza. Noi, i Giganti, saremo là! Noi, la discendenza degli Dei Antichi, nati dalla Grande Terra, imprigionati nelle profondità del vuoto fantasma!"
Dopo di che, l’immagine dell’ultimo invasore penetra nell’oscurità, per scomparire completamente.
"Ma che merde! Chi siete...?" la voce di Seiya fa eco invano. Non ci sono più segnali da nessun nemico.
Il ragazzo sembra svegliarsi da un incubo. Se non fosse per i cadaveri dei soldati semplici e per l’odore ostile lasciato dalle creature, potrebbe giurare niente di ciò era accaduto.
"Giganti… dalle profondità del vuoto fantasma...?"



3)

La Sala del Gran Sacerdote si trova vicino all’entrata del Tempio di Atena, oltre le Dodici Case dello Zodiaco. Il Gran Sacerdote è il leader supremo dei Cavalieri, il servo più importante di Atena.
"La signorina Yuuri è stata rapita?" Shun era ritornato al Grande Tempio dopo la confusione nel teatro dell’Acropoli, presentandosi immediatamente con la sua Armatura di Andromeda. La sacra vestigia ha riflessi color rosa, che ricordano più un vestito per donzelle che non l’armatura di un guerriero.
"Merda! Io stavo lì e non ho potuto fare niente!" Seiya chiude i pugni, irritato per aver permesso che i nemici scappassero. Egli pure indossa la sua armatura celestiale, che è essenzialmente un’uniforme di combattimento. Il fatto che i Cavalieri stiano usando le loro armature signfica che questa è una riunione di guerra. "Signor Nicole, voi non siete ferito?"
"Sono tutto a posto. È stato più lo spavento, l’attacco mi ha colto di sorpresa."
Così come Seiya e Shun, anche Nicole è un Cavaliere di Atena.
La Sala del Gran Sacerdote è circondata di colonne doriche e adornata con tende. Nel centro della stanza c’è una piattaforma più alta, coperta da un tappeto, dove si trova il trono del Gran Sacerodote. Ma non vi è nessuno seduto sopra.
La carica di Gran Sacerdote è vacante. Nicole, capo degli ufficiali, è colui che tiene il controllo dell’amministrazione del Grande Tempio.

Voi lettori sapete quante costellazioni esistono nel cielo? Secondo gli astronomi sono 88.
Ma questo non è un fattore assoluto, scientificamente parlando, così come non esiste un'opinione predominante riguardo alla descrizione di ogni costellazione. In verità, il numero 88 è una convenzione adottata dall’Unione Astronomica Internazionale nella sua Assemblea Generale nel 1930, e si basa sul modello dell’astronomo classico Tolomeo. Questo conteggio "ufficiale" mantiene quello che già era conosciuto dalle civiltà antiche e al tempo stesso le integra con le scoperte più recenti, specialmente per quanto riguarda le costellazioni australi.
In ogni caso, non ha molto senso usare questi dati per raccontare la storia delle Armature, una tradizione che risale all’Era degli Dei.
Una persona diventa un Cavaliere quando è scelto come rappresentante di una costellazione specifica. Per tutto il tempo, questi guerrieri affrontano battaglie mortali per proteggere il nostro mondo dal Male. Quando la loro forza non è sufficiente, ricorrono alla Grazia Divina, attraverso le loro armature sacre. Per questo ogni Cavaliere ha la sua costellazione patrona, sia essa Boreale, Australe o Zodiacale (teoricamente sarebbero 24, 48 e 12 di ogni tipo, rispettivamente).
Esistono tre gradi tra i Cavalieri: Oro, Argento e Bronzo.
I Cavalieri d’Oro stanno in cima a tutti gli altri e sono rappresentati dalle Dodici Case dello Zodiaco (le costellazioni astrologiche rappresentano anche i loro segni, come Ariete, Toro e Gemelli). I Cavalieri d’Argento sono i prossimi in ordine di gerarchia, seguiti dai Cavalieri di Bronzo. Ancora più in basso si trovano i soldati semplici.
