LA GUERRA SANTA (speciale)
Pagine a colori: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 . [Più di duecento anni fa] |
6) L'UOMO AMMANTATO DI NERO
[Santuario, portale principale, 1979]
Un uomo minaccioso ammantato di nero (Iperione), che guida un carro da guerra trainato da tre cavalli enormi, si presenta all'entrata del Santuario. Il suo cosmo è oscuro e rivela subito le sue intenzioni: vuole completamente distruggere il Santuario e impossessarsi del Megas Drepanon per conto del suo dio. Riesce subito ad aprirsi un varco tra i soldati, con la tecnica Ebony Vortex; anche i rinforzi non hanno la minima possibilità contro di lui, in quanto non è un uomo, ma un dio della stirpe dei Titani. I Cavalieri d'Oro, che si sono appena riuniti al Chrysos Synagein, avvertono
un forte cosmo e capiscono che il Santuario è stato attaccato. Death
Mask e Milo vorrebbero fronteggiare il nemico, ma comunque sono tutti indecisi
sul da farsi, in quanto hanno l'obbligo di aspettare le direttive del Gran
Sacerdote, che però è in ritardo e non si è ancora
presentato alla riunione.
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Ora che Aioria se n'è andato, il Chrysos Synagein può
iniziare tranquillamente. Con stupore di tutti, Arles afferma di conoscere
già l'identità dell'invasore. Arles racconta la storia dall'inizio,
sin dai tempi del mito:
"All'origine del mondo vi era Gaia (o Gea), che era la madre
e la Terra, quindi concepì lei stessa colui che sarebbe diventato
suo re e compagno, Urano. Urano creò le montagne e le nuvole,
diede orgine agli esseri viventi e insieme alla moglie Gaia donò
vita agli dei. Tuttavia, era un tiranno. Insoddisfatto dei suoi stessi
figli, la stirpe degli Ecatonchiri e la successiva stirpe, quella
dei Ciclopi, li esiliò nelle tenebre del Tartaro. Ripudiò
anche l'altra stirpe natagli, la prima stirpe divina, senza tuttavia esiliarla.
Urano non ammetteva l'esistenza di alcun dio al di fuori di sè.
Ma Gaia era pure sempre una madre e il suo cuore materno non poteva spegnersi.
Istigò quindi i figli rimastigli, la prima stirpe divina, alla vendetta
ai danni di Urano. Fu così incaricato di tale vendetta il più
giovane membro della divina progenie. Egli, brandendo l'arma donatagli
da Gaia, trucidò Urano suo padre. La prima stirpe divina liberò
le esiliate schiatte degli Ecatonchiri e dei Ciclopi e il giovane che aveva
ucciso Urano fu insignito del titolo di re. Quella stirpe divina era la
progenie dei Titani. Colui che uccise Urano assunse il controllo
del mondo intero e pose le basi della storia protrattasi dai tempi degli
dei greci, fino al Santuario; egli era Crono, colui che governa
il tempo e che stabilisce il termine della vita falciandola con la sua
lama. Ma il re Crono divenne anch'egli un tiranno. Infatti, prima di spirare,
Urano rivelò un ultimo oracolo: "Crono, come io sono stato ucciso
dal tuo stesso sangue, anche tu verrai assassinato da tuo figlio." Come
da profezia, anche Crono venne abbattuto e precipitato nel Tartaro per
mano di un proprio discendente. Il dio che sconfisse Crono aveva per arma
i fulmini, e il suo nome era sinonimo di luce e splendore, era il sommo
Zeus! Dopo aver segregato il re Crono nel Tartaro, il grande Zeus
ne celò la divina arma, la sterminatrice di dei donatagli dalla
madre terra Gaia. Al fine di sigillarla, Zeus scelse il luogo più
impenetrabile del mondo. La Megas Drepanon è racchiusa proprio
all'interno del Santuario."
