Cassios e Mira arrivano al tempio di Dionisio, dove trovano le armature
dei due sacerdoti di Dionisio, con dei cadaveri lì vicino, si chiedono
chi fossero ed una voce afferma: "Erano stati mandati dal dio vino, che
era probabilmente ubriaco quando li ha scelti, voi chi siete?" chiede una
guerriera titano dai capelli lunghi e chiari, con un flauto disegnato sulla
corazza ed uno in mano. "Siamo due generali dei mari di Nettuno, Cassios
del Cavallo Marino e Mira della Sirena", risponde Cassios, "Piacere, io
sono Ophelia, guerriera titano e maestra del suono che assopisce, chi di
vuoi vuole addomentarsi per primo?", Mira si fa avanti, mentre Cassios
scatta verso l'interno del tempio.
Lo scontro tra le due inizia con due assoli di flauto, con effetti
piuttosto diversi, infatti, Mira si sente stanca, mentre Ophelia ferita,
ambedue suonano una breve melodia, ma Mira è la prima a crollare,
mentre Ophelia va verso di lei per finirla, quando la ragazza ricorda le
parole della sua insegnate: "La musica non può mai essere nemica
dei puri di cuore" e si concentra andando oltre il semplice suono del flauto
della nemica, così da non percepire più la stanchezza, allora
si rialza e ricomincia a suonare stavolta con effetti più distruttivi
verso la guerriera titano, che cade a terra affermando: "Non mi farò
battere da una mediocre musicista" e detto ciò si sfonda il petto
con il suo flauto, dandosi la morte.
Cassios è invece entrato nel tempio del dio del vino, dove trova
tante otre piene ed un titano che stà distruggendo tutto con il
movimento delle dita, il guerriero si gira e vede il generale, allora si
presenta: "Ariel, guerriero titano dai grandi poteri telepatici", Cassios
lo attacca con il "Soffio marino" che però il titano evita, lanciandogli
contro più e più oggetti che il generale para con la sua
"barriera dei venti", Ariel sorride ed afferma: "Credo che la partita sia
pari, perché io leggo nella tua mente ogni tuo movimento prima che
tu lo faccia, mentre tu puoi parare ogni colpo con la tua barriera e la
tua compagnia non potrà entrare qui" e chiude la porta della sala
centrale del tempio.
Cassios è confuso e sa che questo lo sa anche il suo nemico,
non può pensare un piano perché Ariel lo leggerebbe nello
sua mente, ma tenta di ricordare i consigli di Antar per le battaglie,
poi si sposta verso la porta, ma Ariel lo attacca con un gigantesco masso,
che il generale evita abbassandosi e che va ad aprire la porta, proprio
mentre Ariel si rammarica di questo incidente, Cassios ne approfitta per
colpirlo con i "flutti degli abissi" , che lo frantumano contro il soffitto,
così da ucciderlo.
I due generali vanno insieme ad Erik, che li aveva raggiunti, dai loro
compagni negli altri templi.
Intanto, Maxor, Edoné, Joear, Emahor e Lucres sono tornati ad
Asgard, qui trovano ad aspettarli una loro vecchia conoscenza: Atlas, che
attacca con la sua onda, ma Emahor, si pone dinnanzi ai compagni, dicendogli
di andare da Hilda, che si sarebbe occupato lui di Atlas.
Il titano inizia: "Ho portato Atena ad Urano, ora mi ha detto di guidare
il gruppo che portetrà Hilda" poi lancia un'altra onda ancora bloccata
da Emahor, allora capisce da cosa proviene tale potenza: il sangue di Prometheus.
Emahor ampia il suo cosmo ed attacca con la "Spalla di titano", che
atterra Atlas, il quale si rialza in tempo per essere travolto dal "pugno
di titano" del guerriero del nord, che lo uccide.
