RITORNO DAI CAMPI ELISI
Questo racconto comincia esattamente dopo la sconfitta di Hades, dio del mondo dei morti. Inoltre i nomi inseriti in questo racconti sono in parte “italianizzati” e in parte No. Solitamente metto il nome del colpo sia in versione manga che in versione cartone (es. per il sacro Aquarius – Aurora execution , oppure Pegasus Ryuseiken – Fulmine di Pegasus).
Lady Isabel, Sirio, Cristal, Andromeda, Pegasus
e Phoenix erano nei campi Elisi. Hades era appena stato sconfitto, e le
armature divine risplendevano mentre Atena si guardava ancora intorno,
munita della sua armatura.
“Ce l’abbiamo fatta!” disse ancora una volta
Andromeda con la sua voce sottile e incredula. “Pegasus! Pegasus!” Sirio
invece corse ad accertarsi dello stato di Pegasus, colpito a morte da Hades.
Fortunatamente l’amico si svegliò senza ferite gravissime, l’armatura
divina lo aveva protetto anche dai colpi del dio della morte. “Sirio…Sirio,
cosa mi è successo?” chiese Pegasus svegliandosi “Hades ti ha colpito,
ma fortunatamente sei vivo” rispose il Dragone, “Pegasus, Pegasus!” Cristal
e Andromeda corsero a salutare l’amico vivo, ma Atena li fermò:
“Ragazzi, fermatevi, non abbiamo tempo! Dobbiamo scappare subito!” “Cosa?!”
i cavalieri si stupirono molto.
“Non capite, non ricordate le parole di Hades!”
in quel momento nella mente dei cavalieri tutto tornò: “Non fatelo!
Se mi sconfiggete, tutto il mondo dei morti sarà sconvolto, fermi!”
“E quindi tutto scomparirà?” chiese Dragone per chiarimenti, e la
dea rispose “Non questo, però tutte le forme di vita che esistono
qui nell’Eliseo saranno spazzate via, non importa se siano dei o uomini!
Dobbiamo scappare via, oppure moriremo!” i cavalieri cominciarono a scappare.
Fortunatamente riuscirono a scappare via, e gettarsi nella super dimensione
prima di scomparire. Dietro di loro i campi Elisi cominciarono a tuonare,
mentre prima erano tanto armoniosi e Thanatos e Hypnos non volevano neppure
sporcarli di sangue.
La super dimensione era oscura e tenebrosa, ma
il rimbombo esplosivo non poteva ucciderli, dato che le sacre vestigia
nate dal sangue di Atena e dai pezzetti delle vecchie armature di bronzo
resistevano a questo vortice. All’improvviso Cristal notò qualcosa
che vagava nello spazio, praticamente ucciso. “Guardate, è Minosse!”
tutti gli altri guardarono sbalorditi il gigante del mondo dei morti sopravvissuto
per caso “Accidenti!” esclamò Phoenix “Quell’uomo è resistito!”
“Lasciamolo perdere! È meglio lui o la nostra vita, cavalieri? E
per giunta lui ha cercato di ucciderci!” esclamò Pegasus, ma sfortunatamente
Andromeda, preso dal suo spirito di salvataggio, tirò la Catena
di Andromeda per salvarlo. In quel momento però tantissime esplosioni
luminose cominciarono a turbinare. “Basta Andromeda, non abbiamo tempo,
l’Eliseo e tutto il mondo dei morti stanno andando in pezzi!” Phoenix afferrò
il fratello e poi tutti volarono lontano, salvandosi mentre tutto intorno
a loro esplodeva. Persino il corpo di Minosse andò in pezzi.
In quel momento tutti persero i sensi, mentre
tutto esplodeva…
“Aiuto! Sta esplodendo tutto…dove siamo?” chiese Pegasus appena sveglio. Andromeda, Phoenix e Sirio erano svenuti accanto a lui, mentre Cristal era già sveglio. Persino Atena, che aveva riunito la sua sacra armatura a terra, stava controllando la sorte dei 5 eroi. “Pegasus, siamo alla prima casa! Siamo salvi!” spiegò Cristal all’amico. Pegasus si guardò intorno: di Mu nessuna traccia. Poi si ricordò: Mu dell’Ariete, come del resto tutti gli altri cavalieri d’oro e persino quelli morti, si erano sacrificati per loro, per distruggere il muro del pianto. L’unica cosa che restava in suo ricordo era l’armatura dell’Ariete, ricomposta a terra al centro della prima casa dello zodiaco. Poco dopo anche gli altri si svegliarono, e notarono che le armature divine non erano più con loro. “Dove sono finite le armature divine?” chiese Phoenix a mylady, e lei rispose che le armature non potevano esistere al di fuori dell’Eliseo: quelle corazze portavano un potere immenso, grande fino a quello di sconfiggere un dio, come ad esempio Pegasus, che aveva distrutto Thanatos, e perciò non potevano essere assolutamente portate sulla terra. Le armature divine, ora, erano allineate nei campi Elisi, nel palazzo dove prima viveva il corpo di Hades, e sarebbero rimaste lì per tutta l’eternità. “Impossibile!” esclamò Dragone “Senza le armature divine non ne abbiamo altre! Le armature di Bronzo sono state tutte distrutte dalle varie battaglia dell’Inferno!” “Ha ragione Sirio” continuò Andromeda “Ora non abbiamo più armature!”; “Vi sbagliate” negò invece Atena “Ora indosserete le armature d’oro”.
