DI NUOVO TUTTI INSIEME
A nuova Luxor, i cavalieri e Lady Isabel sono
seduti ad una tavola e ridendo e scherzando mangiano il loro primo pranzo
dopo la dura battaglia svoltasi al Grande Tempio di Atene.
Nei loro occhi scorrono ancora le immagini di
quelle dure lotte contro i Cavalieri d’Oro e contro il perfido Arles.
Ma dopo molto tempo, finalmente, per Seiya, Hyoga,
Sirio e Shun è arrivato il momento in cui poter divertirsi con gli
amici, iniziare a costruirsi una vita e cercare di realizzare i propri
sogni.
Solo Ikki, Cavaliere di Phoenix e fratello di
Andromeda, ha deciso di spingersi verso oriente alla ricerca di nuove sfide
e avversari da affrontare.
Sirio è desideroso di tornare in Cina,
ai Cinque Picchi, per poter abbracciare il suo caro e vecchio maestro che
tanto l’ ha aiutato nella battaglia alle Dodici Case e naturalmente vuole
trascorrere una vita in pace insieme alla sua amata Fiore di Luna.
Cristal ha intenzione di riposarsi per qualche
giorno ma è intenzionato a dirigersi in Siberia per difendere le
sue terre e per poter stare tra la sua gente; chiede a Pegasus se vuole
andare con lui ma Seiya gli risponde che fin da quando fu portato alla
fondazione di Alman di Thule il suo più grande desiderio è
sempre stato quello di poter, un giorno, rivedere Patricia, sua sorella
minore.
Andromeda e Cristal si guardano negli occhi per
qualche istante e subito dopo offrono a Pegasus il loro aiuto nella ricerca
di Patricia.
Il giovane cavaliere dice loro di non preoccuparsi:
“No, questa volta è ingiusto permettervi di aiutarmi, troppe volte l’avete fatto ed ora devo riuscire a anch’io a superare le difficoltà, anche se so che non sarà facile ritrovare Patricia, potrebbe essere ovunque ma io la troverò prima o poi anche a costo della mia stessa vita!”
Lady Isabel non pronuncia una sola parola per
tutto il pranzo, nel suo cuore è come se avvertisse qualcosa di
strano, ma anche lei, la Dea Atena, non riesce a spiegarsi cosa sia quella
nuova sensazione.
Per non preoccupare il saint, Lady Isabel preferisce
tenersi dentro questo suo stato d’ animo, anche perché sa che in
caso di una nuova battaglia i cavalieri, in questo momento, non sarebbe
in grado di affrontarla.
Le armature di bronzo sono poste nei loro scrigni
nella sala d’ ingresso del palazzo ma sono molto danneggiate dopo la lotta
contro i Cavalieri d’ Oro.
La giovane fanciulla, padrone di casa, consiglia
ai suoi fedeli amici di andare da Mur, alla Prima Casa del Grande Tempio,
per poterle riparare.
Hyoga e Andromeda sono i primi a salutare gli
amici e ad abbandonare nuova Luxor.
Accettando il consiglio di Lady Isabel, i due
saint si recano dal Cavaliere d’ Oro dell’ Ariete che in poco meno di un’ora
non solo riesce a risanare le armature ma le modifica in modo da
renderle ancora più forti e resistenti di prima.
Sirio dopo aver salutato Atena e Pegasus si dirige
anch’egli verso il suo destino ma sceglie di non portare l’ Armatura del
Dragone da Mur perché sicuro di trascorrere il resto della sua vita
in pace senza dover più ricorrere alla forza.
Seiya decide di passare un’altra notte a nuova
Luxor per poter riposare, consapevole che il ritrovare la sorella non sarà
facile.
UN INUTILE LOTTA
Andromeda decide di seguire l’amico Cristal nel
suo viaggio verso la Siberia e si mettono in cammino lasciandosi alle loro
spalle i brutti ricordi.
Attraversano molte praterie e montagne impervie,
dopo quasi un’intera giornata di cammino trovano un piccolo villaggio.
I due cavalieri sono sotto gli occhi curiosi
di tutti a causa degli evidenti scrigni contenenti le armature posti sulle
spalle dei due giovani.
Un gruppetto di anziani, è seduto fuori
ad un’osteria e uno di loro alza la voce contro i nuovi arrivati:
“Cosa siete venuti qui a fare? Si sa che voi cavalieri portate solo guerre e distruzione! Lo sappiamo cosa avete fatto in Grecia! Il nostro è un paesino tranquillo, non vogliamo che voi veniate qui a distruggere tutto!”
