L' ULTIMA BATTAGLIA
La caccia ai Titani

Morto Prometheus, i cavalieri si chiedono quali sono i 10 templi attaccati, proprio in quel momento arrivano due sacerdotesse guerriere, Jade e Sarah, che si avvicinano al cadavere del nemico, incuriosite, Josef spiega loro la situazione e loro chiedono di poter venire a combattere, ma il generale dei mari afferma: "Come con solo questi resti di armatura?", in quel momento nota che le due hanno i piedi nel sangue di Prometheus, mentre le loro armature iniziano a splendere e sia il serpente sia l'ape si risvegliano di nuovo potere.
Mentre i cavalieri affermano concordi che anche le due sacerdotesse possono andare con loro, quattro cosmi a loro noti appiano nella piana: sono i cosmi di Ra, Zeus, Odino e del Mantra, che salutano i cavalieri con: "Salve nobili guerrieri, noi 4 non siamo riusciti a battervi e questo ci dà la speranza che riusciate a sconfiggere Urano, impresa alquanto ardua, i suoi titani sono stati mandati ai più grandi templi, che un tempo erano 15, dopo il vostro passaggio sono diminuiti: quello di Ra e quello del Mantra sono crollati con la loro morte, lo stesso vale per quello di Ades, quello e per quello di Ermes, al contrario sono ancora in piedi gli altri, dove lui ha mandato i suoi titani.
4 sono andati a distruggere le colonne dei sette mari; 6 a distruggere il tempio di Apollo a Delfi, dove il dio ha rimandato tre nuovi suoi soldati ed ha spento anche la sua anima per donargli vita e armature; due in quello di Dionisio a Tebe, dove il dio del vino ha fatto il medesimo sacrificio; 5 ad Asgard da Hilda di Polaris; 3 nell'isola di Zante al tempio di Afrodite, dove la mia figliola ha resuscitato i suoi figli; 2 da Artemide a Troia; 3 da Efeso in Sicilia; e 3 da Eolo nelle isole a lui santificate. Poi i 2 generali titani sono andati al tempio di Ares in Francia, mentre il suo sommo titano lo aspetta al tempio di mia moglie Era, da cui vuole riaprire le porte per il tartaro e buttarvici per prima mia figlia Atena. Noi abbiamo combattuto contro un tempo, ma ora so che l'unica speranza per voi uomini e per noi dei siete voi cavalieri. Piuttosto strano che ha lasciato in piedi il vostro tempio", mentre Zeus parla un'altra voce si intromette: "Non l'ho fatto nipote" ed una gigantesca sfera verde si abbatte sulle dodici case radendole al suolo.
I cavalieri ora sono furiosi e preoccupati per la loro dea, si dividono in gruppi e partono per i diversi luoghi segnalati da Zeus.
Alen, Chun, Erik e Lair giungono nel regno sottomarino, dove si posizionano alle loro colonne, nel frattempo notano che le colonne dell'Atlantico sono ambedue cadute, mentre percepiscono dei nemici avvicinarsi.
Il primo ad incontrare un'avversaria è Erik, che vede giungere verso di se una guerriera dall'armatura grigia metallizzata, i capelli neri con nash azzurre ed una specie di onda disegnata sull'armatura.
La guerriera arriva di fronte ad Erik e chiede: "E tu cosa fai qui?" "Io sono Erik, generale di Nettuno con l'armatura di Kraken, protettore dalla colonna dell'artico", risponde lui, "Bé io sono Cressida, guerriera titano e maestra dell'arcana fluidità fisica", detto ciò attacca Erik con un pugno, da una grande distanza, infatti il suo corpo si allunga, il generale, riesce ad evitare il colpo con un salto, ma quando lei lo riattacca con un calcio, mentre è in aria, non riesce ad evitarlo e viene colpito ed atterrato. "Armatura resistente" afferma lei, "Prometheus l'ha riparata", risponde Erik, "Prometheus è sempre stato un traditore, fortuna per lui che è morto, cosa che ora accadrà anche a te", mentre dice ciò gli scaglia contro un nuovo attacco con il braccio sinistro, ma Erik stavolta risponde con la "polvere di diamanti" che gli congela il braccio, la guerriera non riesce a liberarsi, e mentre cerca di farlo non guarda più Erik. Rivoltasi poi verso il generale, nota che non c'é più, e percepisce il suo cosmo dietro di se, proprio mentre cerca di saltare lontano, Erik la blocca all'altezza della vita e le congela gambe e bacino. La guerriera allora con il solo braccio libero lo attacca, affermando : "Non solo così facile da battere", "Davvero?" chiede Erik mentre le lancia contro il "sacro acquarius" con cui la congela.