Attualmente, i Titani sono riusciti a liberarsi e stanno tentando di
recuperare la divina arma Megas Drepanon, richiamare su questo mondo il
loro re Crono (colui che all'inizio del fumetto si era fatto chiamare Cosmo)
e dominare la terra intera.
Nel frattempo, il primo Titano invasore (Iperione), ha distrutto tutto
l'ingresso del Santuario. Un bambino sta piangendo la morte di sua madre
e si rivolge al Titano per salvarla. Iperione, da buon dio, decide di porre
fine alle sofferenze del bambino e di ucciderlo, ma ecco arrivare Aioria,
col suo solito atteggiamento spavaldo.
Death Mask è contento perchè spera che Aioria muoia.
Shura, invece, ha dei complessi perchè continua a ricordarsi di
suo fratello Aioros.
7) COLUI CHE RECA IL VENTO
[Santuario, portale principale]
Aioria, ignaro della forza del suo avversario, lo rimprovera duramente
e lo sfida apertamente in battaglia, per nulla intimorito dal fatto che
Iperione si è presentato come un dio.
Aioria scaglia il Lightning Bolt, ma il Titano lo sblocca facilmente
con un solo movimento del mantello. Questo è bastato al Titano per
scoprire subito tutti i segreti della tenica, che si basa sulla corrente
elettrica che si diffonde attraverso l'aria rarefatta; tattavia, il Lighting
Bolt può essere facilmente respinto a funziona solo con avversari
più lenti.
Aioria ci riprova, questa volta scagliando una moltitudine di pungi
su più fronti ed effettuando alcune finte, ma senza risultati. il
Titano lo atterra facilmente con un Vortex, poi lo rimprovera per non aver
indossato anche l'armo della sua armatura, per non parlare del fatto che
Aioria si è scagliato in battaglia essendo già ferito da
un precedente scontro. Quando può essere successo? La stessa Lythos
(che sta assistendo alla battaglia) non riesce a capire come Aioria possa
essersi già ferito in precedenza...
Dopo aver dato un po' di consigli ad Aioria, tanto per farlo sentire
ancora più inferiore, il Titano gli dà il colpo di grazia
con l'Ebony Vortex, un tornado che avvolge il corpo dell'avversario, stritolandolo
finchè non muore. Infine, il Titano si presenta col nome di Iperione
il Nero.
Nella Sala d'Oro, i Gold Saints si acoorgono che il cosmo di Aioria
si è spento. Milo vorrebbe raggiungere il compagno per salvare l'onore
dei Cavalieri d'Oro, ma deve prima attendere il consenso del Gran Sacerdote,
che però è in meditazione ed è vietato disturbare.
L'unico ad essere stranamente felice è Death Mask: infatti, era stato proprio lui a ferire Aioria senza che nessuno se ne accorgesse, durante la precedente zuffa. Shura, invece, sembra fin troppo complessato per uno che nella serie televisiva avrebbe dovuto tradire Atena. Alla fine, i Cavalieri d'Oro si ritirano tutti a proteggere i loro templi. Nel frattempo, una decina di emissari è penetrata nel cimitero
sacro, pronti ad attaccare il Santuario approfittando della distrazione
generata dalla battaglia di Aioria: sono gli scagnozzi di Iperione, dotati
di una particolare armatura che li rende invisibili.
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Iperione ha percepito la disfatta del suo seguito e decide di affrettarsi
ad attaccare il Santuario, quindi si prepara a dare il colpo di grazia
definitivo ad Aioria. Lythos si mette in mezzo per difendere Aioria, non
le importa morire per lui, anche se il suo sacrificio sarà inutile.
Iperione non si lascia intenerire, quando una successione di lampi riesce
a spezzare l'Ebony Vortex che teneva imprigionato Aioria: è stata
opera dello stesso Cavaliere del Leone, che è riuscito a reagire
e a scagliare il Lightning Plasma.
Lo scontro è ancora aperto...