Cristal si innervosisce pensando a tutto quello che hanno fatto per salvare la Terra e si dirige verso il gruppetto di anziani, ma Andromeda afferra per il braccio l’amico e lo fa’ ragionare:
“Se Dio lo vorrà le nostre fatiche saranno ricompensate nel regno dei cieli, lascia perdere queste parole, abbiamo lottato giustamente per ottenere un Mondo in pace e anche se molti uomini non capiscono sono sicuro che Dio ci ricompenserà un giorno!”
Così dicendo lo sguardo di Hyoga si rasserena
e ignora le parole del vecchio. Dopo qualche passo più avanti si
avvicinano due giovani del luogo:
“Il mio nome è Stigius e lui è
mio fratello Albrack, non ci piacciono gli stranieri, soprattutto se sono
cavalieri.”
Cristal spiega ai due ragazzi che non hanno nessuna
intenzione di portare problemi nel villaggio e che sono solamente di passaggio
ma Stigius non vuole ascoltarlo e sfida i due saint a combattere.
“Io e mio fratello ci batteremo contro di voi, per darvi una lezione così capirete che qui i tipi come voi non ci piacciono!”
Il cavaliere del Cigno si appresta a indossare
la sua armatura ma Andromeda glielo impedisce spiegandogli che non sarebbe
leale affrontarli con le armature.
Andromeda li fissa e dopo qualche attimo chiede
a Albrack se anche lui vuole combattere questa assurda lotta.
Stigius prende subito parola:
“Mio fratello la pensa come me e quindi vuole combattere!”
Subito dopo aver pronunciato quelle parole attacca
Cristal con un rapidissimo calcio che lo centra in pieno petto facendogli
piegare il busto in avanti.
Andromeda preoccupato si gira verso l’amico ferito
ma subito anche lui è vittima di Stigius, questa volta è
il suo pugno l’arma scelta contro Shun.
Albrack rimane fermo immobile fissa con gli occhi
sbarrati tutta la scena.
Stigius si gira verso il fratello e lo incita
a combattere ma Albrack rimane immobile quasi come se non avesse mai combattuto
in vita sua.
Hyoga approfitta di questo momento dove tutti
sono presi ad osservare Albrack, posa l’armatura e colpisce più
volte Stigius al torace facendolo cadere a terra poi vedendolo nuovamente
in piedi lo blocca con gli anelli del cigno impedendogli ogni movimento.
“Non voglio ucciderti, non servirebbe a nulla, soprattutto non voglio spargere ulteriore sangue e poi se ti uccidessi non farei altro che confermare le parole di quel vecchio!”
Hyoga si volta verso Andromeda ma vede l’amico
accasciato al suolo privo di sensi.
LE ARMATURE SONO SPARITE
Shun è per terra svenuto, senza conoscenza
ma su di lui non vi è nessuna traccia di lotta ne ferite.
Hyoga è sbalordito davanti all’ accaduto
e si volta immediatamente verso Stigius che nel frattempo sta ridendo in
modo beffardo.
Cristal lo colpisce immediatamente alla testa
aprendogli una ferita, Stigius sta perdendo parecchio sangue ma sembra
non risentirne. Il fratello preoccupato si avvicina e fa notare a Cristal
che gli scrigni contenenti le armature sono spariti.
Intorno non rimasto più nessuno, come
se un fantasma avesse allontanato tutta la folla.
Dalle finestre delle case la gente si affaccia
per vedere il più possibile la scena ma tutti appena incrociano
lo sguardo del cavaliere si nascondono come se nascondessero qualcosa.
Shun si risveglia e si accorge immediatamente
che sulle sue spalle non vi è più l’armatura.
Furioso, Hyoga si concentra e osserva per qualche
momento Stigius, che seppur sanguinante continua a mostrare un sorrisino
come se avesse vinto lui la battaglia.
Cristal chiede al suo avversario che fine hanno
fatto le armature e chi è stato ad atterrare Andromeda ma non ottenendo
nessuna risposta lo attacca con la “Polvere di Diamanti”; il colpo sta
raggiungendo il petto di Stigius, quando Albrack si frappone tra i due,
e, con le braccio piegate al petto respinge il colpo di Cristal.
Andromeda ancora stordito assiste quasi impotente
alla scena ma scorge negli occhi di Albrack un animo puro e gentile, proprio
come il suo.
Albrack si volta verso il fratello e lo libera
dagli Anelli del Cigno, in quel momento i due saint si rendono conto di
non avere di fronte un uomo qualunque ma capiscono che anche Albrack possa
essere un Cavaliere.
Stigius scansa via il fratello e di sorpresa
attacca Cristal con un pugno molto forte e preciso diretto al cuore.
Hyoga non ci pensa due volte ed esegue “L’Aurora
del Nord” che travolge in pieno Stigius e lo scaraventa a centinai di metri
lontano.
UN NUOVO AMICO
Una lacrima scende sul volto di Albrack e Shun
gli si avvicina chiedendogli cosa fosse realmente successo, ma il giovane
lo ignora e corre verso il corpo ormai privo di vita del fratello.