DIVENTARE CAVALIERI D’ORO
“COSA?!?!?!” esclamarono all’unisono tutti i cavalieri
presenti “Non è possibile, noi non possiamo indossare quelle armature!”
disse Cristal “Per il semplice fatto che quelle che corrispondono ai nostri
segni zodiacali, ovvero quella di Micene, di Virgo, di Ioria, di Libra
e di Aquarius sono state distrutte nei campi elisi da Thanatos! Come possiamo
indossarle?” gli altri cavalieri erano sempre più confusi, l’unica
sicura di sé era lady Isabel, con il suo solito atteggiamento da
sapientona “Ha ragione Cristal” annuì Pegasus “Lasciatemi spiegare”
li fermò Atena “Ho scoperto di recente che le armature d’oro sono
come quella della Fenice, capaci di auto-rigenerazione!”. I cavalieri erano
sempre più confusi, e Phoenix, sicuro del primato della sua armatura,
negò, poi Sirio spiegò il perché: “Se sono dotate
di capacità auto-rigenerative, come mai quando sono state distrutte
da Thanathos non si sono rigenerate?” “Perché eravate in un luogo
sacro, e in un luogo sacro le armature non possono rigenerarsi! Invece
normalmente lo avrebbero fatto, ma non è mai successo perché
prima non erano mai state distrutte.” “E come mai i cavalieri d’oro non
erano a conoscenza di questo fattore?” chiese Andromeda, e lady Isabel
spiegò tutto:
“Dovete sapere che, fin dall’era mitologica,
solo l’armatura di Bronzo della fenice è capace di tornare a nuova
vita dopo essere stata distrutta. Le armature d’oro non avevano mai avuto
questa caratteristica, finché… tu Phoenix te lo ricordi sicuramente.
Sull’isola Death Queen, molto tempo fa, arrivò Virgo per sistemare
Phoenix, se non mi sbaglio.” “Sì” confermò Phoenix, e Atena
continuò: “Durante quella battaglia, tu subisti l’Abbandono dell’Oriente,
che ti costò una grande perdita di sangue. Il tuo sangue, legato
all’armatura della fenice, ha la capacità di auto-rigenerazione.
Così per prima l’armatura della Vergine acquisì questa proprietà.
Poi Virgo si scontrò con Ioria, e il sangue passò ancora.
Poi, una lotta dopo l’altra e un contatto dopo l’altro, tutte acquisirono
questa proprietà…capite ora?” i cavalieri finalmente avevano capito.
Tutte le armature d’oro, ora, erano tornate a nuova vita. “E perciò
dovremo indossarle?!” chiese Pegasus “Esatto. Ma non senza problemi.” Rispose
Atena, poi finì la sua lunghissima spiegazione “Micene di Sagitter,
Ioria del leone, Virgo, Aquarius e Libra sono tornati dal mondo dei morti,
pronti a combattervi regolarmente. Se vincerete, le loro armature saranno
vostre, oppure non ne sarete ancora degni e resterete senza armatura. Li
affronterete nelle loro rispettive case dello zodiaco. Ah…avete soltanto
l’ora della meridiana per sconfiggerli, oppure se il combattimento non
sarà ancora terminato o loro avranno sconfitto voi perderete comunque.”
Pegasus, Phoenix, Andromeda, Cristal e Dragone
furono molto entusiasti della faccenda. Avrebbero avuto l’opportunità
di guadagnare le armature d’oro, ma purtroppo a costo di dover sconfiggere
i cavalieri d’oro precedenti. Ma Andromeda aveva ancora un dubbio, e lo
chiese alla dea: “E se perderemo i vecchi cavalieri d’oro torneranno?”
ma Atena rispose di no, se avrebbero perso le armature sarebbero rimaste
lì senza un custode e le 12 case sarebbero rimaste senza custodi.
“Ora non c’è tempo però” disse Atena “Il male è sempre
pronto a colpire, ed è già ora di partire!” la dea puntò
una mano contro il gigantesco orologio a fiamme, e 5 si accesero: per la
precisione quella della quinta, della sesta, della settima, della nona
e dell’undicesima casa. “Ora andate, e guadagnatevi le sacre vestigia!
Io sarò con voi!” i cavalieri cominciarono immediatamente a correre:
per la terza volta la meridiana era accesa, e per la terza volta i cavalieri
d’oro erano partecipi delle loro avventure. Pegasus restò indietro,
voleva ricordare tutto:
passò per la seconda casa, quella del
Toro, e si ricordò di quando aveva sfidato Toro, e lo aveva sconfitto
raggiungendo per la prima volta il settimo senso. Poi corse veloce verso
la terza casa, e si ricordò dei due cavalieri che avevano conosciuto
il nome di cavalieri d’oro dei gemelli: Gemini, che purtroppo, corrotto
dal male nella sua anima, era diventato in passato Arles, malvagio grande
sacerdote, che alla fine era stato ucciso dallo scettro di Thule, e Kanon,
all’inizio malvagio generale dell’atlantico del nord che aveva provocato
la battaglia, poi compagno che si era sacrificato, sparendo insieme a Rhadamantis
con l’esplosione galattica. Era ormai arrivato alla quarta casa, non degna
di ammirazione: Death mask, il malvagio custode, era sempre stato malvagio,
prima cercando di uccidere Sirio e Fiore di luna, poi alleandosi con Hades
assieme a Fish. Quindi passò velocemente la quarta casa e giunse
alla quinta, dove Phoenix non era ancora arrivato, ma non vide Ioria: si
ricordò soltanto dell’eroismo di quel cavaliere, e osservò
l’armatura del leone montata a terra. Giunse poi al sesto palazzo, quello
della Vergine, dove stava prima Virgo, l’uomo più vicino a dio,
che aveva all’inizio ostacolato tutti nella corsa verso Arles ma poi si
era addirittura sacrificato cercando di fermare Aquarius, Capricorn e Gemini.