Lair intanto nota un'altra guerriera correre verso la sua colonna. La ragazza ha i capelli bianchi e una foglia sull'armatura e si presenta come: "Bianca, guerriera titano e maestra nell'arte della mimesi", detto ciò diventa il generale, che nel medesimo momento è diventato lei, i due rimangono sorpresi nel notare che l'uno ha la medesima tecnica dell'altro, allora Bianca chiede: "Chi sei?" "Lair, generale dei mari con l'armatura della salamandra e protettore della colonna dell'antartico" e la attacca con la "starlight evolution" con cui la atterra, Bianca allora lo attacca con la medesima tecnica, stupendolo, ma Lair usa il "crystal wall" per difendersi, poi attacca con la "starlight extiction" da cui lei si difende con il "crystal wall", Lair ritenta l'attacco con il medesimo risultato, allora non sa cosa fare, mentre lei lo attacca con la "starlight extiction" contro cui lui non ha il tempo di difendersi, venendo atterrato, allora Lair ha un'idea: usare gli occhi della salamandra, nuova versione. Avvisa l'avversaria: "Ora non ti basterà il mio <crystal wall>" e la attacca con la "stardust raining", o "occhi della salamandra", colpo così veloce e potente da disintegrare lo stesso <crystal wall> di Lair, utilizzato da Bianca, ed uccidere l'avversaria.
Alla colonna dell'Oceano Indiano arriva intanto un'altra guerriera armata di una spada e dai lunghi capelli castani a coda, la guerriera si presenta come: "Desdemona, guerriera titano e padrona della mita spada di titanio", "Io sono Chun, generale dei mari con l'armatura di Krishna, protettore della colonna indiana e padrone della lancia di Nettuno" risponde Chun. Lo scontro tra le due armi appare pari, grazie al sangue di Prometheus. I colpi di spada vanno a scontrarsi con i colpi di lancia, finché Chun non viene scaraventato da un calcio contro la sua colonna, allora il guerriero attacca nuovamente ma stavolta l'avversaria riesce ad evitare la lancia e lo colpisce alla gamba, Chun allora afferma: "Vogliamo provare qualcosa di diverso?" e si pone a terra a gambe incrociate. Scompare da davanti a Desdemona, per riapparire a difesa della colonna, la ragazza cerca di avanzare, ma viene rispedita indietro da una forza, Chun allora la avvisa: "Questo è il <soffio dello spirito>, che mi ha insegnato Joes, cavaliere d'oro del cancro un anno fa, quando il mio cosmo sarà abbastanza potente, una scossa riempirà la zona circostante la colonna e tu non potrai salvarti, rinuncia quindi." Desdemona non lo ascolta e ritenta l'attacco con la spada, ma Chun ampia ancora di più il suo cosmo e colpisce in pieno Desdemona con una scossa elettrica che ha lo stesso effetto del "sacro cancer" di Joes, uccidendo la nemica.
Alen percepisce che i suoi tre compagni sono riusciti nelle loro imprese, quando vede arrivare verso di se un'altra guerriera alata, con i capelli neri che si presenta come: "Juliet, guerriera titano alata", che attacca il generale dei mari con veloci attacchi in impicchiata, che Alen evita, finché non afferma: "Scusa non mi sono presentato, sono Alen generale dei mari con l'armatura di Scylla e protettore della colonna del sud pacifico; eccoti le bestie di Scylla: per prima la <libellula>" e la colpisce con la libellula, che Juliet riesce ad evitare, poi tenta con i "lupi", anche essi evitati, ha più fortuna con i "vampiri", che la colpiscono in pieno facendola cadere, vedendola a terra, la attacca con il "serpente" con cui però non riesce a prenderla, la ragazza si rialta e si precipita contro l'avversario che le risponde con l' "aquila"; lo scontro fra i due è tale che ambedue cadono a terra, Alen è il primo a rialzarsi ed avvisa la nemica: "Ora userò la mia bestia maggiore, mi dispiace di dover arrivare a ciò" e la attacca con l' "orso" con cui riesce finalmente a vincerla.
Battuti i nemici presenti nel tempio di Nettuno, i generali si dividono per andare a raggiungere gli altri tre generali.
Intanto 6 cavalieri d'oro sono arrivati al tempio di Apollo a Delfi.