I DIMENTICATI DELL’ATTACCO FRATERNO
I due rimasero a combattere per circa tre ore.
Entrambi erano resuscitati per quattro volte, e si erano scagliati i colpi
migliori che possedevano, distruggendo completamente la stanza di osservazione
e trasformandola in un comodo terrazzo.
Il sole non era ancora sorto, ma non mancava
molto tempo all’alba, dato che la sfera di Saori era ormai grande come
una palla da tennis.
- Sei veramente un grandissimo avversario, Phoenix.
Ma sei andato troppo vicino al distruggere l’ultima sfera, per cui ti ucciderò
subito. - Giano alzò la mano e lanciò un raggio nero che
colpì Phoenix in mezzo alla fronte, e lo fece rimanere sul posto,
levandogli sei sensi in una botta sola. - Grazie per avermi divertito così
tanto. - disse ridacchiando
- Cosa ridi, te ? COSA RIDI ? -
Giano si inalberò seduta stante - Chi
osa parlare così a me ? Vieni fuori! -
- Veniamo fuori. -
Due uomini, il primo con i capelli lunghi ed
il secondo altissimo, uscirono dall’ombra. - Chi siete voi due ? Siete
dei saint o cosa ? -
- Atena non ci riconosce, ma è tempo di
dare un taglio al passato. Facciamogli vedere di che cosa siamo capaci,
Argo. -
- Con immenso piacere, Megamoon. -
I due si concentrarono profondamente e richiamarono
due figure dietro di loro. Le figure di un carro e di un uomo che strozza
un leone. Come le altre armature si divisero in molti pezzi e si attaccarono
ai loro possessori. Il basso coi capelli lunghi si presentò per
primo, usando i cerchioni delle ruote come due scudi. - Io sono Argo, della
costellazione del Piccolo Carro. -
- Il mio nome invece è Megamoon, saint
della costellazione di Ercole. -
- Due nuovi saint ? - chiese Seiya, rialzandosi
- I Forgotten Saints. - disse Saori - Le armature
dei due saint che si ribellarono ad Atena e perciò furono banditi
dall’ordine. -
- Ma ora siamo pronti a lavare l’onta dei nostri
antenati cancellando il loro gesto salvandoti la vita. Argo! Formazione
a due. Pronto per l’Attacco Fraterno ? -
- Pronto. - si presero l’un l’altro la mano e
lanciarono una scia incredibile di ghiaccio grigio, che investì
Giano e lo brinò all’istante. - Che freddo… E’ questo l’attacco
fraterno ? -
- Non hai ancora visto niente. Questo non è
il vero attacco fraterno. -
- E dato che qui dentro ci sono quattro coppie
di fratelli, voglio vedere come ti ridurremo alla fine. Avrai il corpo
diviso in tanti pezzi quante sono le stelle dell’universo. -
- Ma non avete visto come sono ridotti ? -
- Loro hanno visto, mentre tu sentirai sulla
tua pelle il dolore e la sconfitta. -
Giano si voltò, e vide Tisifone, Sirena,
Hyoga, Genepy, Ikki e Shun che si rimettevano in piedi, interamente ricoperti
d’oro. Ben presto si accorse che tutti i saint in piedi erano diventati
Gold saint, anche i due nuovi arrivati. Il basso era il nuovo saint di
Cancer e l’alto quello di Gemini. Persino Genepy aveva il suo vestito da
combattimento e la sua maschera completamente rivestiti d’oro, che poi
si mutarono nell’armatura d’oro di Capricornus - Come avete fatto ? I miei
colpi sono sempre mortali. - Giano non riusciva più a trattenere
l’emozione violenta, e quando gli succede, è l’inizio della fin
per lui. I sei saint si posizionarono ai vertici di un quadrato invisibile
disegnato in aria, mano nella mano due alla volta. Shun e Ikki, Hyoga e
Genepy, Tisifone e Megera ed Argo e Megamoon. I loro cosmi dorati si espansero
in modo incredibile. Niente avrebbe potuto scalfire le armature d’oro,
in quella situazione. Giano ci provò con il suo colpo più
potente, ma solo il cosmo respingeva al mittente ogni colpo. Fu allora
che si cominciò ad affacciare la sua parte bianca. Cambiò
colore di capelli in un istante e anche espressione degli occhi. - Questo
attacco è in grado di riportare alla ragione qualunque essere, per
quanto perfido e esaltato egli sia. - spiegò Megamoon - I nostri
cosmi ora sono catalizzatori della nostra fratellanza, che è un
legame più forte di ogni ideale, forse persino della fede in un
Dio. Giano, ora non puoi fuggire da nessuna parte, nemmeno verso l’alto.
