IL PIANO DI GIANO
Shiryu cercò di perforare l’opprimente
oscurità di quel luogo solo con gli occhi, ma il buio era troppo
intenso per riuscire a trapassarlo senza una lampada. - Accidenti, che
buio. Mi sarà alquanto difficile riuscire a localizzare il mio avversario,
in queste condizioni. Farò affidamento sul mio sesto senso. -
- Non ti servirà contro di me. - dall’alto
calò un enorme martello che Shiryu schivò per un pelo. Molti
frammenti di pietra schizzarono nell’aria formando una lieve nuvoletta.
- L’aver schivato una volta il mio martello non ti servirà a sopravvivere.
Dovrai levarmelo dalle mani, perché io non ti fracassi il cranio.
-
- Sei lo Spirito dei Vulcani, vero ? -
- Arguta deduzione, moscerino. Il mio nome è
Vulcano. Col mio martello di tufo abbatto qualsiasi avversario. -
- Sono belle parole le tue. Vedremo se i fatti
le rafforzano. -
- Che sfide mi vuoi lanciare ? Ti schiaccerò.
- alzò il martello e cercò ancora di schiacciare Shiryu sotto
il suo enorme peso. Il saint del dragone saltò di nuovo indietro.
Per un po’ di tempo l’enorme spirito usò solo la sua arma contro
Dragone, il quale non era assolutamente impegnato. - Sarebbe questa l’arma
con la quale abbatti i nemici ? Non pensavo di esserti così simpatico.
-
- Taci! Io ti odio! - vibrò un colpo terribile
contro un muro. Shiryu s stancò di saltellare di qua e di là
come un coniglio fumato e decise di passare all’attacco. - Dopo la dimostrazione,
se permetti, preferisco passare alla pratica. La sua aura lo ricoprì
e appena fu pronto lanciò il colpo. Vulcano, nel vederlo concentrarsi
prese tempo per dargli un colpo tremendo sulla testa. - Muori, dragone!
Il mio Lapillo infernale ti porterà direttamente in Ade. Lapillo
Infernale! - alzò il martello per l’ennesima volta. Lo abbatté
sulla testa di Shiryu, il quale nello stesso tempo stava lanciando il suo
colpo migliore. Il Colpo Segreto del Drago Nascente perforò sia
la pesante arma che il corpo mortale dello spirito dei Vulcani. L’energumeno
cadde a terra e non si rialzò più, rimase lì sanguinante
e privo di vita.
- Questo è il primo. Dov’è la sfera
? - Shiryu cercò un po’ nel buio. Poi la vide in fondo alla piccola
stanza oscura. Era di un brillante colore rosso sangue ed era grande quanto
un pallone da pallavolo. - La prima sfera. La sfera dei vulcani. Adesso
è venuto il momento di fracassarla. Colpo del Drago Nascente! -
La palla rossa andò in mille pezzi sotto il violento colpo di Shiryu.
Lo spirito relegato al suo interno si liberò e si materializzò
di nuovo. Il martello di Vulcano tornò intero e volò attraverso
l’ambiente finché il nuovo avversario non lo ebbe saldo nelle sue
mani. - Grazie di avermi liberato. Io sono il vero Vulcano. -
- Tu sei lo spirito dei vulcani ? -
- Proprio così. Sono stato imprigionato
da Giano in quella sfera che hai distrutto, e così anche i veri
spiriti dei miei compagni. -
- Giano. E’ colui che presiede il nuraghe centrale
? -
- E’ lui. Non perdiamo tempo in chiacchiere.
Dobbiamo andare subito verso il nuraghe delle Grandi montagne. -
- No, aspetta. Prima è meglio occuparci
di quello delle Nebbie. Mi sembra molto più forte degli altri. E
inoltre un mio compagno è già lì. -
- D’accordo, allora. Andiamo. -
Si avviarono verso il nuraghe seguente di corsa,
il più velocemente che poterono.
Dalla sua sfera di cristallo, Giano vide la piccola
impresa di Shiryu. Non se ne perse un solo momento, e alla fine commentò:
- Non posso nemmeno lontanamente pensare di avere preso un inetto simile
nella mi armata. -
- Non hai mai fatto le scelte giuste, Giano.
- gli rispose acida Saori.
- Se non fosse che mi servi, Atena, ti avrei
già ridotta una polpetta sanguinante. Ma il fatto che sei in questa
posizione non mi esenta dal darti una lezione. - le lanciò una scia
di fuoco nero che le scalfisse leggermente il braccio.
- Qual è il tuo piano ? Hai intenzione
ancora di spodestare gli dei dell’Olimpo ? -
- I miei piani sono cambiati da allora, Atena.
