Il primo dei tre a farsi avanti ha il volto pieno di cicatrici e la
sua corazza sembra coperta da bende, costui dice ai cavalieri: "Sono Motep,
generale mummia, sarò io a darvi la morte, prima che voi incontriate
i nostri dei che risiedono nella piramide e gli impediate di portare a
conclusione il loro piano, di bruciare la terra avvicinandola al Sole",
i cavalieri in effetti avevano notato da tempo il caldo, ma credevano che
fosse caratteristico solo dell'Egitto.
Motep attacca quindi Maxor con le sue "bende assassine" con cui tenta
di soffocarlo, ma il cavaliere del nord cerca in ogni modo di liberarsi,
finché ampiando il suo cosmo spezza le bende e colpisce quindi il
nemico con gli "occhi del drago", con cui lo atterra, ma Motep si rialza,
mentre uno degli altri due afferma: "Motep è già morto, non
si può uccidere chi è già morto, e nemmeno noi possiamo
morire, lui è Sfinge ed è un essere immortale, mentre io
sono Jafed il gran visir di Ammone ed ho grandi poteri".
Sfinge si alza quindi in volo ed attacca i cavalieri con calci e pugni,
mentre Jafed alza il braccio destro e, illuminatisi gli occhi, scaglia
le "Potenze oscure" contro i cavalieri.
Tutti i cavalieri vengono colpiti dai due generali, eccetto Maxor che
è occupato con Motep e Sirio che si difende con lo scudo.
Dopo un primo attacco Josef si rialza ed afferma: "Sfinge so come batterti,
affrontami frontalmente se hai il coraggio!", mentre Sirio avanza verso
il gran visir; Maxor, intanto riesce nuovamente a liberarsi dalle bende
e attacca il nemico con la "Spada di Odino", colpendo prima al petto, poi
agli arti, colpi che si dimostrano inefficaci, ma l'ultimo attacco lo dirige
alla testa, staccandogliela, con effetto letale verso il nemico che è
ora inoffensivo.
Josef riceve i calci ed i pugni potenti della Sfinge, ma sorridendo
afferma: "Sei immortale e credi che sia un vantaggio? Ora proverai una
tecnica che questa armatura ha risvegliato in me e la tua immortalità
di fronte ad essa sarà il tuo primo difetto. Preparati a visitare
il Triangolo d'oro da cui entrerai nella dimensione Oscura!", detto ciò
forma con le mani il triangolo d'oro e lo lancia contro il nemico, facendolo
perdere in esso.
Jafed è sconcertato dalla perdita dei due compagni d'armi ma
continua a colpire Sirio, finché il cavaliere d'oro non ampia il
suo cosmo, abbassa lo scudo e gli lancia contro il "Colpo dei 100 draghi",
che il gran visir non riesce a parare, così da rimanere ucciso.
I cavalieri entrano quindi nella piramide, dove Pegasus avvisa i compagni
prima di continuare: "Cavalieri, qui probabilmente troveremo degli dei
ad attenderci, quindi per combattere dovremo essere padroni del nostro
spirito divino, e solo noi cavalieri d'oro finora lo siamo".
I cavalieri salgono alcune scalinate, finché non si trovano
in una zona piana, dove, un essere mezzo uomo mezzo falco li attende a
mezz'aria, la divinità viene riconosciuta da Sirio come: "Horus,
fratello di Ra", che si lancia contro i cavalieri in picchiata, Kiki lo
blocca con il suo "crystal wall", per poi avanzare contro di lui ed attaccarlo
con la "Starlight revolution" che lancia il dio contro un muro, Horus allora
si circonda di fiamme e si rilancia contro Kiki che stavolta lo colpisce
con la "Starlight extiction" con cui lo riabbatte contro il muro, Horus
allora cade a terra morente, ma prima di spirare da fuoco alle pareti intorno
ai cavalieri che devono correre via da quella zona della piramide, ma un
altro dio li blocca: mezzo uomo-mezzo toro, che viene denominato da Sirio
come Api, Phoenix si stà facendo avanti per combatterlo, quando
Ashes afferma: "Cavaliere, lascialo a me" e ne subisce l'attacco potente
e violento, ma, sbattuto contro una parete infuocata, sente la sua armatura
potenziarsi ancora di più, percepisce qualcosa di diverso un qualcosa
in più che non riesce a classificare e scaglia il suo "Caldo fuoco
del meriggio" con cui brucia Api.
