LA VENDETTA DELL'OSCURITA'

Una figura misteriosa si aggirava tra gli alberi approfittando dell'oscurità.
L'alba era ancora lontana come del resto lo era la meta di Black Sagitter. Il comando di Hades era semplice e preciso: distruggere i sigilli di Atena.
"Semplice..." ripeteva a se stessa la giovane guerriera, "sempre che Dauko non si intrometta!!"
Per questo aveva scelto la notte per adempiere alla sua missione, l'anziano maestro doveva sicuramente essere assopito.
Nel frattempo al grande tempio Arles era in attesa di Death Mask, cavaliere del cancro, per affidargli un compito delicato. Dauko doveva fare ritorno in Grecia, spettava a Cancer fargli una visita di cortesia per recapitargli il messaggio.
La porta si aprì e una luce malvagia pervase la stanza. "Ti stavo aspettando, la tua destinazione sono i 5 picchi, il vecchio deve tornare e so che non mi deluderai". Questo disse Arles prima che Cancer sparise dalla stanza lasciando dietro di se un aria di morte.
"Un cosmo potente e oscuro! Ma a chi apparterrà" si chiese Black Sagitter interrompendo di colpo la sua avanzata. "Forse Dauko ha un nuovo nemico" pensò tra se e se, la cosa dopotutto poteva essere a suo vantaggio.
C'era anche un altro cavaliere ai 5 picchi ma la ragazza, così come Death Mask non poteva saperlo.
Dauko si trovava a meditare davanti alla cascata come era solito fare. Il suo rumore così regolare e le piccole gocce d'acqua che gli bagnavano il viso erano ottimi per concentrarsi, così trascorreva li la maggior parte della giornata.
"Ogni difesa è inutile contro di me Dauko, seguimi al grande tempio o soccombi davanti alla mia forza, a te la scelta". Cancer pareva determinato, il suo viso lasciava trasparire una grande sicurezza.
Black Sagitter era nascosta tra gli alberi e tentava di rimanere nel più assoluto silenzio per non essere scoperta.
Quando apparve Death Mask la giovane rimase sorpresa. L'acqua della cascata aveva bagnato i capelli del cavaliere e uno strano riflesso li rendeva assolutamente irresistibili.
Era alto, bello e con un fascino che non aveva mai trovato in un uomo; sarebbe rimasta ore a contemplarlo, a perdersi nei suoi profondi occhi blu, ma il suo compito la attendeva.
Lo scontro era ormai imminente, Libra non tradiva la minima emozione così come Cancer.
"E'  la tua fine cavaliere della bilancia" questo fu il grido di cancer mentre alzava il braccio destro. Ma un terzo cavaliere decise di intervenire in quel momento.
"Maestro, chi è quest'uomo? Lasciate che sia io a occuparmi di lui". Questo disse Sirio con la sua solita baldanza.
Il commento di Cancer non si fece attendere: "Se vuoi morire assieme al tuo maestro accomodati" furono le sue parole concluse da una risata che tuttavia tradiva una certa insicurezza.
Egli era infatti preoccupato, Dauko era molto forte e un eventuale attacco combinato con Sirio avrebbe certamente avuto esito negativo per il cavaliere del cancro.
Black Sagitter, che stava per andarsene, prese una decisione: intervenendo contro SIrio avrebbe ribaltato le sorti dello scontro ed eliminato il vecchio maestro nessuno le avrebbe impedito di liberare Hades.
Usci dunque allo scoperto tuonando: "ci sono anche io!"
Death Mask la guardò e rimase subito stregato dalla sua bellezza. Aveva la pelle chiara e il viso aggraziato, con dei lunghi capelli che le scendevano sul petto.
La sua carnagione chiara era messa in risalto dall'armatura completamente nera, su cui si riflettevano i raggi del sole ormai alto nel cielo.
La ragazza soffermò il suo sguardo su Cancer, in un attimo che per entrambi sembrò interminabile.
"Anche tu dunque sei contro di noi?" le chiese Sirio, dopo che il maestro aveva dato segni di preoccupazione.
La risposta di Black Sagitter fu perentoria: "Te la vedrai con me cavaliere, sarà uno scontro leale in cui ti ritroverai in terra davanti a me".
Sirio pareva riluttante all'idea di battersi contro una donna, ma ne andava della sua vita e una minima esitazione poteva risultare fatale.
Dauko era già sulla difensiva, preferiva studiare le mosse di Cancer sperando di individuarne i punti deboli. Al contrario Black sagitter pareva molto determinata, fu lei ad attaccare per prima ferendo il dragone sulla guancia.