Ora ho intenzione di governare il mondo. Ma per farlo ho bisogno che i
miei spiriti indossino le sacre armature dei tuoi guerrieri. Solo allora
potrò pensare di dominare i mortali. -
- Dunque è questo il tuo piano. -
- Non esclusivamente. Ma non ho intenzione per
ora di rivelartelo completamente. Se avrò voglia te lo dirò
dopo. Per adesso rimani lì dove sei e stai buona. Adesso vediamo
la situazione nella torre di Sirena. - detto questo, con un rapido gesto
della mano aperta la sfera gli rivelò quello che stava succedendo
nella torre luogo del combattimento di Andromeda.
UNA SECONDA CATENA
Shun entrò di corsa nel nuraghe e si fermò
poco dopo aver passato l’uscio. Aspettò che la sua catena gli indicasse
la presenza di eventuali nemici. - La mia catena rimane inerte. E io non
sento cosmi in giro. - guardò davanti a sé e scorse la seconda
sfera luminosa, di un colore ocra. - La sfera delle coste. Ora non mi resta
che romperla. Onde di tuono! - la catena sfrecciò argentea nell’aria,
illuminata dalla luce solare che filtrava dal grande buco sul soffitto
mandava degli abbaglianti riflessi grigi. Prima che potesse arrivare a
destinazione una sconosciuta prese nella sua mano il triangolo d’attacco,
bloccandolo in un istante. - Non alzare più la tua mano sulla mia
sfera. -
Andromeda ritrasse la sua catena con un gesto
deciso. - Tu chi sei ? -
- Io sono Sirena, lo Spirito delle Coste. Tu
devi essere Shun di Andromeda. Dicono che la tua catena sia un’arma formidabile,
in grado di attaccare il nemico anche ad una distanza enorme. Mi piacerebbe
confrontarla con la mia. -
Allargò le braccia e dalle maniche del
suo ingombrante saio malconcio scesero a penzoloni una catena di attacco
ed una di difesa.
Shun ne rimase stupito - Una seconda catena ?
Come può essere ? -
- In principio l’armatura di Andromeda aveva
due catene per l’attacco e due per la difesa. A causa dell’utilizzo spropositato
che fu fatto a suo tempo da un tuo predecessore, la seconda catena fu usata
per incatenare il saint ribelle e gettarlo negli inferi. Ma tempo fa il
saint si liberò dalle catene e le donò a me. Ora io le userò
per compiere la sua vendetta. -
- E tocca a me fermarti. Lasciamo che siano le
nostre due catene sole a duellare. -
- Per me va bene. - le catene si disposero attorno
a lei come una protezione. Quella di attaccò si alzò e puntò
verso Shun. - Lascia che sia io a cominciare con il mostrarti i miei attacchi.
- la catena di attacco iniziò a ondeggiare come un cobra, animale
che poi apparve dietro la schiena della donna.
- Un serpente è apparso dietro costei.
Sarà meglio correre ai ripari. Difesa Circolare! - alzò in
verticale il braccio sinistro, con un gesto secco
- Bene. Attacco. Cobra incantatore! - come con
una frusta la catena saettò verso il saint.
- La tecnica di Tisifone ? Come fa costei ad
usarla con una catena ? -
La Difesa Circolare bloccò l’attacco di
Sirena. Shun contrattaccò, centrando la sua avversaria in pieno
petto. Sorprendentemente la donna non subì alcun danno. La catena
sbatté contro la parete posteriore, fracassandola. - Come può
? Non è possibile. La catena l’ha colpita al cuore. - Shun notò
un intenso brillare di stelle tutt’intorno a lui. Da ognuna di queste stelle
schizzarono verso Shun delle catene. Un’immensa rete di catene che lo bloccava
e gli impediva ogni più piccolo movimento. - Questa è la
Rete del Cobra. Adesso assaggerai il suo morso. Artiglio del Cobra Reale!
- Una singola catena si precipitò verso Shun ad una velocità
impressionante, fermandosi però ad un solo centimetro dalla sua
fronte. Le catene si sciolsero e Shun fu di nuovo libero. - Perché
ti sei fermata ? -
- Semplicemente è perché ho già
vinto la mia sfida contro la tua catena. Ora va’ fuori di qui. Non tornare,
o spingerò fino in fondo i miei attacchi. -
- Dammi una buona ragione perché io debba
farlo. Io ho un ideale che muove le mie azioni e finché avrò
la forza per reggermi in piedi farò in modo che il mio ideale trionfi.
Combatti fino alla fine, Sirena. Io lo farò. -
- Se sei così impaziente di morire, ti
accontento subito. Rete del cobra! -
Shun rimase immobile, in attesa del momento opportuno
per agire. La sua catena non aveva nessun sussulto, nessun fremito. Era
lì immobile che pendeva dalle mani del proprietario. Non accennò
nessun tipo di difesa. – Come mai costui rimane così impassibile
davanti ai miei attacchi ? Avrà certamente in mente qualcosa. Va
bene, non importa. Attacco! Addio, Andromeda… Artiglio del Cobra Reale.