I cavalieri corrono verso la punta della piramide, ma lungo la loro
strada trovano un nuovo nemico, mezzo uomo-mezzo babbuino, che si rivela
essere Thot, il quale attacca i cavalieri con salti veloci che nessuno
riesce ad evitare, Andromeda allora ampia il suo cosmo ed avvisa i compagni:
"Allontanatevi", detto ciò appaiono le sue catene dorate e il cavaliere
della sesta casa scatena il suo colpo sacro, prendendo in pieno il dio
che muore nella forte corrente.
Giunti all'ultimo piano della piramide i cavalieri vedono una gigantesca
porta dinnanzi alla quale si pongono altri due dei, uno mezzo uomo-mezzo
ariete, l'altro mezzo uomo-mezzo sciacallo; il primo afferma: "Voi siete
riusciti a giungere qui, ma non potrete battere noi due, Ammone ed Anubi,
prima di uccidervi, vogliamo sapere chi ha ucciso Jadef e Motep", Sirio
e Maxor si fanno quindi avanti affermando: "Noi due", Anubi allora attacca
con il suo cosmo nero Maxor, mentre Ammone scatena dei fulmini dai suoi
corni contro Sirio.
Il cavaliere della settima casa para il colpo e scatena il suo "sacro
libra" contro il dio che viene abbattutto dal drago dorato di Sirio, mentre
Maxor deve fronteggiare il potente nemico, che lo colpisce più volte,
finché lui ricorda le sofferenza sofferte come schiavo e gli onori
avuti come eroe ad Asgard ed in quel momento sente qualcosa di strano nel
suo cosmo, che gli dà la forza di usare gli "Occhi del drago" con
effetto distruttivo contro il nemico.
I cavalieri entrano quindi nella sala, dove trovano legate ai bordi
di un altare lady Isabel ed Hilda, mentre due divinità siedono dinnanzi
a loro, uno ha l'aspetto di un uomo con il volto nero, l'altro ha il volto
nascosto da una forte luce simile al sole stesso.
Il primo si alza e afferma: "Cavalieri, siete venuti per accompagnare
le vostre damigelle nel mio regno? Nel regno di Osiride, colui che giudica
i morti nel credo egizio e lui è il sommo dio Ra, che voi per vostra
fortuna non dovrete sfidare" ed ampia il suo cosmo tanto da far divenire
l'altare un buco nero in cui sono attratte le due giovani, i cavalieri
cercano di avanzare, ma il cosmo di Osiride li blocca, allora Sirio afferma:
"Cavalieri insieme ancora una volta per Atena, per la giustizia e per chiunque
vi creda divinità o mortale" ed uniscono i loro 26 colpi migliori
in una gigantesca sfera energetica a tratti dorata, che colpisce in pieno
il dio-giudice, rispedendolo nel suo buco nero, che scompare dietro di
lui.
Ra allora si alza ed inizia ad avanzare verso i cavalieri che si preparano
allo scontro, ma il dio ampia il suo cosmo, la sua testa inizia ad illuminarsi
ancora di più e una voce parte da quella sfera di fuoco: "Pazzi,
morirete, per mano di Ra, riuscirò dove Zeus ha fallito, voi non
potrete niente contro di me, e poi brucerò la terra, con l'energia
del mio dito indice", i cavalieri si sentono soffocare, i 7 guerrieri del
nord svengono per il caldo, i 7 nuovi generali dei mari vengono scaraventati
fuori dalla piramide dal cosmo di Ra, mentre i cavalieri d'oro riescono
a sostenere il caldo, tanto da sentire una voce che afferma: "Mai dio egizio
riuscirai in questo, tu non sei come mio padre, non assorbi la forza dagli
spiriti degli altri dei mentre hai un corpo, quindi sei mio pari, se non
inferiore ha me che ho l'aiuto dei miei dodici eroici cavalieri d'oro"
afferma Atena, che intanto si era liberata ed è ora pronta per attaccare
il dio egiziano del Sole.
Lady Isabel ampia il suo cosmo, che si unisce a quello dei dodici cavalieri,
così la dea colpisce Ra con la sua energia eliminandolo.
Il nemico è battuto, ma lady Isabel è stanca, tanto che
cade a terra, i suoi 12 cavalieri le corrono intorno, quando un nuovo cosmo
appare nella stanza, pari a quello di tre divinità insieme ed una
voce afferma: "Cavalieri d'oro, voi siete fortunati e impuri, poiché
riuscite ad uccidere le divinità, lo avete fatto con Zeus ed i suoi
figli ed ora anche con Ra, ma noi tre vi prenderemo e vi uccideremo." ed
una gigantesca rete dorata cattura i cavalieri d'oro, che incapaci di difendersi
scompaiono nel nulla, mentre i 7 cavalieri del nord si risvegliano incosapevoli
dell'accaduto.