Il Gran Sacerdote è responsabile del comando di tutti questi gradi, pertanto è sempre un Cavaliere d’Oro, generalmente scelto dal suo predecessore in carica. I Chierici possono essere Cavalieri d'Argento o di Bronzo. Le loro responsabilità includono prevedere la traiettoria delle stelle, monitorare segnali di attività maligna, registrare la storia e trasmettere l'eredità dei segreti mistici del Grande Tempio alle generazioni future.
Alcuni credono che esistano 24 Cavalieri d'Argento e 48 Cavalieri di Bronzo, ma, con l’eccezione dei dodici Cavalieri d’Oro, non si sa esattamente quanti siano i guerrieri di ciascuna stirpe. Apparentemente, nemmeno i Grandi Sacerdoti conoscono il numero totale di armature esistenti.
Nemmeno la Storia del Grande Tempio, i cui dati sono relativamente nuovi, offre una risposta esatta. Secondo una storia recente, la quantità massima possibile di Sacri Guerrieri sarebbe 78. In un altro registro questo numero è 88. Oggi si dice che gli astronomi si basarono su alcuni calcoli indiretti di queste annotazioni per stabilire il numero "ufficiale" di costellazioni, però non esistono prove. Inoltre queste teorie sono contradditorie: per esempio, sappiamo che è esistito fino a poco tempo fa un Cavaliere di Cerbero, anche se questa costellazione non è nella lista "ufficiale" degli astronomi. L’unico punto in comune tra le differenti versioni è la credenza che in nessun momento tutte le armature furono usate simultaneamente.
Non possiamo neanche dimenticarci che l’universo non è qualcosa di statico. Ma la mappa celeste è in costante trasformazione: molte stelle bruciano ed esplodono come Nove, e neanche la Stella Polare rimane immobile per un periodo di milioni o miliardi di anni.
Tutte le persone nascono e muoiono sotto il destino delle stelle. Il firmamento e il mondo in cui viviamo si riflettono l’uno sull’altro. Se il mondo cambia, cambiano le stelle e il loro disegno nel cielo, di conseguenza cambiano le costellazioni che determinano le sacre armature. Quindi, l'essenza propria delle armature dei Cavalieri è variabile, e i Sacri Guerrieri lo sanno bene.
Nonostante ciò, il numero "88" ritornò l'ipotesi principale per la quantità di costellazioni e Cavalieri esistenti. Però, ai nostri giorni, periodo in cui si sviluppa la nostra storia, non esiste neppure la metà di questi guerrieri di Atena sulla Terra.

"Ciò che Seiya sta dicendo può avere una relazione con la persona che mi ha attaccato a teatro e gli invasori che hanno rapito Yuuri." spiega Nicole, contraendo i muscoli del viso, in quanto sente ancora un po’ di dolore.
"Ma voi siete un Cavaliere d’Argento, come siete finito in svantaggio?"
"Seiya, non so cosa dire!" Nicole è ancora confuso e imbarazzato. "Mi dispiace molto… anche per Yuuri."
Yuuri è una Sacerdotessa Guerriero di Bronzo, equiparata a Shun in gerarchia e poteri di combattimento, nonostante sia una donna. Come dimostrato col colpo che Seiya ha lanciato contro Agrios, l’essenza divina delle tecniche di lotta dei cavalieri non ha alcuna relazione con la forza bruta o con le capacità muscolari.
"Cosa sta succedendo? Qual è l’obiettivo di questi nemici?"
"Almeno non è successo niente alla nostra Atena. Felicemente!"
"Come potete dire la parola "felicemente" in un momento come questo, Nicole?" una voce soave inonda la sala con una carica di affetto e di bontà.
Le tende si aprono, rivelando la figura di una giovane donna. È la dea della guerra e della sapienza. L'eterna vergine.
Zeus, dio dei cieli; Poseidon, signore dei mari; Hades, capo dell’inferno. Atena, protettrice della Terra, con potere equiparato a quello delle tre entità supreme.
"Atena." Nicole si genuflette in una riverenza che si era soliti fare tempo fa.
"Non si può parlare di qualcosa di "felice" quando la vita di uno dei miei amati Cavalieri è in pericolo." continua Atena, mantenendo una postura altera.
