17) COLUI CHE CONDUCE ALL'ADE
[Tempio del dio decaduto]
Iperione critica l'operato di Ponto, una delle quatto divinità primordiali create da Gaia, fratello di Eros, Erebo e Urano. Trova strano che non sia ancora riuscito a spezzare i sigilli di Crono, nonostante il suo rango divino. Dal dialogo di Ponto e Iperione, si scopre che, per liberare tutti i Titani, bisogna prima liberare le loro armature Soma dai fulmini di Zeus, in quanto è proprio nelle armature che è rinchiuso lo spirito dei Titani. La stessa cosa vale per la Megas Drepan di Crono, custodita all'interno del Santuario. Le altre Soma, invece, sono già accessibili, in quanto situate direttamente nel Tempio di Crono.
Iperione non ha molta fiducia in Ponto, in quanto sospetta che abbia un secondo fine. Tuttavia, Ponto gli promette che romperà i sigilli, mentre i Giganti al Santuario gli faranno guadagnare tempo. Ponto è fiducioso, mentre Iperione teme che i Cavalieri d'Oro possano risultare più forti del previsto. Tramite il calderone, i due osservano quindi la battaglia tra Death Mask e Fiamma Azzurra...

[Quarta Casa]
Fiamma Azzurra è scandalizzato dalla collezione di Death Mask, suo motivo di gloria. Fiamma Azzurra scaglia Fruste Fiammeggianti, avvolgendo Death Mask, che però resiste senza problemi e dopo un po' si libera della stretta. I due continuano il battibecco sulla collezione di teste. Death Mask è contento di ammazzare la gente per diventare più forte e per lui l'appellativo malvagio è solo un complimento.
Death Mask pone fine alla battaglia con la forforescenza del suo dito, l'Onda Infernale del Tseih She Ke. Senza alcuna difficoltà, l'anima di Fiamma Azzurra si stacca dal suo corpo e finisce in Ade.

[Tempio del dio decaduto]
Nel frattempo, Ponto è riuscito a liberare dai fulmini l'armatura del terzo Titano. Anche Ceo si è risvegliato.
 

AIOLOS (speciale)
[Sicilia, Italia]
Nel mar Ionio, un tremendo tifone ha fatto affondare una peschereccio. E' sopravvissuto soltanto un bambino, Cliff O'Kents, ritrovatosi, al risveglio, su una barca insieme a un uomo alato ammantato di nero. Attorno a loro, dove la tempesta non ha effetto, stanno fluttuando i fuochi fatui dei naufraghi e il bambino scambia la sagoma per il dio della morte. In realtà si tratta di Aioros, che purtoppo non aveva fatto in tempo a salvare il resto dell'equipaggio.
In realtà, l'uragano è stato provocato da un essere mostroso, Tifone, partorito da Gaia insieme al Tartaro per vendicare la caduta di Crono dall'Olimpo. Gli dei olimpici, spaventati, fuggirono in Egitto e rimase solo Zeus a fronteggiarlo. Dopo varie peripezie, Zeus riuscì a imprigionare Tifone all'interno dell'Etna. Attualmente, i sigilli si sono sciolti e Aioros è stato quindi inviato a sconfiggere nuovamente Tifone.
Convogliando l'energia e le preghiere delle anime dei morti intoro a loro, Aioros scocca la sua freccia contro Tifone, che si dissolve, lasciando al suo posto il cielo sereno. Dopo di che, anche Aioros sparisce.
Quando arriva la nave dei soccorsi, il bambino non sa se si è trattato di un sogno, ma Aioros gli ha infuso la speranza di diventare forte per proteggere suo fratello minore.