Proseguì alla settima casa, la casa di Libra, che gli portava caldi
ricordi del maestro di Sirio, un uomo che tutti credevano vecchio come
il cucco e che invece era giovane, di soli 18 anni. Passò anche
la casa di Scorpio, l’ottava, ricordando quante fatiche avevano fatto per
superarla. Infine arrivò alla sua meta, mentre il fuoco bruciava
nella meridiana: la nona casa. Entrò e vide un uomo, in fondo alla
casa con un buco in mezzo formato la prima volta dalla freccia del Sagittario:
Micene.
PEGASUS, IL BIG BANG
“Micene! Micene di Sagitter!” esclamò Pegasus
molto felice, poi corse davanti al cavaliere che era ed è il suo
eroe, l’uomo che 13 anni prima salvò Atena da Arles e poi venne
ucciso da Capricorn. “Micene!” ma per tutta risposta, l’uomo fermò
Pegasus con un braccio “Pegasus…credimi, neanche a me piace combattere
contro di te. Ti ho sempre aiutato con l’armatura di Sagitter dal paradiso
dei cavalieri, quel giorno a Nuova Luxor aiutandoti contro Ioria, nella
nona casa, contro Nettuno e anche da Hades… e credimi, ti donerei volentieri
questa armatura senza lottare, ma non posso, Atena vuole che tu te la guadagni
sudando…e quindi combattiamo!” Pegasus si fermò, e poi si rese conto
che non poteva pensare al passato, l’unica cosa a cui doveva pensare ora
era sconfiggere Micene, seppure si preparò a colpirlo a malincuore,
dato che quell’uomo rappresentava molto per lui. “Preparati, Pegasus…vediamo
quali dei nostri fulmini va più veloce! Per il Sacro Sagitter!”
Pegasus cercò di ribattere: “Fulmine di Pegasus!” ma tra i due colpi
purtroppo non ci fu confronto, i fulmini del Sacro Sagitter viaggiarono
ad una velocità molto superiore a quella di Pegasus e lo colpirono
in pieno, scaraventandolo contro una colonna.
“Mi dispiace Pegasus, ma tra le nostre velocità
non ci sono confronti! Tu, dato che nel corso delle battaglie ti sei molto
migliorato, lanci i colpi a una velocità grande più di quella
di un cavaliere d’argento…ma non come quella di un cavaliere d’oro! E inoltre
non indossi vestigia di alcun tipo, mentre la mia armatura del Sagittario
è una corazza d’oro!” Sagitter si preparò a mettere fuori
combattimento Pegasus con la Sagitter arrow, la freccia del Sagittario,
e nonostante non volesse ferirlo non ebbe scelta: “In nome della dea Atena!
Freccia del Sagittario!” Pegasus in un istante capì che la freccia
lo avrebbe sconfitto, così ribatte con il suo Pegasus Suiseiken,
la Meteora di Pegasus, il colpo più potente che il cavaliere possedeva:
la meteora che viaggia ad altissima velocità riesce a contrastare
la freccia, che torna a Micene; il cavaliere di Sagitter la afferra, e
si prepara ad attaccare nuovamente, mentre Pegasus ha quasi esaurito del
tutto le energie dopo un colpo simile. “Mi spiace, Pegasus. Non vorrei
farti del male, vorrei soltanto darti questa armatura…ma se non ne sei
degno dovrò sconfiggerti! Sarà il Sacro Sagitter a decidere
il tuo destino!” Micene comincia a caricare nella mano sinistra l’abbagliante
luce del colpo più forte di Sagitter, mentre Pegasus ragiona: se
nemmeno il suo Suiseiken è riuscito a oltrepassare le difese di
Sagitter, come potrà farlo?
All’improvviso però una calda voce lo
aiuta ad alzarsi: è Atena. “Pegasus… non farti sconfiggere da Micene,
tu meriti quell’armatura, tu devi averla! Coraggio Pegasus, attacca!” la
dolce voce di lady Isabel, follemente innamorata di Pegasus, risuonò
nella mente del cavaliere di Pegaso. “Mi spiace Sagitter, ma devo sconfiggerti!
Non posso lasciare la nona casa senza un custode!” urlò Pegasus,
poi si alzò in piedi e cominciò a formare le tredici stelle
della sua costellazione con le mani. “Bravo, sei coraggioso e questo non
ti fa difetto, però non posso garantirti che la nona casa avrà
un custode dopo di me!” Micene raggiunse il culmine massimo, poi i due
cavalieri lanciarono i loro colpi:
“Fulmine di Pegasus!!!” “Per il Sacro Sagitter!!!”
entrambi i colpi erano molto forti. “Pegasus! Ancora non sei veloce come
me, presto i fulmini del Sacro Sagitter ti colpiranno come prima!” ma,
contrariamente all’ipotesi di Micene, Pegasus continuò a lanciare
il suo fulmine senza subire quelli dell’avversario. “Cosa sta succedendo?!