La figura femminile della dea è di una bellezza singolare. Mostra più o meno la stessa età di Seiya e Shun, ha lunghi capelli castani fino all’altezza della cintura e indossa un grazioso vestito bianco. Non è niente di diverso rispetto a una ragazza comune, pur considerando la sua straordinaria bellezza.
"Sono state parole non pensate. Perdonatemi, Atena." si discolpa Nicole, curvandosi ancora di più.
"Non fartene una colpa. Per favore, alza la testa." la dea trasmette la sua autorità nel modo in cui allunga la mano a Nicole, un uomo apparentemente molto più anziano di lei (cosa che non potrebbe essere molto distante dalla realtà, come sappiamo).
"I Giganti…"
"Sì, lo so già…" persino la sua voce avvolgente trasmette una caratteristica divina, manifestando la sua volontà di dea in ogni parola pronunciata. Dopo tutto, la giovane è proprio Atena, la reincarnazione di questa divinità ai giorni nostri.
"Chi sono questi cosiddetti Giganti?"
"Sono i giganti delle leggende greche, Seiya." risponde Nicole.
"Ah... leggende..."
"Qualche giorno dovresti venire con me in biblioteca per apprendere la storia della creazione del cielo e della terra."
"Aaaa… Credo che non verrò." risponde Seiya, toccandosi la faccia con un gesto mezzo imbarazzato.
"I Giganti sono proprio l’origine etimologica della parola "gigante"." spiega Nicole con la sua pazienza ineguagliabile.
"Giganti come quelli delle storie per bambini? Molto bene, i tipi che sono venuti qui sono grandi, però dire che sono giganti è esagerato."
"Lasciami raccontare la storia dei Giganti." continua Nicole, come se fosse un professore. "Risale all’antica Era degli Dei, poco tempo dopo la nascita dei Cavalieri e della loro prima lotta, la battaglia contro l’esercito di Poseidon, combattuta per le terre dell’Attica."
Nella sala ora si ode solo la voce di Nicole, mentre gli altri ascoltano con attenzione.
"Fu in questa epoca che i Giganti dichiararono guerra contro i Cavalieri, con l’obiettivo di dominare il mondo. Questi antiche divinità maligne erano diverse dalle entità olimpiche, come Poseidon e Hades. Si chiamavano loro stessi "Figli della Grande Terra" e si proteggevano con armature di Adamas, materiale persino più resistente dell’Oricalco. Erano esseri dotati di una forza superiore e la battaglia tra loro e i Cavalieri vide proporzioni epiche. La nostra vittoria fu conquistata a caro prezzo e solo grazie alla presenza della stessa Atena sui campi di battaglia. Quasi nessun Cavaliere sopravvisse."
"Non riesco ad immaginare una guerra così difficile…"
"Nonostante ne fosse uscita vincitrice, Atena non poté distruggere gli esseri maligni, che erano divinità, pertanto immortali. Ella non ebbe altra scelta se non esiliarli nelle profondità oltre il Tartaro, affinchè la loro volontà diabolica non invadesse nuovamente la Terra. Questa è la storia della Gigantomachia."
"Gigantomachia?"
"È il nome della guerra contro i Giganti nella mitologia." risponde Nicole solennemente. "Secondo lo storico greco Apollodoro, durante la Gigantomachia, Atena lanciò sopra i Giganti il Monte Etna, che si trova in Sicilia, per imprigionarli."
"Ehi, avete detto Sicilia?" domanda Seiya. "Atena... gli invasori del Grande Tempio, questi Giganti di cui stiamo parlando, hanno detto che stavano portando Yuuri in Sicilia."
"Però non capisco…" in questo momento la voce della Dea è gravata dal dolore per quello che può accadere a Yuuri. "Perché non mi hanno attaccato direttamente?"
"Siamo tutti preoccupati per la sicurezza di Yuuri, ma, prima di tutto, dobbiamo scoprire perché i Giganti sono ritornati proprio ora, loro che stavano imprigionati da tempi immemori!"
"Andiamo in Sicilia!" ordina Atena con un tono fiducioso e solenne.
"Volete andare personalmente, dea?! Non permetteremo mai una cosa del genere!"