Albrack si inginocchia accanto a Stigius e, resosi
conto della sua morte, lo solleva e lo porta in un piccolo bosco appena
fuori dalla città.
I due cavalieri lo seguono e dopo aver assistito
alla sepoltura del cadavere si avvicinano a Albrack in cerca di spiegazioni.
“Quando eravamo fanciulli veniva qui, in questo
bosco a giocare, tra questi alberi sono cresciuto grazie ed insieme a mio
fratello. Qui, sono anche divenuto Cavaliere del Sole, ma mio fratello
non è mai riuscito a diventare un cavaliere.
Sono sempre vissuto alla sua ombra, perché
sapevo che ci teneva ad essere lui il più forte anche se non era
così.
Poco prima del vostro arrivo,due cavalieri
sconosciuti sono arrivati in questo posto, li vidi parlare con mio fratello
ma non so di preciso cosa si dissero.
Poi Stigius mi si avvicinò e mi disse
che se sareste arrivati, il nostro compito era quello di distrarvi così
da permettere a quei due cavalieri di portarvi via le armature. E così
abbiamo fatto.
Se sapevo quello che sarebbe successo in seguito
di certo non avrei mai accettato questa proposta.
Scusatemi cavalieri, ho capito dai vostri
gesti e dai vostri occhi che non siete malvagi.
Per questo non avrò pace finché
le vostre armature non saranno nuovamente sui vostri corpi!”
UNO SPAVENTOSO PRESAGIO
Intanto Sirio, è ancora in cammino verso
la Cina; molto stanco dal duro e faticoso viaggio decide di fermarsi a
riposare, così si sdraia sulle rive di un torrente che tanto gli
ricorda la cascata ai Cinque Picchi.
Il cielo è tempestato di stelle lucenti
e l’erba dove riposa Dragone è di un verde acceso come mai prima
d’ora e così, in questo piccole regno rilassante Sirio si addormenta
beatamente.
Tutto trascorre tranquillamente per qualche ora,
poi Dragone viene svegliato bruscamente da un nuovo presunto cavaliere
che lo afferra fortemente in modo da immobilizzarlo, e intanto un cavaliere
quasi identico ruba lo scrigno contenente “L’Armatura del Dragone”.
Sirio brucia quanto più possibile il suo
cosmo e riesce a liberarsi dalla morsa del nuovo cavaliere ma quando sferra
“Il Colpo del Drago Nascente” il cavaliere protetto da un’armatura color
sabbia si sbriciola come niente fosse e sia lui che il suo compagno svaniscono
nell’aria.
Sirio non riesce a credere ai suoi occhi ma questa
volta nemmeno il suo cuore è in grande di dare una spiegazione a
ciò che è successo, così non perde altro tempo e velocemente
arriva in Cina ai Cinque Picchi.
L’anziano maestro appena lo sente arrivare gli
va incontro:
“Ragazzo mio so tutto di quello che è
successo questa notte, e devi sapere che anche Cristal e Andromeda hanno
perso le loro armature.
Non è furto qualsiasi come sicuramente
hai già capito, non c’é tempo da perdere devi andare dai
tuoi amici e insieme combattere questo nuovo e terribile nemico.Non c’è
altra scelta mi dispiace.
Attenti però, questa volta il vostro
compito sarà molto arduo dovete impegnarvi al massimo per riuscire
a vincere.
Ricorda che in gioco non ci sono solo le vostre
armature o le vostre vite ma bensì il destino dell’intera Terra
è in pericolo!”
“Maestro ma chi è il nostre avversario?Chi ci vuole privare delle nostre armature?”
“Sirio, io ti posso solo dire che non è uno solo il nemico che dovete affrontare, avete di fronte di cavalieri mai incontrati prima d’ora con poteri sconosciuti e malvagi. Anche quando pensate di avere la vittoria in pugno non abbassate mai la guardia, questi nuovi cavalieri non hanno cuore, è come se fossero spiriti e soprattutto, proprio come voi al Grande Tempio, non hanno timore a morire perché già morti da tempo!”
“Bene maestro non voglio perdere altro tempo
mi metterò nuovamente in cammino per nuova Luxor, cercherò
Pegasus e gli altri e insieme sconfiggeremo queste creature!”
I CAVALIERI DELLE PIRAMIDI
Al palazzo di Lady Isabel, Pegasus si è
appena svegliato ed è pronto per partire alla ricerca di Patricia,
quando sente un forte urlo, proveniente dall’ingresso, Seiya si precipita
in corridoio ma appena voltatosi due cavalieri con un cosmo potentissimo
e un’armatura composta interamente da granelli di sabbia lo bloccano senza
nemmeno sfiorarlo.
