CAPITOLO 1:  IL LITIGIO
 
Oggi per me sarà un giorno speciale: finalmente ho deciso di comunicare le mie idee a mio fratello, che, senza la mia intelligenza, sarebbe solo un povero stupido cocco del Gran Sacerdote. 
Non capisco ancora perché abbiano scelto lui e non me per l'Armatura dei Gemelli: se io fossi stato al suo posto, me la sarei cavata molto meglio! Purtroppo non ho ricevuto un addestramento regolare, quindi, ora come ora, non posso competere fisicamente con lui... Ma presto troverò il modo di rifarmi e fregarlo in qualche modo...
Fatto sta che mio fratello è un bestione tutto muscoli e niente cervello, mentre io sono molto più intelligente e furbo di lui! 
Comunque adesso mi sto davvero irritando: è in ritardo come al solito!
"Ciao, eccomi Kanon!" esclama Saga.
"Perché non sei mai puntuale?"
"Dovevo finire di allenarmi..."
"Oh, ma bravo! Tuo fratello, invece, deve sempre aspettare!" interrompo scocciato.
"Ancora le tue lagnanze?! Lo sai che è il mio dovere di cavaliere!"
"Ah ah ah! Non sei un gran che come cavaliere, sopratutto se ti alleni senza scopo!"
"Ma cosa stai dicendo?! Il mio scopo è proteggere Athena!"
Una folata di vento improvviso si solleva per tutta l'arena, scompigliandomi i lunghi capelli.
"Stupido! Questo non è uno scopo per persone intelligenti!"
"Sei impazzito, Kanon?!"
"Tu sei impazzito! Athena è solo una bambina in fasce, non è in grado di proteggere la terra. Per questo noi potremo agire indisturbati per dominare il mondo!" finalmente glielo sto proponendo!
Saga rimane senza parole, non avrebbe mai creduto che il suo stesso sangue potesse pensare simili scelleratezze. Io, intanto, noto la sua faccia diventare sempre più tesa e irata, ma, arrivato a questo punto, mi conviene continuare il discorso:
"Dovresti uccidere Athena e comandare il Grande Tempio al suo posto, naturalmente con il mio aiuto."
Saga ha una vampata e i sui occhi diventano rossi per un istante, poi ritornano blu, ma la sua ira rimane e mi colpisce violentemente con un pugno. Fortunatamente, avevo già previsto una simile reazione, quindi mi sono piazzato in una posizione tattica, per evitare di farmi troppo male, ma cado a terra sbilanciato. Tuttavia, provo piacere a vedere Saga così sconvolto: non lo facevo così debole di nervi!
“Non osare mai più parlarmi di tradimento: non lo tollero, soprattutto da te che sei mio fratello! Come puoi chiedermi di uccidere Athena, è soltanto una bambina ed è mio dovere difenderla da ogni pericolo!” esclama Saga scandalizzato, mentre mi sto rialzando.
“Non solo Athena, fratello; ti chiedo di uccidere anche il Grande Sacerdote; lui è il principale ostacolo al conseguimento del potere, lui oltre ad Aioros del Sagittario.” continuo tranquillamente.
“Non una parola di più!”
“Nessuno qui sa della mia esistenza, perché non capisci?! Ci sarà più facile tramare nell’ombra, potremo studiare l’assassinio nei minimi dettagli e senza alcun rischio inutile. Che ne dici? Ti piace la mia idea?”
“Basta, tu non sai che cosa dici! Parli di uccisioni come di inezia senza importanza! Mi vergogno di te, fratello! Come può averci generato la stessa madre?! Basta, non voglio più sentire queste parole di tradimento mai più, mi hai capito bene?!” esclama Saga, che, per frenare la sua aggressività e non colpirmi ulteriormente, mi afferra per la maglietta.
Ormai ho capito che Saga non vuole seguire il mio piano, per ora, ma non mi do per vinto! Sono stanco di farmi maltrattare da lui, quindi adesso gli racconterò tutta la verità e sono proprio curioso di vedere come si sentirà dopo aver scoperto la sua vera natura!
Dopo essermi liberato dalla sua presa:
“Fratello, per quale motivo non vuoi essere onesto con te stesso?”
“Che vuoi dire?”
“Pensano tutti qui che il tuo animo sia colmo di umana pietà e nobile, oltre che generoso. Ah, ma non è così e io lo so bene!” sento che le mie parole saranno per lui come una pugnalata al cuore e so già di scoppiare a ridere se lo osserverò tra pochi istanti, quindi guarderò da un’altra parte, per riuscire a parlare normalmente. “Dentro di te corrono il rancore e l’ambizione, assopiti come demoni. E’ forte in te il desiderio di potere, prevarrà sul lato buono, anche se ora tenti di cacciarlo. E’ così: io ti conosco bene!” Guardando verso l’alto ho frenato momentaneamente la mia risata, ma ora sono troppo curioso di vedere Saga in faccia, quindi mi rivolto ancora verso di lui. “Tanti anni abbiamo trascorso insieme e tutti li ho passati a guardarti nell’animo.”
“E cosa hai visto?”
“L’angelo sul volto, il demone nel cuore!” adesso non riesco più a trattenermi e ridacchio di gusto.
“Taci!!!” Saga ha uno scatto d’ira improvviso e mi tira un pugno. Fortunatamente, non cado, ma indietreggio solamente.
“Fa male sentire la verità, non è vero fratellino?! Fa molto male!” infierisco su di lui, sicuro di metterlo in crisi. Da una parte sono contento perché finalmente sto risvegliando la sua parte malvagia, che gli permetterà di uccidere Athena; dall’altra, però, mi sto incavolando sul serio, in quanto devo sempre subire le sue prepotenze e adesso ancora di più, in quanto la sua coscienza non gli impone alcun freno.
“Basta maledetto!” Saga è completamente fuori di senno e mi colpisce violentemente la pancia.
Non voglio dargli la soddisfazione di stramazzare al suolo e, per farlo incavolare ancora di più, mi metto a ridere soddisfatto.
“Non vedi quanta violenza? E’ questo l’agire di un uomo giusto? Ti ostini a negare la tua vera anima!” 
Il colpo è davvero troppo potente e il dolore allo stomaco sta diventando sempre più insopportabile, quindi sono costretto ad accasciarmi a terra, mio malgrado.
“Mi dispiace, Kanon, dovrò imprigionarti, perché la libertà non si addice ad un cospiratore. E’ questo che tu sei, infatti, un cospiratore che non esiterebbe nemmeno di fronte ad un delitto!”