La catena saettò nell’aria veloce ed inesorabile, prendendo a bersaglio
il povero Shun. Ma forse Sirena sbagliava a darlo già subito per
spacciato. La catena di Andromeda da sola, senza alcun incitamento del
saint intercettò l’arma avversaria e si intrecciò con lei,
in un abbraccio indissolubile.
- Ma cosa ?… Come ha fatto la catena di Andromeda
a muoversi senza alcun gesto da parte di Andromeda ? -
- Non sai che la catena ha volontà propria,
a volte anche indipendente da quella del saint protettore ? E’ stata lei
a decidere la tattica più efficace per bloccare i tuoi attacchi.
Forse sarà così anche per la tua. C’è solo un modo
per saperlo. Catena di Andromeda, attacca il nemico. - il triangolo si
alzò e andò incontro a Sirena, diretta e veloce in traiettoria
del cuore della donna.
- Catena. Muro Difensivo! - la catena intercettò
quella di attacco e i due contendenti rimasero legati, senza possibilità
di liberarsi.
- Perfetto, Sirena. Adesso vediamo chi sarà
il migliore. Le nostre catene hanno già combattuto, adesso tocca
solo a noi. Attacco. Scarica Mortale. - Shun sfruttò la capacità
di rilasciare scariche elettriche della sua arma e fulminò in un
attimo Sirena. La catena rimase inerte e poi si ritrasse, sparendo nelle
maniche del saio della giovane donna. - Ho vinto. Adesso devo distruggere
la sfera. Vai catena, distruggi la sfera e libera lo spirito. -
- Fermati. - la donna si era rialzata, ed era
ancora più fresca di prima.
- Come fai a essere di nuovo in piedi ? -
- Me l’hai detto tu. Finché avrò
un ideale combatterò anch’io come te. -
- Questo sarebbe una buona cosa se tu volessi
il bene. Mi dispiace che tu lo usi per il male. -
- Io usarlo per il male ? Sei tu che sei venuto
qui a combattere contro di me e cercare di distruggere la Sfera delle Coste.
-
- Non siete forse stati voi a lanciare a noi
saint la sfida ? -
- Non voglio sentire le tue farneticazioni. Quella
sfera non sarà mai distrutta da voi invasori. -
- Inutile parlamentare. Devo arrivare alla sfera
prima che milady venga uccisa. -
- Combatti, Andromeda. Combatti e perdi la vita,
messaggero del male. Artiglio del Cobra Reale! -
- Fermati Megera. -
- Megera ? Non puoi essere tu. Solo una persona
può sapere il mio nome mortale. -
- Esatto. - disse una voce di donna. I due si
girarono verso l’uscio. In controluce Shun riconobbe la figura di Tisifone.
- Non alzare la mano contro di lui, sorella, o dovrai rispondere a me delle
tue azioni. -
- Sorella, sei una sacerdotessa devota alla giustizia.
Perché difendi questo empio infedele ? -
- Non è lui ad essere infedele. Sei tu
ad essere dalla parte sbagliata. Giano ti sta ingannando, sorella. -
- Non può essere. Se fosse come tu dici
perché vorrebbe distruggere le Sfere d’Italia ? Se lo facessero
i demoni racchiusi nelle viscere dell’Etna dalla stessa Atena sarebbero
liberi. -
- Questo lo so, ma devi credermi quando ti dico
che sei tu ad essere dalla parte sbagliata impedendo ai saint di portare
a termine la loro impresa. -
- Mai, sorella. Anche se sei sangue del mio sangue
non potrò permettere che tu commetta una scelleratezza del genere.
-
- Shun. - disse rivolta verso Andromeda - Tu
passa oltre e vai verso il nuraghe delle Nebbie. Gian è il più
pericoloso tra i servitori di Giano. Vai veloce, presto. Saori è
rinchiusa in una sfera viola al centro dell’edificio centrale. E’ una sfera
che diventerà sempre più piccola, finché non lo sarà
tanto da ucciderla. -
- Vado subito. -
- Dove credi di andare, ragazzino ? -
Tisifone si interpose bloccando la catena di
Megera - Non prendertela con lui, e combatti contro di me. -
- Non capisco il perché dobbiamo farlo.
In fondo sei mia sorella. -
- Sono tua sorella maggiore, Megera. Ed è
mio preciso dovere impedirti di fare certi sbagli. Anche con la forza.
- alzò la mano destra col palmo aperto e le dita all’infuori.
- Mi dispiace, sarai la sorella maggiore ma persino
tu puoi avere torto. -
Scandirono quasi all’unisono le loro tecniche,
e si lanciarono l’una contro l’altra. - Cobra incantatore! - e si colpirono
a vicenda, dando inizio allo scontro fratricida.