Pegasus rimane pietrificato ma anche se impotente
cerca di bruciare il suo cosmo per liberarsi e attaccare i due cavalieri.
I nuovi arrivati sono molto alti ma per niente
grossi, Pegasus si accorge immediatamente che la loro forza non è
certo nel fisico ma capisce che il loro cosmo è addirittura superiore
ai Cavalieri d’Oro.
“Stai tranquillo non vogliamo ucciderti ne farti del male, vogliamo solo la tua armatura! Su consegnacela senza fare troppe storie oppure la prenderemo a modo nostro!”
”Scherzate? Nessuno avrà la mia armatura e poi non capisco perché la volete, “L’Armatura di Pegasus” non vi servirà a nulla, solo io la posso indossare!”
“Non fare domande”
Così dicendo uno dei due cavalieri alza
il braccio sinistro e senza toccare Pegasus lo scaraventa fuori dalla finestra,
subito notano lo scrigno contenente l’armatura e senza troppe storie lo
prendono.
Quasi come segno di sfida i due cavalieri escono
dalla porta principale proprio dove vi è Pegasus che nel frattempo
si è ripreso e sferra il “Fulmine di Pegasus”, questa volta è
il cavaliere di carnagione più scura ed avente raffigurato sul casco
dell’armatura due aquile messe di profilo, a sfidare il giovane.
Sorridendo distende la mani in avanti e così
facendo annienta il “Fulmine di Pegasus” e colpisce Seiya con il “Vento
delle Piramidi” sprigionando un vortice d’aria calda.
IL giovane cavaliere giace a terra svenuto e
sanguinante a causa dei numerosi tagli riportati su tutto il corpo.
“No, Pegaus!”
I due cavalieri si voltano e vedono Lady Isabel
correre verso Seiya, appena incrociato lo sguardo con la ragazza i due
svaniscono come sabbia del deserto.
Lady Isabel è in lacrime e porta Pegasus
su di un letto per poi vederlo aprire gli occhi:
“Dove sono andati? Dov’è la mia armatura?”
“Mi dispiace Pegasus la tua armatura è
stata rubata, e… purtroppo, se vorrai riaverla, dovrai tornare a combattere!
Mi dispiace ma ho visto i due cavalieri che
ti hanno sconfitto e devo dirti che questa volta i tuoi avversari saranno
imbattibili.
Ho riconosciuto in loro lo spirito degli antichi
cavalieri dei faraoni egizi; molti anni il Mondo era dominato da dei faraoni
ma la colpa era tutta di sei cavalieri che adoravano i faraoni e obbedivano
ad ogni loro ordine.
Erano dei guerrieri invincibili e ovunque
andassero portavano con sé dolore e distruzione. La loro fama era
immensa e tutti temevano questi “Cavalieri delle Piramidi.”
La storia in seguito non è molto chiara,
ma il mito racconta che un anziano stregone e un giovane cavaliere li sconfissero
e li rinchiusero dentro dei sarcofagi sigillati proprio dallo stregone.
Credo proprio che i vostri avversari saranno
questi 6 cavalieri, ma sinceramente spero di sbagliarmi perché se
così fosse solo un miracolo potrebbe salvare il Mondo.”
PARTENZA PER L’EGITTO
Lady Isabel richiama al palazzo i suoi più
fedeli cavalieri ma inspiegabilmente la giovane ragazza non riesce a trovare
Phoenix anche se con i poteri di Atena.
Sono tutti privi delle loro armature tranne uno,
il nuovo Cavaliere del Sole, il ragazzo semplice ed educato è stato
presentato ad Atena ma tutti, anche Cristal ed Andromeda non ne conoscono
le vere capacità, sanno però che sarà di grandissimo
aiuto e sono convinti di aver trovato un nuovo alleato.
Lady Isabel mette tutti a conoscenza della storia
dei Cavalieri delle Piramidi e della loro straordinaria forza.
Pegasus chiede come sia possibile che non riescano
ad attirare a sé le proprie armature e Isabel spiega a loro che
probabilmente i Cavalieri delle Piramidi le abbiano bloccate con un sigillo
che possedevano solo gli antichi faraoni e gli Dei dell’Olimpo.
Ora tutti si chiedono dove andare a cercare le
armature scomparse e Isabel spiega loro che probabilmente i Cavalieri della
Piramidi li stanno aspettanto nel loro regno, nel deserto d’Egitto.
Subito i 5 cavalieri e Lady Isabel partono per
la nuova avventura ma prima di salire a bordo dell’aereo trovano una pergamena
scritta con caratteri dell’Antico Egitto:
“Venite cavalieri d’Atena. Venite, qui vi aspetta il clima infuocato dell’Egitto, la paura fino ad ora a voi sconosciuta ma soprattutto venite, la MORTE vi sta aspettando”.