Perché Pegasus non viene investito dal mio colpo? Può darsi
che…!” il cavaliere d’oro si accorse che tutti i fulmini di Pegasus incontravano
quelli del Sacro Sagitter e si annullavano a vicenda, senza nessun vincitore
“E va bene, sei forte come me, hai raggiunto la velocità della luce,
ma chissà se potrai sconfiggermi!” in quel momento però tutti
i fulmini di Pegasus cominciarono a esplodere, provocando tante piccole
esplosioni di luce che cominciarono a circondare tutto. Ormai i fulmini
erano diventati tante piccole esplosioni. Micene si accorse di essere quasi
contrastato da quel nuovo colpo “Grande esplosione di Pegasus!!!” questo
nuovo colpo, il Pegasus big bang, riuscì a superare il Sacro Sagitter
e a colpire Micene, che sbatté violentemente contro il muro della
nona casa. L’armatura del Sagittario si staccò da lui e si riunì
formando il Sagittario. “Sei stato eccezionale, Pegasus… ti meriti la mia
armatura.” Micene sparì nel nulla, la sua missione era terminata
e così tornò nel mondo dei morti. Appena il cavaliere scomparve,
l’armatura d’oro di Sagitter si montò sopra il corpo di Pegasus,
riconoscendolo come nuovo cavaliere d’oro del Sagittario.
ALLIEVO CONTRO MAESTRO
Anche Sirio corse velocemente per le case, mentre
la fiamma della nona casa si spense. Sperò tra sé e sé
che Pegasus fosse riuscito a ottenere l’armatura del Sagittario, mentre
attraversava le case: era giunto alla terza, dove notò l’armatura
rappresentante un androgino, quella di Gemini. Corse poi attraverso i palazzi
del Grande Cancro, del Leone e della Vergine, ricordando in particolare
Cancer, e tutta la sua immensa malvagità. Poco dopo arrivò
alla settima casa, luogo molto importante per lui: dentro quella casa per
la prima volta aveva usato le vestigia di Libra, liberando Cristal dalla
teca di ghiaccio in cui lo aveva chiuso Camus.
Ma questa volta c’era Libra ad aspettarlo, e
non Cristal congelato. Sirio gioì nel vedere ancora una volta il
suo maestro, anche se lo vedeva così innaturale: quel maestro dei
5 picchi era giovane, di soltanto 18 anni, mentre il maestro che aveva
sempre conosciuto lui aveva 261 anni.
“Salve Sirio. Come ben sai sei sempre stato il
mio allievo prediletto, e non vorrei mai farti del male, ma devo ubbidire
ad Atena.” Lo salutò il maestro “Certamente” rispose Dragone “Non
mi aspetto di sconfiggerla, comunque in nomine di Atena ce la metterò
tutta!”. “Che la battaglia abbia inizio dunque…” immediatamente Libra cominciò
con la sua tecnica segreta, il Rozan Hyakuryuha, il colpo dei cento draghi,
e investì in pieno Dragone, che tentò invano di ribatte con
il Colpo segreto del drago nascente, il Rozan Shoryuha. Quando l’allievo
fu a terra, Libra parlò: “è abissale la differenza tra i
nostri draghi. Soltanto se riuscirai a paragonare il tuo drago al mio potrai
vincere, oppure sarai di certo sconfitto”. Sirio, però, si rialzò,
nonostante fosse ferito. “Lo so maestro. So bene che dovrò raggiungere
una potenza che non ho mai neppure immaginato per sconfiggerla. Ma lo farò
in nome dei cavalieri d’oro defunti e di Atena!”. Libra si stupì
molto di questo: Sirio ormai non aveva alcuna esitazione, era prontissimo
a sconfiggere il suo stesso maestro pur di proteggere la dea Atena “Anche
Cristal dovrà vedersela con Aquarius, il suo maestro. Per lui la
sofferenza sarà ancora più grande, perché ha già
ucciso Aquarius una volta, e farlo di nuovo lo farà stare malissimo.
Quindi non voglio essere inferiore a lui! Colpo dei cento draghi!” Libra
e Sirio lanciarono lo stesso colpo: i duecento draghi che in totale si
affollarono nella casa della Bilancia si colpirono a vicenda, e le potenze
erano pari: entrambi i combattenti vennero scagliati lontano. “è
incredibile…per un istante Sirio ha raggiunto una potenza pari alla mia,
grazie alle sue doti. È un uomo incredibile” commentò Libra,
ricordando anche l’occasione in cui Sirio si era sacrificato, raggiungendo
la Pienezza del Dragone e eliminando Capricorn, tutto per salvare Atena
e Pegasus, Andromeda e Cristal.
“Sirio, mi spiace doverti sconfiggerti nonostante
tu sei un uomo che è più che degno di vivere. Dovrò
sconfiggerti comunque.” Libra cominciò ad emanare il suo cosmo massimo,
e Sirio si accorse che il Colpo dei cento draghi Libra non l’aveva lanciato
con tutta la sua potenza. “Maestro, come fa a emanare un cosmo così
potente?!” “Te lo spiego subito. Vedi, fino ad adesso ho detto che il mio
colpo segreto è il Colpo dei cento draghi, il Rozan Hyakuryuha,
ma non è la verità. Il mio colpo più potente, che
non uso dalla guerra sacra precedente, nemmeno contro Sion l’ho usato,
si chiama Per la Sacra Libra”. Dopo queste parole, dietro a Libra si distinse
una figura creata dal suo cosmo: una gigantesca bilancia d’oro. “Per la
Sacra Libra?!” esclamò Dragone incredulo. Non aveva mai saputo dell’esistenza
di questo colpo, e chiese al maestro dei 5 picchi cosa provocava. “Vedi
Dragone, la Sacra Libra non fa del male. L’unico suo effetto è quello
di togliere in un istante tutti i sensi, poi addormentare in eterno l’avversario,
che poi viene appoggiato su un piatto della Bilancia e resta lì
dormendo per l’eternità.” Sirio si stupì molto: come avrebbe
fatto a fermare la Sacra Libra? “Preparati, sto arrivando” il cosmo di
Libra raggiunse la vetta massima, mentre la Bilancia d’oro cominciava ad
uscire dalle sue mani. “Come faccio a fermare quel sacro colpo! Forse con
la Pienezza del dragone!” “Certo, con quella mi ucciderai di sicuro, è
invincibile, però moriresti anche tu! E se ti sacrificassi la settima
casa non avrebbe comunque un custode. Adesso, Sirio, dovrai riposare su
questa bilancia in eterno…PER LA SACRA LIBRA!!!” in quel momento, mentre
la Grande bilancia lo stava per colpire, Dragone si rese conto che non
poteva mollare. Per i suoi amici e per Atena. Il suo cosmo ultimo si risvegliò,
ancora più grande di quello di Libra, e lanciò il suo colpo:
“Colpo del dragone d’oro!!!!!” un immenso e possente dragone d’oro uscì
dalle mani di Sirio, e colpì in pieno la Bilancia. Libra restò
per un attimo immobile. “Sirio, hai fatto la cosa che nessuno era mai stato
in grado di fare…hai distrutto la bilancia sacra.” Dopo queste parole,
la Bilancia d’oro di Libra andò in pezzi, trafitta dal Dragone d’oro.