-
- Il sole… - disse con voce piena di stenti Seiya
- Sta per sorgere. Presto… -
- Pronti al colpo. Attacco Fraterno! - quattro
scie d’oro partirono da loro e incrociarono Giano, bruciandolo sul posto.
Il suo cosmo era stato completamente pulito dalla malvagità che
albergava nel suo cuore. Giano fu sbalzato in aria dalla furia e colpì
violentemente la sfera dei cinque colori, poi ricadde pesantemente a terra,
rompendo il pavimento. Il sole era quasi sorto. La sfera di Saori era una
biglia.
- La sfera!… Atena… - Seiya era in fin di vita
e non riusciva ad utilizzare il settimo senso per guarire almeno in parte.
- Argo. La spada, presto. - Megamoon si fece
passare una spada da Argo, il saint del Piccolo Carro. L’armatura del piccolo
carro era una dispensatrice di armi. - In tutto - spiegò il piccolo
Argo - Possiede due spade che sono le impugnature dei manici, due bastoni
con doppia lama ai lati, i due scudi delle ruote, due coppie di doppie
alabarde dai cerchioni. E’ la versione povera dell’armatura di Libra. Le
armi sono potenti come quelle di Libra, anche se sono meno resistenti.
Megamoon, la spada. - Gliela lanciò e il saint la prese con mano
ferma ed esperta. - Riassapora la libertà, Atena! - tagliò
in due la sfera, con un gesto preciso ed esperto. Un raggio violaceo scaturì
dalla piccola pallina e centrò in pieno gli altri. Saori si materializzò
davanti ai suoi protettori bella come non mai, le armature d’oro sparirono
e lasciarono il posto alle varie armature dei saint. Il castello tornò
come prima della battaglia e Giano lasciò il posto al vero capo
degli Spiriti, Italo.
IL GRANDE DESTINO DELL’ITALIA
Di nuovo una meravigliosa alba splendeva sulla
Sardegna e sulla valle dove era affossato il Castello dell’Italia.
I veri spiriti rimasero a parlare ancora un po’
con i saint e scambiarsi opinioni sulla battaglia condotta vittoriosamente.
Si sentivano pieni di nuova energia combattiva, anche se spossati dal lungo
combattimento. Seiya era il peggio messo del gruppo, ma ciononostante era
stato salvato da Atena dopo la liberazione.
Italo ringraziò personalmente i ragazzi
per l’ottimo lavoro svolto. Si dispiacque soltanto di aver perso Genepy,
una delle migliori combattenti del suo gruppo, ma il destino volle che
lei diventasse la nuova Gold Saint di Capricornus, colei che avrebbe dovuto
prendere in consegna Excalibur da Atena, in quanto il saint del capricorno
è da sempre il ‘braccio armato’ della giustizia.
- Mi dispiace che tu debba andartene dal Castello,
ma il destino ha voluto così, lasciando che l’armatura di Capricornus
ti rivestisse con le sue sacre vestigia. -
- Forse è meglio così Italo. In
questo modo potrò difendere meglio il bene e l’Italia. Oltre che
l’umanità, come è sacro dovere sia di un saint che di uno
Spirito. A pensarci bene non è che cambi molto nelle mie condizioni.
-
- Bene. Che questo pensiero ti accompagni sempre,
e non dimenticarti mai chi sei e di cosa hai fato nel tuo passato. Lascia
che sia il presente a giudicarti, e non fare che i rimpianti del passato
ti offuschino la mente con le loro torbide spire. -
Detto questo, si salutarono calorosamente, poi
la giovane lasciò forse per sempre il castello che l’aveva ospitata
per tanti anni di seguito.
- Sei triste, Genepy ? -
- Non più Genepy, signorina Kido. D’ora
in poi sarò Deirdre. Sì. Sono triste. In fondo ho passato
molto tempo a quel castello. -
- Non so se rimpiangerai la vita qui al Castello,
ma di sicuro non lo farai al Grande Tempio. -
- Lo spero. vivamente. -
La grande sfera luminosa del sole estivo abbracciò
con i suoi caldi raggi il territorio montagnoso dell’isola, riscaldando
il campo di battaglia, tornato tranquillo dopo lo scontro immane. I cuori
dei combattenti erano ancora gonfi di stanchezza e adrenalina, che li infiammavano
ancora nonostante la battaglia si fosse risolta da tempo. Ma ci sono delle
emozioni nella vita che rimangono impresse a lungo, e che ci accompagnano
come ombre, ombre che ci sono amiche e che ci riscaldano come e a volte
più di quanto può fare un sole estivo, giusto quello che
salutava un nuovo momento di equilibrio e pace nella turbolenta ma comunque
bella e affascinante Italia.