"Nicole..." la voce della giovane trasborda compassione. "Sono felice che ti preoccupi per me, ma non posso abbandonare i miei Cavalieri. Che tipo di madre abbandonerebbe i propri figli a loro stessi?"
L’immagine della fanciulla che si riferisce ai Cavalieri come ai suoi figli è molto poetica e dimostra la sua ineguagliabile determinazione a proteggerli. Una dea disposta a lottare per coloro che ama.
"E io la seguo...!" il tono più alto di Seiya interrompe il momento solenne. "Tuttavia non ho capito cos'hanno in ballo là questi Giganti, però non mi va di restarmene seduto qui sapendo esattamente dove si trovano questi tipi! Io vado là!"
"Io pure!" concorda Shun.
Tuttavia, temendo per la sicurezza di Atena, Nicole decide di prendere le redini della situazione, usando la sua autorità di Gran Sacerdote temporaneo.
"Intanto andrete voi due!" e con questo la missione è ufficialmente trasferita a Seiya e Shun, che accettano con entusiasmo. "Il primo passo è investigare sulle forze nemiche." aggiunge Nicole. "Solo allora sottometteremo la decisione al giudizio di Atena!"
"Ma…"
"È già tutto deciso e previsto, signora." completa Nicole, ignorando il tentativo di protesta della dea.
"Arrivooooo!" una voce stridente proveniente dal fuori. Kiki si unisce agli altri nella Sala del Gran Sacerdote.
"Ottimo lavoro, Kiki."
"A noi, signor Nicole, vi piace abusare della gente, eh?" provoca il ragazzino con il suo tono infantile e animato. "Ok, la Sicilia si trova a meno di 800 km da qui, però è un lavoro stancante attraversare due volte il Mar Ionio e la Penisola Italiana!"
"Sei già andato e tornato dalla Sicilia, Kiki?"
"Certo!" Kiki fa un occhiolino a Seiya.
"Sembri stare molto bene!" commenta Nicole, sorridendo. "Hai energia anche per brontolare..."
"Il teletrasporto provoca un enorme affaticamento spirituale, specialmente in una giornata di andata e ritorno senza riposo come questa."
"Ho chiesto a Kiki di trovare una guida di là!" spiega Nicole.
"E io dico una cosa, teletrasportare qualcuno stanca due volte di più!" Kiki non la smette di parlare, sedendosi a terra. "No, stanca quattro volte di più!"
"Una guida?" Seiya tuttavia è abbastanza confuso.
"Avete bisogno di qualcuno che vi mostri il cammino." la risposta è data da una nuova voce. "La Sicilia è l’isola più grande del Mediterraneo. Non vorrai perderti laggiù, né, Seiya?"
Il ragazzo appena arrivato parla con ironia e dà una pacca sulla spalla di Seiya, dimostrando intimità. Ma il Cavaliere di Pegasus non sembra avere la minima idea di chi si tratti. Lo "straniero" è circa 10 centimetri più alto di lui e sembra due o tre anni più vecchio. Ha un tatuaggio sul braccio e usa vestiti stracciati che potrebbero appartenere ad un ragazzo di strada. I suoi capelli lunghi e tinti d’argento sono pettinati all’indietro, facendo sì che la sua espressione sembri quella di un lupo.
"Chi sei?"
"Ah! Ah! Non fare questa faccia brutta! Sei rimasto uguale a quando eri moccioso, vuoi già attaccar briga con quella testa calda." il giovane scherza su Seiya in tono amichevole e nitidamente nostalgico.
"Quando ero moccioso...? Ehi, tu sei Mei!"
La constatazione fa sì che Seiya, Shun e anche Atena tornino indietro nel tempo per alcuni istanti. La presenza dell’amico di infanzia recupera antichi ricordi che illuminano e trasformano il volto di tutti. L’incarnazione della dea, tanto imponente fino a poco fa, sembra ritornare alla ragazzina di pochi anni fa.
"Sei proprio tu, Mei?"
"Sei rimasto lo stesso, Seiya. E tu, Shun, cavolo come eri frignone! E…" il giovane dai capelli argentati diventa più serio nel voltarsi in direzione di Atena. "È un enorme piacere reincontrarla, Signorina Saori."