I suoi movimenti erano rapidi e imprevedibili, Sirio capi subito che non poteva resisterle a lungo, doveva rischiare ed attaccarla con tutte le forze.
Chiamò a se tutta l'energia del cosmo sferrando un colpo estremamente potente. Anche Black Sagitter lanciò il suo colpo migliore per contrastare la potenza di Sirio.
I colpi avevano una forza simile e distrussero entrambe le armature, tuttavia dragone sembrala il più provato dopo lo sforzo e sputò sangue dalla bocca mentre fissava con astio la giovane rivale dinnanzi a lui.
Nello stesso istante il combattimento tra i cavalieri d'oro sembrava giunto a un momento decisivo. Dauko era riuscito a privare Cancer dell'elmo ma gli attacchi del giovane e abile cavaliere parevano metterlo in seria difficoltà.
Le sorti dello scontro erano tuttavia incerte, l'anziano maestro era un combattente dotato di grande esperienza e non era mai stato sconfitto durante la sua lunga vita.
Chi sembrava destinato a soccombere era Sirio, che messo alle strette da Black Sagitter si trovava sull'orlo di un precipizio.
Un pugno rapido della ragazza lo colse di sorpresa, Dragone riuscì a rimanere aggrappato a una roccia ma la sua mano sanguinante non poteva resistere in eterno.
Domandare pietà era estremamente umiliante ma non c'erano alternative vista la situazione disperata in cui si trovava.
"Riconosco la sconfitta, ora lascia che io mi alzi". "Non ti vergogni a chiedere pietà? Finirai i tuoi giorni qui, dopotutto è un posto così bello". Black Sagitter sorrideva, la vista dell'avversario sconfitto la riempiva di orgoglio.
Le bastò un semplice calcio per far precipitare Sirio nell'acqua gelida che si tinse rapidamente del suo sangue.
Dauko accortosi dell'accaduto fu assalito da un'improvvisa tristezza ma non aveva tempo per pensare al suo allievo prediletto, la distrazione infatti gli costò cara.
Raggiunto da un colpo di Death Mask fu ferito gravemente e capì che la sua vita volgeva al termine.
Avrebbe speso le ultime energie per sferrare un colpo micidiale. Sapeva che uno sforzo simile gli sarebbe costato la vita ma Cancer appariva indebolito e il vecchio nutriva qualche speranza di ucciderlo.
"Se non altro" pensò "ci sarà un cavaliere in meno al servizio delle forze oscure".
Black Sagitter assisteva alla scena e in cuor suo era preoccupata per quell'uomo che ancora non conosceva ma verso il quale sentiva una profonda attrazione.
Cancer si dispose a difesa, il colpo di Dauko fu tremendo e lo fece sbattere per terra, tuttavia il custode della casa del cancro rimase in vita.
Fu Dauko a esalare l'ultimo respiro, mentre una lacrima scendeva lungo il suo viso segnato dal tempo.
"Perchè mi hai aiutato?" chiese Cancer voltantosi nella direzione della sua misteriosa alleata.
"Non certo per essere ringraziata da te!!" rispose con orgoglio Black Sagitter mentre voltando le spalle si preparava a lasciare il campo di battaglia.
Qualcosa la tratteneva, si voltò verso Death Mask che la stava ancora guardando. Le fece molto  piacere, un impulso irrefrenabile la spingeva tra le braccia di quel giovane di cui non sapeva nemmeno il nome.
SI avvicinò a lui, le mani si sfiorarono mentre nessuno riusciva a staccare gli occhi dall'altro.
Era bellissima, senza l'armatura Cancer poté ammirare la perfezione del suo corpo mentre lei intravedeva i muscoli ben modellati nascosti dai bracciali dorati.
I loro visi si avvicinarono lentamente, l'intenzione di Death Mask era rubare un bacio a quella ragazza sconosciuta da cui era affascinato, come mai prima d'ora.
Soltanto il cosmo di un altro cavaliere d'oro interruppe quel momento, era Mur, cavaliere di Ariete.
"Dannazione, sta già arrivando!!" esclamò cancer che aveva immediatamente riconosciuto il cosmo a lui ostile.
"Nelle nostre condizioni non potremmo fare molto contro di lui, separiamoci".
La ragazza era d'accordo, del resto Sirio l'aveva privata dell'armatura e non poteva niente contro un cavaliere d'oro.
"Volgio prima sapere il tuo nome" chiese Death Mask tradendo una certa fretta.
"Black Sagitter", le sussurò lei avvicinandosi fino a sfiorargli il viso, "addio".
Lo vide scomparire donde era venuto ma qualcosa le diceva che si sarebbero incontrati di nuovo e molto presto.

            to be continued