Io sono ancora tramortito dal suo colpo, quando Saga mi afferra per la vita e tenta di rialzarmi.
“Cosa hai intenzione di fare?” chiedo spaventato.
“Ti porto in prigione, andiamo!”
“No, sei impazzito?! Dici sul serio?”
Cerco disperatamente di liberarmi da lui, ma mi riprende subito e mi scaglia un pugno in pieno volto.
“Smettila di fare il bambino: assumiti le tue responsabilità da traditore!”
“No, non voglio andare in prigione! Non puoi fare questo a tuo fratello!”
Mi dimeno ancora, poi Saga mi colpisce di nuovo, io inciampo e cado. Alla fine, le mie forze si sono tutte consumate e, per il dolore, perdo lentamente i sensi.
Quando riprendo coscienza, sento una forte fitta alla testa, tento di muovermi, ma sono ancora intontito; poi, realizzo che Saga mi ha caricato su una sua spalla e mi sta davvero trasportando in prigione.
Intanto, faccio ancora finta di essere svenuto, in modo da elaborare un piano di salvezza: purtroppo, mio fratello ha l’Armatura d’Oro con sé, mentre io sono completamente indifeso, senza possibilità di reagire; se mi ribellassi ancora, mi riprenderebbe subito, quindi tanto vale non opporre resistenza. Non credo che avrà il coraggio di imprigionarmi e lasciarmi morire di fame, quindi si tratta solo di una finta per farmi spaventare, poi mi lascerà libero. Se invece ha già deciso di commettere una simile azione, presto la sua coscienza si farà sentire e non gli darà pace per il resto dei suoi giorni! In questo modo, posso sperare che si risvegli la sua parte malvagia e che porti a termine il mio progetto.
“Saga, fratello, non occorre che sia tu a portarmi: posso camminare anche da solo.”
“D’accordo, ma non fare brutti scherzi, vai avanti tu!”
Scendiamo in silenzio lungo la scogliera del Grande Tempio, mentre il mare sta diventando sempre più agitato; ogni sera, il vento soffia sulle onde, che si alzano insieme all’alta marea, ma oggi questo luogo mi sembra più minaccioso del solito… Non c’è anima viva e la cella, scavata nella roccia, è già stata raggiunta dai frangenti marini.
Ormai siamo arrivati, io mi fermo un attimo, in attesa di una possibilità di salvezza, ma Saga mi spinge subito dentro; non faccio nemmeno tempo a voltarmi, che le sbarre si sono già richiuse davanti a me.

“Saga,” urlo agitato “non tenere imprigionato il sangue del tuo sangue! Liberami, o la mia maledizione ti raggiungerà!”
“E’ inutile, Kanon, non temo le tue maledizioni, temo la tua ambizione e più ancora la mia, ma nient’altro. Finché gli dei non ti perdoneranno, finché non ti pentirai, resterai qui in prigione. Pentiti, fratello: così ti salverai, solamente pentendoti!”
Saga ha pronunciato queste parole con tono tranquillo e quasi supplichevole, forse perché prova già del rimorso. Io, però, sono nei guai, in quanto sono imprigionato e Saga se ne sta andando via, ma porterò ugualmente a termine la mia opera: lo farò incavolare, risveglierò il suo lato oscuro e Athena morirà! Per quanto riguarda il mio pentimento, non ho niente di cui rimproverarmi e continuerò a credere nei propositi di conquista.
“Pentirmi?! Non ci sarà nessun pentimento e tu lo sai! Sì, fuggi pure, fuggi da te stesso, ma non cercare di fuggire i sentimenti! La mia maledizione ti colpirà, anzi, ti ha già colpito! L’azione di cui ti sei appena macchiato risveglierà in te il lato buio ed oscuro! Farai proprio quello che più temi di fare, priverai della vita Athena, priverai della vita una neonata in fasce, e il Grande Sacerdote ancora prima di lei! Scatenerai una guerra e nel corso della battaglia sarai sopraffatto dal rimorso, non ti salverai più dalla tua coscienza!”
“Nulla di ciò accadrà!” Saga cerca di soffocare la sua ira, ma non ci riesce e si volta di scatto verso di me. Un alone di oscurità lo avvolge e, per un istante, i suoi occhi diventano rossi, poi torna normale e si allontana. 
“Fratello, è già accaduto: appartieni all’oscurità!” esclamo, contento per aver colpito nel segno, e la mia risata si diffonde per tutta la scogliera, mescolandosi con il vento e le onde impetuose. 
Ma non sono ancora del tutto soddisfatto: io, ormai, sono in prigione e Saga, invece, è libero. Devo infierire ancora di più!
“Ma sì, vattene, è meglio! Nasconditi, finché sei in tempo! Presto il lato oscuro prenderà definitivamente il sopravvento su di te! Ricordali per sempre i gradini che scendi per andartene da qui, perché sono i primi gradini per l’infermo!!! Ah ah ah!”