Oggi per me sarà un giorno speciale: finalmente
ho deciso di comunicare le mie idee a mio fratello, che, senza la mia intelligenza,
sarebbe solo un povero stupido cocco del Gran Sacerdote.
Non capisco ancora perché abbiano scelto lui e non me per l'Armatura dei Gemelli: se io fossi stato al suo posto, me la sarei cavata molto meglio! Purtroppo non ho ricevuto un addestramento regolare, quindi, ora come ora, non posso competere fisicamente con lui... Ma presto troverò il modo di rifarmi e fregarlo in qualche modo... Fatto sta che mio fratello è un bestione tutto muscoli e niente cervello, mentre io sono molto più intelligente e furbo di lui! |
“Fa male sentire la verità, non è
vero fratellino?! Fa molto male!” infierisco su di lui, sicuro di metterlo
in crisi. Da una parte sono contento perché finalmente sto risvegliando
la sua parte malvagia, che gli permetterà di uccidere Athena; dall’altra,
però, mi sto incavolando sul serio, in quanto devo sempre subire
le sue prepotenze e adesso ancora di più, in quanto la sua coscienza
non gli impone alcun freno.
“Basta maledetto!” Saga è completamente fuori di senno e mi colpisce violentemente la pancia. Non voglio dargli la soddisfazione di stramazzare al suolo e, per farlo incavolare ancora di più, mi metto a ridere soddisfatto. “Non vedi quanta violenza? E’ questo l’agire di un uomo giusto? Ti ostini a negare la tua vera anima!” |
Io sono ancora tramortito dal suo colpo, quando
Saga mi afferra per la vita e tenta di rialzarmi.
“Cosa hai intenzione di fare?” chiedo spaventato.
“Ti porto in prigione, andiamo!”
“No, sei impazzito?! Dici sul serio?”
Cerco disperatamente di liberarmi da lui, ma
mi riprende subito e mi scaglia un pugno in pieno volto.
“Smettila di fare il bambino: assumiti le tue
responsabilità da traditore!”
“No, non voglio andare in prigione! Non puoi
fare questo a tuo fratello!”
Mi dimeno ancora, poi Saga mi colpisce di nuovo,
io inciampo e cado. Alla fine, le mie forze si sono tutte consumate e,
per il dolore, perdo lentamente i sensi.
Quando riprendo coscienza, sento una forte fitta
alla testa, tento di muovermi, ma sono ancora intontito; poi, realizzo
che Saga mi ha caricato su una sua spalla e mi sta davvero trasportando
in prigione.
Intanto, faccio ancora finta di essere svenuto,
in modo da elaborare un piano di salvezza: purtroppo, mio fratello ha l’Armatura
d’Oro con sé, mentre io sono completamente indifeso, senza possibilità
di reagire; se mi ribellassi ancora, mi riprenderebbe subito, quindi tanto
vale non opporre resistenza. Non credo che avrà il coraggio di imprigionarmi
e lasciarmi morire di fame, quindi si tratta solo di una finta per farmi
spaventare, poi mi lascerà libero. Se invece ha già deciso
di commettere una simile azione, presto la sua coscienza si farà
sentire e non gli darà pace per il resto dei suoi giorni! In questo
modo, posso sperare che si risvegli la sua parte malvagia e che porti a
termine il mio progetto.
“Saga, fratello, non occorre che sia tu a portarmi:
posso camminare anche da solo.”
“D’accordo, ma non fare brutti scherzi, vai avanti
tu!”
Scendiamo in silenzio lungo la scogliera del
Grande Tempio, mentre il mare sta diventando sempre più agitato;
ogni sera, il vento soffia sulle onde, che si alzano insieme all’alta marea,
ma oggi questo luogo mi sembra più minaccioso del solito… Non c’è
anima viva e la cella, scavata nella roccia, è già stata
raggiunta dai frangenti marini.
Ormai siamo arrivati, io mi fermo un attimo,
in attesa di una possibilità di salvezza, ma Saga mi spinge subito
dentro; non faccio nemmeno tempo a voltarmi, che le sbarre si sono già
richiuse davanti a me.
“Saga,” urlo agitato “non tenere imprigionato
il sangue del tuo sangue! Liberami, o la mia maledizione ti raggiungerà!”
“E’ inutile, Kanon, non temo le tue maledizioni,
temo la tua ambizione e più ancora la mia, ma nient’altro. Finché
gli dei non ti perdoneranno, finché non ti pentirai, resterai qui
in prigione. Pentiti, fratello: così ti salverai, solamente pentendoti!”
Saga ha pronunciato queste parole con tono tranquillo
e quasi supplichevole, forse perché prova già del rimorso.
Io, però, sono nei guai, in quanto sono imprigionato e Saga se ne
sta andando via, ma porterò ugualmente a termine la mia opera: lo
farò incavolare, risveglierò il suo lato oscuro e Athena
morirà! Per quanto riguarda il mio pentimento, non ho niente di
cui rimproverarmi e continuerò a credere nei propositi di conquista.
“Pentirmi?! Non ci sarà nessun pentimento
e tu lo sai! Sì, fuggi pure, fuggi da te stesso, ma non cercare
di fuggire i sentimenti! La mia maledizione ti colpirà, anzi, ti
ha già colpito! L’azione di cui ti sei appena macchiato risveglierà
in te il lato buio ed oscuro! Farai proprio quello che più temi
di fare, priverai della vita Athena, priverai della vita una neonata in
fasce, e il Grande Sacerdote ancora prima di lei! Scatenerai una guerra
e nel corso della battaglia sarai sopraffatto dal rimorso, non ti salverai
più dalla tua coscienza!”
“Nulla di ciò accadrà!” Saga cerca
di soffocare la sua ira, ma non ci riesce e si volta di scatto verso di
me. Un alone di oscurità lo avvolge e, per un istante, i suoi occhi
diventano rossi, poi torna normale e si allontana.
“Fratello, è già accaduto: appartieni all’oscurità!” esclamo, contento per aver colpito nel segno, e la mia risata si diffonde per tutta la scogliera, mescolandosi con il vento e le onde impetuose. Ma non sono ancora del tutto soddisfatto: io, ormai, sono in prigione e Saga, invece, è libero. Devo infierire ancora di più! |