LA SECONDA BATTAGLIA DEI GHIACCI
Cristal vide già due fuochi spenti: Sagitter
e Libra. Ovviamente lui deve dirigersi verso l’undicesima casa, quella
di Aquarius. Gli si stringe il cuore però, pensando che dovrà
ancora affrontare il suo maestro Camus, che già per una volta ha
ucciso: questo infatti lo fa sentire molto male. Si ricordò di quando
lo aveva sconfitto: Aquarius che lanciava il Sacro Aquarius, e lui che
faceva lo stesso: alla fine entrambi erano caduti a terra senza forze,
mentre Pegasus e Andromeda correvano da soli verso Fish. Però cerco
di scacciare questi brutti pensieri, doveva proseguire. In fondo la fiamma
della casa dell’Acquario si consumava secondo dopo secondo. Perciò
corse attraverso le case: passando per l’ottava vide l’armatura di Milo
composta a terra, in forma di Scorpione. Si ricordò anche della
battaglia contro Scorpio, poi corse veloce attraverso le altre: la nona,
la decima di Capricorn, e poi…l’undicesima. Entrò deciso e trovò
Aquarius.
“Cristal. Di nuovo tu” lo salutò il maestro
del suo maestro “Aquarius, per me combatterla ancora è una terribile
ferita al cuore, ma dovrò farlo”. Aquarius non sembrò stupito
dalle parole di Cristal: “Lo immaginavo, è ciò che provo
anche io. Mi dispiace Cristal, ma come l’ultima volta mi dovrò battere
fino alla morte contro di te”, “Anche io” rispose Cristal, e il duello
cominciò alla massima potenza: il Diamond Dust, ovvero in italiano
la Polvere di diamanti, si abbatté su Aquarius, che la assorbì
come l’ultima volta che avevano combattuto: poi Camus ribatté con
la sua Polvere di diamanti, che travolse Cristal e lo sbatté contro
il muro. “Mi dispiace, Cristal, ma se anche l’ultima volta mi hai sconfitto
questa volta cambierà tutto!”. Cristal si alzò con fatica,
pronto a ribattere, ma si rese conto che Aquarius, anche se era morto,
aveva comunque aumentato la sua potenza. Si preparò dunque a cambiare
colpo, e lanciò l’Aurora del nord. Prima che l’attacco potesse raggiungere
il suo avversario, però, Aquarius lanciò il Sacro Aquarius
(Aurora Execution), e travolse nuovamente Cristal. Il cavaliere del Cigno
non riusciva a capire: se l’ultima volta era riuscito a superare Aquarius,
come mai ora non ce la faceva? “Risponderò al tuo dubbio, Cristal”
disse Aquarius, immaginandosi ciò che Cristal pensava “Vedi, il
cosmo ultimo non è facile da manovrare per voi cavalieri di Bronzo,
e se non fosse stato per l’aiuto dello scettro di Thule, che vi ha aiutato
a vincere ogni battaglia, voi sareste stati uccisi. Perciò, anche
se tu hai avuto una volta lo zero assoluto, adesso non lo sai controllare
bene!” dopo queste parole, Aquarius lanciò il colpo con cui sperava
di concludere la lotta, il Freezing coffin, ovvero la bara di ghiaccio,
che intrappolò Cristal. Quando però stava per girarsi e andare
via, dichiarando la vittoria, nella sua mente tornarono i ricordi della
prima battaglia tra lui e Cigno: la teca di ghiaccio lanciata da Camus,
poi Cristal che riesce a liberarsi. Immediatamente si girò, e si
accorse che era successo ancora: Cristal aveva rotto nuovamente quel colpo.
“Non ha capito che la bara di ghiaccio su di me non funziona, Aquarius?”
urlò Cristal, preparando anche lui l’Aurora Execution. Per tutta
risposta, anche Aquarius scagliò nuovamente il suo colpo segreto.
I due colpi sembrarono equivalersi per qualche secondo, ma infine Camus
vinse ancora: “Cristal, forse non lo hai capito. L’unico modo che hai per
fare in modo che il tuo Sacro Aquarius superi il mio e quello di congelarmi
prima! Forse allora potrai avere questa armatura. Ne sei certamente degno,
ma devi dimostrarmelo!” per l’ultima volta Aquarius alzò le mani
e le unì a pungo. La donna comparve dietro di lui, e cominciò
a rovesciare il vaso sacro “Fermami ora, Cristal! Fermami, oppure questa
casa sarà vuota!” Cristal si rese conto che per Atena, per i suoi
amici e anche per Aquarius, per non deluderlo, doveva colpirlo e sconfiggerlo.