Gli altri 4 guerrieri trovano ad attenderli nel bosco un altro titano,
con i capelli verdi ed un cobra sulla corazza, il quale si presenta come:
"Pan, guerriero titano e creatore di veleni", Lucres lo blocca in una teca
di ametista, da cui il titano riesce a liberarsi, mentre gli altri 3 guerrieri
corrono verso Asgard.
La battaglia tra Lucres e Pan inizia con l'attacco del titano, che
lancia contro il nemico una schiuma verdognola, che brucia la spada di
ametista e ferisce il guerriero del nord; Lucres non sa come difendersi,
quando ricorda come controllare lo spirito divino ed ampia il suo cosmo
tanto da risvegliare le "anime della natura", che,sotto forma di rami e
spiriti, colpiscono il titano, il quale muore, mordendo però Lucres,
che cade a terra ferito.
Intanto gli altri guerrieri sono nel castello di Hilda e trovano a
bloccargli la strada due titani, una donna dai lunghi capelli neri, con
un teschi sulla corazza ed un titano con due volti sulla corazza e dai
capelli bianchi. La guerriera si presenta: "Sono Pandora, guerriera titano
e portatrice di morte e lui e Janus, guerriero titano capace di duplicarsi".
Joear guarda Edoné e poi i due spingono Maxor verso una scala secondaria
dicendogli: "Vai primo guerriero di Asgard, salva la celebrante".
Poi Edoné attacca Pandora con i "denti dei lupi", mentre Joear
si deve difendere dai 5 Janus che gli vanno incontro. Pandora, con un movimento
della mano, colpisce la guerriera del nord con una nube oscura che la ingabbia
e la soffoca, il guerriero della tigre è distratto da ciò
e non può parare i colpi degli Janus, mentre entrambi sentono i
cosmi di Emahor e di Lucres livellarsi, perché Emahor stà
curando il compagno.
Joear allora attacca la nube di Pandora e libera Edoné, che
malgrado le ferite riesce ad ampliare tanto il suo cosmo da attaccare ed
uccidere la nemica con i "Lupi nella tormenta", per poi svenire ferita.
L'altro guerriero del nord è in balia di Janus, finché non
ricorda il trucco di Alcor simile a questo: l' "illusione di Gemini" e
come neutralizzare i trucchi di duplicazione. Allora attacca l'unico Janus
che ispira ed espira con i suoi "bianchi artigli della tigre", con cui
interrompe la sua concetrazione e poi lo finisce con il "ghiaccio eterno
di Asgard", con cui lo uccide.
Morti i due nemici, Joear si allontana con Edoné per curarla.
Maxor arriva alla sala centrale, dove trova Hilda minacciata da un
titano con i capelli marroni ed un arco, il quale si ferma e, lasciata
la celebrante da parte, va verso il guerriero del nord presentandosi: "Sono
Epimetheus, guerriero titano e sommo arcere di Urano" e scaglia contro
il guerriero del nord una freccia, che però Maxor evita per lanciare
la "Spada di Odino", che si va ad infrangere contro l'arco, che si dimostra
così anche un'arma da difesa oltre che da offesa. Il guerriero rilancia
la sua freccia, ma stavolta Maxor è lento e viene quasi preso, mentre
lancia i suoi "Occhi del drago", che però vanno a segno. Allora
Maxor capisce che ha il nemico ha il suo stesso punto debole: durante l'attacco
non può difendersi. Allora decide di tentare il tutto per tutto
come già fatto con North: si avvicina velocemente al nemico che
lancia la freccia e lo attacca con l' "artiglio del drago" che gli permette
di ucciderlo, mentre la freccia gli sfiora l'armatura senza nemmeno intaccarla.
Gli altri 4 guerrieri del nord arrivano, seppur tutti feriti, insieme
a Crystal, giunto da Delfi, insieme i 6 partono per raggiungere i loro
compagni. Intanto stanno per iniziare le battaglie nei templi di Afrodite,
Artemide, Efeso ed Eolo.