LA VENDETTA DELL'OSCURITA'

Giunto alle porte della quinta casa Pegasus distinse chiaramente la presenza dell'amico Ioria, anche se il suo cosmo pareva differente: come se una parte di esso fosse votata al male.
Pegasus non diede importanza a quella che pensò essere una sciocchezza e si rivolse con entusiamo all'amico: "finalmente ti ritrovo Ioria, il tuo aiuto mi sarà propizio per salvare Lady Isabel".
"Non capisco di cosa stai parlando" disse il cavaliere di Leo quasi ad interromperlo. Arles durante lo scontro tra Virgo e il Leone aveva plagiato la mente di quest'ultimo approfittando di un momento di debolezza causato dal duro combattimento.
I suoi occhi erano iniettati di sangue, aveva uno sguardo veramente spietato.
Sarebbe tornato normale soltanto dopo aver ucciso un nemico e Pegasus era la vittima prescelta da Arles.
Il primo colpo di Ioria lasciò il cavaliere di Atena a terra senza parole. Il settimo senso gli permetteva di muoversi alla velocità della luce e i suoi colpi parevano invisibili a Pegasus, il cui fulmine era lento e prevedibile agli occhi dell'avversario.
Invocò più volte il nome di Atena ma nonostante iniziasse a distinguere i colpi del Leone era palesemente inferiore e sentiva prossima la sconfitta.
"Per il sacro Leo!!" tuonò Ioria sferrando una sfera infuocata verso il giovane avversario che fu ridotto in fin di vita, con l'armatura ormai a pezzi ai piedi di una colonna del tempio.
L'arrivo di Cassius, suo antico rivale, soprese Pegasus che aspettava disperato l'aiuto di un amico. Il poderoso abitante di Atene non lo era mai stato ma rappresentava l'unica speranza per la salvezza di Atena e della giustizia.
Ben conscio di non avere chances contro un cavaliere d'oro Cassius si gettò con disperazione verso Ioria che lo fulminò rapidamente con uno dei suoi colpi, come se avesse scacciato un insetto.
La vista di quel nemico inerte e totalmente privo di vita ruppe il sortilegio di Arles e Ioria resosi conto dell'accaduto corse in aiuto di Pegasus per prestargli le necessarie cure.
Lo scontro con Virgo era la sua prossima fatica e prima di affrontarla aveva pochi minuti per recuperare le energie.
Chi si trovava davvero in difficoltà era Phoenix, circondato dai soldati di Ades era destinato a morte certa visto il tentativo di ribellione.
La vista del fratello lo aveva rincuorato ma non riusciva a spiegarsi la sua presenza in quel luogo con cui, pensò perplesso, non aveva nulla a che fare.
"Shun, come è possibile che tu sia qui?". Le parole gli uscivano rotte per l'emozione ma qualcosa nello sguardo del fratello non lo convinceva.
Il viso di Andromeda accennò a un sorriso mentre la catena si mosse rapidamente contro Ikki provocandogli un brutto taglio al braccio. Evidentemente l'animo di Shun era cambiato ma il fratello non se la sentiva di attaccare, qualcosa gli impediva di rivolgere i suoi colpi violenti contro quel viso che gli aveva da sempre ispirato tenerezza.
Ades provava un senso di piacere guardando il sangue uscire dalle tante piccole ferite che aveva inferto a Phoenix; per lui voleva una morte lenta e dolorosa.
Vedendolo ormai allo stremo delle forze decise che era arrivato il momento di dargli l'ultimo colpo, fatale. Lo spirito di Andromeda cercava di ribellarsi ma Ades fino a quel momento lo aveva sopraffatto.
Lanciò per l'ultima volta la catena in direzione del volto di Ikki, ma una sua lacrima risvegliò lo spirito di Shun che blocco il suo attacco prima che fosse troppo tardi.
"Fratello sono io, sono tornato!!" sighiozzò mentre abbracciava Phoenix.
"Che scena struggente, è un peccato dover fare a meno del tuo corpo Andromeda, ora morirai insieme al tuo amato fratello, immediatamente!"
Black Sagitter intrepretò le parole del sovrano come se volesse per loro una morte rapida. Avrebbe preferito veder soffrire quei due giovani così mielosi, li uccise invece con un solo colpo.
Morirono abbracciati, con le lacrime agli occhi e terrorizzati dalla risata sonora della loro assassina.
Ades era tornato nel suo solito corpo e si apprestava a pianificare l'attacco al grande tempio.
Pegasus non aveva molte possibilità, era il momento di attaccare i cavalieri d'oro per liberarsi di Arles e Atena.

         to be continued