“Aiutami Maestro dei ghiacci! Guardami dal cielo e dimmi se ho imparato!
Tifone congelante!!!” il nuovo colpo massimo di Cristal, probabilmente
un unione dell’Aurora del nord e della Polvere di diamanti, nel manga Kolodny
smerch, venne sparato contro Aquarius, che venne completamente congelato
mentre abbassava le mani, pronto a scagliare il Sacro Acquario.
Per qualche secondo Aquarius rimase congelato,
poi si destò, distruggendo il ghiaccio. “Cristal, sei molto forte,
però non è sufficiente ancora!” in quel momento si accorse
che l’allievo era già nella posizione del Sacro Aquarius “Perciò…hai
usato quel nuovo colpo per congelarmi e poi…” “Sconfiggerti!” terminò
la frase Cristal “Per il sacro Aquarius!!!” il colpo tramandato dal maestro
del maestro di Cristal investì Camus, scaraventandolo lontano e
congelandolo completamente. L’armatura dell’Acquario si staccò dal
suo corpo e si montò su quello di Cristal. Poi Aquarius scomparve,
mentre Cristal pianse molto per aver dovuto eliminare ancora il suo maestro.
Nel frattempo la fiamma della casa dell’Acquario si spense.
LE CATENE DI ANDROMEDA CONTRO VIRGO
Anche Andromeda, come Cristal, Dragone e Pegasus
prima di lui, stava cercando di raggiungere la sesta casa e poi sconfiggere
Virgo. Passò per la casa dei Gemelli, dove si ricordò della
sua battaglia contro Gemini, che aveva cercato di spedirlo nella Dimensione
oscura: poi passò per la casa del Cancro Gigante e del Leone, e
infine arrivò a destinazione. Si fece coraggio ed entrò,
consapevole che quella battaglia sarebbe stata per lui una delle più
difficili della sua vita. Infatti Virgo lo aveva già sconfitto una
volta… entrò e trovò Virgo in meditazione. Immediatamente
lanciò la Catena di Andromeda contro Virgo, che pronunciò
la parola Kahn e purtroppo, come l’ultima volta, respinse la catena contro
Andromeda, gettandolo a terra. “Non sapevo che tu avessi ancora la tua
catena, Andromeda” disse Virgo “Pensavo che fosse stata distrutta assieme
alla tua armatura”, “La catena non è stata distrutta, è la
mia unica arma…a parte ovviamente la Nebulosa.” Rispose Andromeda, e Virgo
parlò ancora: “Beh, mi spiace, ma non potrai ottenere l’armatura
della Vergine. Io sono invincibile”. “Questo è da vedere, Virgo!”
“Non dire sciocchezze, Andromeda, lo sai meglio di me, e mi dispiace” disse
il cavaliere di Virgo “Però la tua catena sarà sempre ritorta
contro te stesso se la userai contro di me, come è già successo
varie volte. Meriteresti questa armatura, però dovrai guadagnartela
sconfiggendomi!”. Andromeda in quel momento ricordò momenti terribili:
lui che scagliava la catena contro Virgo, e il cavaliere che la fermava
facilmente, poi lo stritolava. Approfittandosi della distrazione di Andromeda,
Virgo lanciò l’Abbandono dell’Oriente, o Tenia kofuku, e colpì
il nemico, scaraventandolo contro il muro. Andromeda decise di reagire,
per non subire nuovamente il colpo dell’avversario “Onda del tuono!” urlò,
poi fece saettare velocemente la catena contro Virgo, che però disse
Kahn appena in tempo e sbatté a terra la catena. Il cavaliere della
Vergine si accorse però che Andromeda lanciava con sempre più
abile maestria la sua catena, e diventava sempre più pericoloso.
Andromeda mostrò tutta la sua debolezza e la sua fragilità,
era indeciso nell’attaccare Virgo, non ne aveva voglia, e questo gli fece
subire un secondo colpo nemico: “Abbandono dell’oriente!” urlò nuovamente
Virgo, scagliando lontano Andromeda. Ma nonostante questo, lui continuava
a rimanere fermo e immobile, senza reagire. Tutto d’un tratto il coraggio
lo aveva investito: “Virgo, per la dea Atena e per proteggere sempre la
sesta casa io ti sconfiggerò! Catena di Andromeda!” “Ora basta!”
rispose seccato l’avversario, poi manovrò nuovamente la catena formando
la tagliola intorno ad Andromeda, la stessa tecnica che lui aveva usato
contro il Lupo di Kira. Tutto questo però lo fece con difficoltà:
la catena era sempre più difficile da comandare, perciò Virgo
decise di concludere alla svelta: “Mi spiace Andromeda, ti ho già
detto che devi guadagnarti l’armatura sacra! Se resisti a questo colpo
potrai continuare, oppure ci saluteremo! Volta di Minosse!” la Volta di
Minosse, o Rikudo Rinne, colpì Andromeda, cercando di spedirlo in
uno dei mondi dell’Ade “Andromeda, per te forse potrò scegliere
il mondo celeste!” urlò Virgo per terminare tutto, ma Andromeda
formò la Nebulosa intorno a lui e non si mosse di un centimetro.
Virgo cercò di manovrare la catena e toglierla di mezzo, ma non
successe nulla: ora il Kahn non era più efficace contro la catena.
Il Rikudo Rinne venne fermato dalle catene, che continuarono a difendere
il loro protettore. “Virgo, al contrario di Phoenix, che nella sesta casa
si rese conto dell’impossibilità di sconfiggerti, io potrò
farlo!” urlò Andromeda, e preparò la catena a un nuovo colpo,
“Stolto! Ti sarà impossibile!” replicò Virgo, mentre la catena
partiva all’attacco:
”Great Capture, Grande cattura!” urlò
Andromeda, e la sua catena indipendente dal potere di Virgo strinse in
una morsa mortale il cavaliere della Vergine. Virgo era stupito, nessuno,
a meno che Phoenix e Camus, Shura e Saga uniti insieme, lo aveva mai fatto
sfoderare quella tecnica: una persona così debole ed effeminata
come Andromeda poteva farcela? Eppure aprì gli occhi prima di subire
ferite dalla Grande cattura: “Per il Sacro Virgo!!!” il colpo segreto di
Virgo, con la caratteristica di essere praticamente invincibile, fece letteralmente
a pezzi la catena di Andromeda e cominciò a togliere i sensi ad
Andromeda. Virgo alzò il rosario delle 108 sfere, ora tutto chiaro
dato che i 108 specter erano scomparsi per sempre, e urlò: “Primo
senso, scompari!” togliendo ad Andromeda l’odorato. Il cavaliere di Bronzo
cercò immediatamente di fermare Virgo prima di perdere tutti e 5
i sensi. Immediatamente caricò il suo colpo e lanciò la Corrente
della Nebulosa, o Nebula Stream, ma Virgo non sembrava preoccupato: “Una
corrente del genere non può fermarmi del tutto! Secondo senso, scompari!”
nell’istante in cui il gusto scomparve da Andromeda, la Nebulosa di Andromeda
esplose, trasformando lo Stream in Storm, ma Virgo, aprendo le braccia,
annullò il vento devastante che aveva sconfitto Syria e Fish. “Come
è possibile…” balbettò Andromeda mentre Virgo gli toglieva
la vista “Ecco, forse non lo sai, ma come io posso annullare il vento infuocato
delle Ali della fenice posso anche annullare la Nebulosa di Andromeda!
Ora arrenditi, tatto sparisci!” anche il quarto senso abbandonò
Andromeda, a cui restava solo l’udito. Doveva riuscire a sconfiggere Virgo
prima che Virgo gli eliminasse l’ultimo senso. Virgo si accorse che l’aria
della Nebulosa turbinava ancora nella stanza, così decise di togliere
al suo nemico il quinto senso, però Andromeda, accumulando l’ultima
forza che gli restava unendola all’aria della Nebulosa, lanciò il
suo nuovo colpo: “Nebulosa turbinante di Andromeda!!!” Virgo cercò
di annullarlo, ma era troppo potente: tolse ad Andromeda l’ultimo senso,
poi venne investito dalla Nebulosa e tornò nel mondo dei morti mentre
l’armatura della Vergine si ricompose nella donna in preghiera a terra.
SCONFIGGERE IL LEONE FURIOSO
Ormai tutte le fiamme delle case, l’Acquario,
la Bilancia, il Sagittario e la Vergine, si erano spenti: soltanto quella
della quinta casa ardeva ancora. Phoenix era pronto a combattere con tutte
le sue forze Ioria, un cavaliere che non conosceva bene. Sapeva però
che la sua forza era quella di un Leone d’oro che mostra le sue zanne.
Attraversò le prime 4 case poi giunse nella quinta. Ioria lo stava
aspettando, già pronto a lottare: “Salve, tu sei Phoenix” si presentò
“Esatto” rispose Phoenix “Cominciamo questa battaglia!” e si preparò
a lanciare un colpo, ma Ioria gli fece segno di fermarsi un istante, poi
gli parlò: “Prima di combattere voglio ringraziarti per aver sempre
aiutato Pegasus e gli altri, sia alle stanze di Arles che in Asgard che
nel Regno degli abissi, inoltre li hai anche aiutato a sconfiggere Hades.
So che la tua armatura è rinata dal sangue di Virgo.” “Esatto” annuì
Phoenix “Ma purtroppo non ne sono in possesso, perciò ti sfiderò
senza, ma non illuderti! Ali della fenice!” il vento infuocato dell’attacco,
in giapponese Houyoku tensho, viaggiò contro Ioria, che però
lo fermò alzando le mani “Purtroppo per te questa tecnica non ha
alcun effetto…e adesso è il mio turno! Per il Sacro Leo!” tutte
le luci del Sacro Leo andarono a segno, scaraventando Phoenix dall’altro
lato della quinta casa. “Vedi, Phoenix, l’unico modo che avrai di sconfiggermi
è dimostrarti al mio livello…solo allora il Leone d’oro che è
addormentato potrà svegliarsi!” “E dimmi, Ioria…” chiese Phoenix
rialzandosi a fatica “Qualcuno ha mai svegliato il Leone d’oro?” Ioria
ci pensò un attimo su poi rispose “Sì, una volta… quando
ho scoperto che Virgo era morto per colpa dell’Urlo di Atena di Gemini,
Capricorn e Aquarius, sono andato su tutte le furie. Ma a parte quella
volta non è mai successo” Phoenix alzò ancora le mani: “E
allora spero di riuscirci io! Ali della fenice!” anche questa volta Ioria
alzò le mani e fermò l’attacco “Non lo capisci che non è
efficace, prova con qualcosa di nuovo! Per il Sacro Leo!” ma questa volta
Phoenix, preparato a questa reazione, con alcuni salti riesce a vedere
il colpo alla velocità della luce e a schivarlo. Poi attacca Ioria
con il Phoenix no Ken, il pugno infuocato della fenice, e Ioria riesce
a bloccarlo a pochi centimetri dalla su fronte.
“I miei complimenti, sei migliorato! In una sola
volta sei riuscito ad imparare a schivare il mio Sacro Leo! Sei veramente
un degno cavaliere, Phoenix” disse Ioria, “Certamente, e intendo migliorare
ancora…prima che l’ora di Leo finisca io ti sconfiggerò, lo giuro!”
Phoenix si preparò probabilmente ad attaccare per la terza volta
con le Ali della fenice, ma Ioria era ormai preparato e la strategia di
Phoenix fallì: “Mi spiace, ma solo colpendomi molto forte potrai
svegliare il leone che dorme! Ma non ci riuscirai! Senza vestigia non potrai
mai ferirmi, soltanto un cavaliere d’oro può farlo! Zanne del leone!”
il cosmo di Ioria in quel momento si trasformò in delle zanne, che
circondarono Phoenix e poi lo morsero. Phoenix distinse un maestoso leone
d’oro che lo mordeva. Dopo questo colpo il cavaliere della fenice cadde
a terra senza forza. “Mi spiace, ma devo combatterti per non disonorare
il nome di Atena e di Leo!” esclamò Ioria, convinto di aver già
concluso la battaglia, ma Phoenix, come la fenice che rinasce, si rialzò
nuovamente: “Io non perderò, stanne certo, Fantasma diabolico!”
ma anche questo colpo fu evitato da Ioria, che poi lanciò un ennesimo
colpo: “Artiglio del leone!” questa volta fu l’artiglio del leone a colpire
Phoenix. Ioria puntò il dito contro di lui e poi gli fece un grosso
foro nella carne, come se gli si conficcasse un artiglio.
“Non vorrei farti ancora più male, arrenditi!”
urlò Ioria, notando le orribili condizioni di Phoenix, ma poi si
rese conto che non era altro che una illusione: Phoenix non aveva subito
nessun artiglio del leone, era illeso! “Questo…significa che…” “Che il
fantasma diabolico, il leggendario Phoenix Gemnaken, ha fatto centro! Ioria,
sei stato colpito senza accorgertene!” Ioria questa volta si infuriò:
distingueva la Fenice innalzarsi dietro a Phoenix, deridendo il leone.
Così la forza del leone si svegliò completamente. “Lo hai
voluto tu, ora prendi questo colpo finale, Phoenix! Per il Sacro Leo!!!”
Phoenix vide tutte le luci del Sacro Leo, molto più veloci della
volta precedente, avvicinarsi a lui per distruggerlo. “Questa volta non
potrai evitarle, soltanto un cavaliere d’oro potrebbe farlo!” Phoenix stava
per essere colpito, non sarebbe mai resistito a un colpo del genere… e
invece No. Pieno di forza di Atena vide il Sacro Leo veloce come la volta
precedente, e poi lo evitò. Quando si trovò davanti a Ioria,
però, si rese conto che, anche se il suo avversario era sbalordito,
le Ali della fenice non gli avrebbero causato danni, come le volte precedenti…ma
le fiamme della fenice ardevano più che mai all’interno del suo
corpo, così lanciò il suo nuovo colpo: “Vortice infuocato
della fenice!” il suo nuovo colpo, simile alle Ali della fenice però
molto più veloce, creò un vortice infuocato, e la fenice
volò contro Ioria, bruciandolo e facendolo sbattere contro il muro.
L’armatura del leone si ricompose a terra, mentre Ioria tornò nel
mondo dei morti, conclusa la sua missione. Ora tutti e 5 i cavalieri di
Bronzo erano divenuti d’oro…
ANDATE, NUOVI CAVALIERI D’ORO!
Lady Isabel era terribilmente in pensiero per
i 5 cavalieri: guardò la meridiana e vide anche l’ultima ora, quella
della casa di Leo, finire. Si preoccupò un po’, così decise
di attraversare le dodici case per vedere cosa stesse succedendo.
Attraversò velocemente la prima e giunse
a quella dove prima stava Toro, prima di essere ucciso da Niobe, uno specter
incaricato di aiutare Gemini, Capricorn e Aquarius. Lì trovò
Cristal e Pegasus, che pieni di ferite e con l’armatura d’oro addosso sorreggevano
Andromeda, senza più i 5 sensi dopo la battaglia contro Virgo. “Sta
bene?” chiese Atena spaventata “Sì, ha vinto lui. Ma con vari danni.
L’armatura della vergine è alla sesta casa” disse Pegasus, poi Cristal
concluse la frase: “Non da segni di vita perché probabilmente Virgo
ha usato su di lui il Sacro Virgo, e deve avergli tolto i 5 sensi. Lei
può fare qualcosa?” “Ma certo” rispose Atena, poi alzò in
alto lo scettro di Thule, che emanò dei raggi benefici e salvò
Andromeda dal potere di Virgo. “Cristal! Pegasus! Dove sono Sirio e Phoenix?”
chiese il ragazzino dopo essersi svegliato. “Chi, parli dei nuovi cavalieri
d’oro di Leo e di Libra?” disse una voce, poi nella seconda casa entrarono
anche Dragone e Phoenix, con le rispettive vestigia d’oro indosso. “Sirio!
Phoenix!” urlò felice Andromeda, poi corse a salutare il fratello.
“Perfetto, vedo che nessuno di voi ha fallito nella missione. Adesso siete
cavalieri d’oro, e ricordate che potrete comunque usare i vostri vecchi
colpi… Andromeda, in qualche modo riusciremo ad attaccare la catena all’armatura
della Vergine, così non sarai privato della tua arma”. Perciò
tutto finì bene: i cavalieri d’oro andarono alle loro rispettive
case, pronti ad affrontare nuove minacce, in nome di Atena.
By Gump-chan